Una aula piena di pubblico per l’incontro dibattito organizzato ieri l’altro presso la Facoltà di Economia su “Ancona ed il porto, tra sviluppo e salute” da sette associazioni e comitati cittadini. «Il nuovo piano regolatore del porto, che sta elaborando la Autorità Portuale, deve prevedere lo spostamento del porto commerciale (traghetti etc.) verso la “banchina Marche” e restituire alla città il porto storico, eliminando l’accesso dei Tir e delle autovetture che oggi da lì si imbarcano, inquinando la città. Per gli stessi motivi non può mancare in questo quadro la più netta opposizione al progetto del porto crocieristico che Comune di Ancona e Autorità Portuale vogliono realizzare sul Molo Clementino» ricordano in una nota gli organizzatori dell’incontro, Italia Nostra Ancona, Comitato Porto Storico Ancona, Associazione Culturale Ankon nostra, Circolo naturalistico “il Pungitopo” di Legambiente Ancona, Associazione No fumi Odv, Aps Portonovo per tutti, Salviamo il Paesaggio.
«Le motivazioni della richiesta di spostare il porto commerciale possono ritrovarsi nei contenuti illustrati dagli eccellenti relatori. – prosegue il comunicato – L’arch. Maria Luisa Polichetti ha posto in risalto il valore del patrimonio culturale, storico, architettonico del porto storico e la necessità che esso venga restituito alla vita cittadina. Il prof. Floriano Bonifazi ha riferito i risultati del Progetto Inquinamento Atmosferico (Pia) di cui è stato coordinatore, ponendo in evidenza come la città abbia livelli di inquinamento superiore ai limiti previsti dall’Oms, provocando 110 morti l’anno in più rispetto a quelli altrimenti attesi. Bonifazi ha inoltre comunicato come gli studi approfonditi condotti sul verde della città, unici in Italia, abbiano dimostrato l’importanza della funzione di filtro ambientale svolta dagli alberi contribuendo ad assorbire il particolato presente nell’aria. Il prof. Mauro Gallegati ha evidenziato come le valutazioni economiche del progetto per l’utilizzo del Molo Clementino quale molo per le navi da crociera non tengano conto della mutazione climatica, dell’aumento dei fenomeni estremi e dell’innalzamento del mare di circa un metro entro il 2100. Infine, ha espresso una considerazione sul fallimento del libero mercato che, al contrario di quanto si propaganda da parte dei liberisti, non è in grado di promuovere il benessere collettivo e il dramma dell’inquinamento su scala globale ne è la prova».
Anche l’avvocato Anna Gerometta, di “Cittadini per l’aria”, ha comunicato nel corso dell’incontro «che a livello internazionale si è riusciti a far sì che da maggio 2025 il mare Adriatico diventi una area Seca, cioè una area a controllo delle emissioni di zolfo (non maggiore dello 0,1% di contenuto nei combustibili navali). Ciò grazie anche alla rete “Facciamo respirare il Mediterraneo”.- aggiunge la nota – A suo tempo fu richiesta la adesione a tale iniziativa anche al Comune di Ancona ma non pervenne alcuna risposta anche se il comune di Ancona, ironia della sorte, ha un proprio assessore presidente della Rete Città Sane. L’interesse e la preoccupazione dei cittadini per l’inerzia del Comune nei confronti dell’inquinamento e la mancata restituzione del porto storico alla città è molto elevata ed è facile prevedere nuove iniziative in merito. Presenti all’incontro i rappresentanti di forze politiche di opposizione ma anche di maggioranza».
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