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Mauro Gallegati e altre personalità:
«Unione tra forze politiche democratiche
o ad Ancona vincerà la destra»

ELEZIONI - Professori universitari, professionisti vari, scrittori e sindacalisti scrivono una lettera-appello a chiunque si riconosca nei valori della costituzione temendo una facile vittoria della destra alle comunali del 14 e 15 maggio. «Pronti a mettere a disposizione le nostre competenze senza chiedere nulla in cambio»

Il professore di Economia Mauro Gallegati, tra i firmatari della lettera giunta alla redazione

di Antonio Bomba

Una serie di personalità della società civile è pronta a mettere a disposizione tutta la propria professionalità per una nuova Ancona e, allo stesso tempo, gli stessi, lanciano un appello all’unione di forze politiche definite democratiche, onde evitare la possibile vittoria della destra.

Tutto questo mediante una lettera inviata alla nostra redazione che riportiamo integralmente.

«Ad Ancona – si legge nella missiva – tra pochi mesi si voterà per eleggere sindaco e consiglio comunale. La recente esperienza delle elezioni nel Lazio e in Lombardia, dove la destra ha prevalso grazie anche a un forte astensionismo, non sembra aver provocato adeguate riflessioni tra le forze politiche democratiche di Ancona. Inutile nasconderselo: per la prima volta Ancona potrebbe essere governata dalla destra estrema. Proprio per evitare una simile prospettiva invitiamo tutte le forze politiche democratiche che si riconoscono nella Costituzione ad una profonda riflessione per realizzare un processo unitario, per valorizzare quanto può unire, per affrontare con senso di responsabilità quanto può dividere, realizzando un confronto democratico, coinvolgendo in varie forme forze politiche, sociali, culturali della città, nei quartieri come nell’insieme del comune. Intendiamo contribuire alla costruzione di un nuovo inizio, rivolgendo un appello alle preziose energie presenti nella società e allo stesso tempo a forze, movimenti e partiti che devono però predisporsi per favorire una indispensabile ripartenza, ritrovando intanto ragioni di unità affinché prevalga l’interesse generale e il Bene comune.

Per fermare il declino, che sembra inarrestabile, occorre che tutte le forze ‘sane’, ogni persona di buon senso e buona volontà, agiscano subito, per provare ad invertire la tendenza in atto di separazione e contrapposizione delle forze democratiche, oltremodo dannosa. Ancona può e deve diventare banco di prova di una nuova stagione, ove sperimentare anche alleanze in grado di non confondere identità diverse, né annullare sensibilità specifiche. Passa anche da qui il rinnovamento della politica e delle classi dirigenti, che tutti auspicano, che non possono privarsi della forza, dell’entusiasmo, della partecipazione e passione delle giovani generazioni. Serve un compromesso democratico per assicurare il buon governo della Città, privilegiando punti programmatici innovativi, con particolare attenzione alle questioni del lavoro, della cultura; e sensibilità ai temi ambientali, cura del territorio e della salute delle persone. Occorre agire ovunque per la democrazia e per la pace, cominciando anche dalla nostra città che da questo punto di vista è un esempio nella storia del nostro paese».

La lettera vede le firme dell’architetta Maria Luisa Polichetti, del professor Mauro Gallegati, del professor Pietro Alessandrini, dell’autrice Valentina Conti, del professor Enzo Monsù, della dottoressa Antonella Festa, del direttore dell’istituto Gramsci Mario Carassai, della professoressa Maria Grazia Camilletti, della dottoressa Maria Lucchetti, della dottoressa Patrizia Carletti, di Aurora Ferraro della Spi Cgil e poi di Enrico Neumann, Nino Lucantoni e Andrea Raschia.

Andrea Raschia, ex sindacalista Fp Cisl

Ed è proprio Raschia, ex sindacalista Fp Cisl, che si fa portavoce dell’appello di tutti e spiega nel dettaglio cosa si intende: «Come si legge, l’appello si rivolge a tutte le forze politiche democratiche, alle persone di buona volontà, che si richiamano ai valori della Costituzione affinché a quei valori finalmente ci si ispiri attraverso un nuovo pensiero e politiche correnti. C’è un impresa da compiere: realizzare il bene comune; nessuno è attrezzato per farlo da solo. Ecco, se posso permettermi, definirei questa iniziativa un ‘atto di generosità’, una mobilitazione di energie, saperi, competenze che chiedono responsabilità, oltre ad un percorso partecipativo per tutti i cittadini».
Vi rivolgete pertanto a tutti i partiti?
«Devono essere forze che definirei ‘sane’ e che si riconoscano nella costituzione, ripeto. Le ultime elezioni politiche e regionali, in Lombardia e Lazio, hanno ribadito che senza unione le destre sono destinate a vincere facilmente. Non si deve però scadere nell’ammucchiata o nell’agire con il solo fine di dover vincere a tutti i costi. Servono buon senso e buona volontà. E poi occorre battere l’astensionismo. Insomma parlano tutti di ‘mission impossible’. Tutti dicono che serve unità, che è indispensabile un pensiero nuovo, ma poi manca volontà coraggio e determinazione. È ora di provarci».

Cosa bisognerebbe fare quindi?

«Ancona è una città che va ripensata per migliorare la qualità della vita. Tutte queste personalità mettono a disposizione, senza chiedere nulla in cambio, le proprie competenze e le proprie esperienze per trattare e risolvere temi importanti come la sostenibilità, lo sviluppo, il diritto al lavoro, all’istruzione e alla cultura. E poi il nodo focale della salute che, vorrei ricordarlo, è un diritto tutelato. Occorre pensare e ragionare – conclude Raschia – per soddisfare esigenze di lungo periodo e non a interessi di breve, avendo chiaro un disegno condiviso per soddisfare interessi generali».

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