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Michele Polenta: «Sul problema cinghiali
la Regione non ha fatto niente
e l’Ente Parco ci dia una mano»

ANCONA - L'assessore all'ambiente assicura però che il Comune sta facendo tutto il possibile per limitare il problema tramite costosi provvedimenti indiretti. Il consiglio comunale ha poi approvato a stragrande maggioranza la delibera relativa al regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani

Un cinghiale

di Antonio Bomba

Cinghiali in città e nelle zone abitate. «Il comune di Ancona ha le mani legate dalla Regione Marche che tarda ad attuare il protocollo sottoscritto anni fa, e dell’Ente Parco del Conero che non fa abbastanza per prevenire il fenomeno».

A dichiararlo è l’assessore all’ambiente del comune di Ancona Michele Polenta che ha risollevato il problema rispondendo a un’interrogazione urgente della consigliera Mirella Giangiacomi ribadendo i concetti espressi alcune settimane fa durante un’interrogazione simile della consigliera Lorella Schiavoni (Movimento 5 Stelle), utilizzando tuttavia toni più gravi ed affermando inoltre che la Giunta poco può, ma quel poco lo fa.

«Abbiamo appreso circa due anni fa – domanda la consigliera del Partito Democratico – della sottoscrizione di un protocollo sottoscritto da Comune, Provincia, Regione, Ente Parco e associazioni venatorie varie. Erano previsti tre mesi di tempo per la definizione delle procedure che mettevano gli attori in grado di attivarsi. E invece siamo ancora qua e la Regione è rimasta vaga. Vorrei capire se vi sono variazioni sul tema e se il Comune di Ancona compatibilmente alle sue possibilità ha messo in atto alcune misure di prevenzione indirette».

L’assessore all’ambiente Michele Polenta

«Il problema della fauna selvatica – è l’inizio della risposta di Polenta – nella città di Ancona è sempre più presente nelle zone periferiche ma anche adiacenti alla città. Dispiace evidenziare che questo può essere risolto soltanto dando ai sindaci la possibilità di emanare un’ordinanza dove immediatamente venga coinvolta la polizia provinciale, la quale a sua volta deve avere risorse economiche e di unità per poter intervenire in modo adeguato. Non si capisce perché – si chiede a sua volta l’assessore – la regione Marche tardi ad attivare il protocollo sottoscritto da tutti gli Enti. Fino a questo momento non ha fatto niente. E la cosa più grave è che la Regione in quel protocollo obbliga i comuni a costose azioni indirette. Pertanto stiamo facendo una serie di azioni che portano a limitare questa cosa: pulito aree periferiche dai canneti, controllato recinzioni di scuole e parchi. Faremo a breve un sopralluogo a Vallemiano per capire dove passano i cinghiali per arrivare al Pincio. Buona parte di queste problematiche, inoltre, ricadono all’interno del Parco del Conero che a questo punto potrebbe provare a fare qualcosa anch’esso per risolvere il problema».

Soddisfatta della riposta Giangiacomi, che auspica che l’assenza totale della Regione termini il prima possibile.

La giornata del consiglio comunale è stata poi caratterizzata dalla delibera avente come oggetto l’approvazione e il regolamento per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani.

«Una modalità di amministrazione – ha tenuto ha sottolineare l’assessore alla cultura Paolo Marasca in qualità di relatore – condivisa con i cittadini che aumenta il livello di democrazia, essendo un patto di collaborazione tra cittadini organizzati sotto varie forme e il Comune su di un bene pubblico affinché aumenti la funzione del bene stesso e ne posso usufruire traendone vantaggio l’intera comunità».

Circa 40 gli emendamenti presentati da Altra Idea di Città e Movimento5  Stelle, votati uno ad uno, molti dei quali approvati e quindi appoggiati anche dai gruppi consiliari di maggioranza.

L’assessore alla cultura Paolo Marasca

Alla fine, la delibera è passata con 19 voti a favore e 4 astenuti.

Da segnalare che la sessione pomeridiana, avendo solo 11 consiglieri presenti in seconda chiamata, a mò di regolamento è stata considerata deserta dal presidente del consiglio comunale Tommaso Sanna, a cui non è restato altro da fare che chiamare il rompete le righe e mandare i pochi presenti a casa.

E sempre a riguardo del consiglio Comunale e dei suoi lavori il gruppo di Fratelli d’Italia (Maria Grazia De Angelis, Marco Ausili, e Angelo Eliantonio) insieme ad altri sei consiglieri di opposizione (Antonella Andreoli, Daniele Berardinelli, Daniela Diomedi, Andrea Vecchietti, Lorella Schiavoni e Francesco Rubini) con un comunicato pongono l’attenzione sulla «richiesta di un consiglio aperto sulla Disabilità il 27 settembre 2021 e nonostante i solleciti da parte nostra, e le assicurazioni del presidente del consiglio comunale di realizzarlo entro il 2022, ora è stato negato con la motivazione che non c’è tempo utile visto le prossime elezioni del 14 e 15 maggio. Nonostante il nostro ricorso al Prefetto per sollecitare tale consiglio comunale aperto sulla Disabilità, richiesto in primis dai cittadini coinvolti in questo grosso problema ad Ancona, in quanto questa amministrazione non ha nemmeno applicato i Peba (introdotti nel 1986 e approvati con legge 104 del 1992), la risposta è stata negativa in quanto sarebbero in difficoltà a parlare dell’argomento visto la loro scarsa applicazione persino delle leggi sulle problematiche dei disabili. Esprimiamo tutto il nostro rammarico per i cittadini in difficoltà che si vedono ‘escludere’ dai loro diritti».

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