La proroga ai termini di scadenza dei lavori era stata fissata per lo scorso mese di dicembre, il Comune di Osimo non è ancora riuscito ad appaltare il cantiere e secondo il consigliere regionale Dino Latini, che è anche presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, andranno «persi i 2 milioni e 800 mila euro per il completamento della nuova via Sbrozzola», stanziati nel 2019 dal governo nell’ambito del piano di potenziamento viario e anche di adduzione a servizio al nuovo Inrca-ospedale di rete dell’Aspio di Camerano. Il tratto di strada da realizzare è compreso nel tracciato della variante nord alla Ss 316, che l’Amministrazione comunale di Osimo intende inserire nella nuova variante al Prg.
«Il peggio che si temeva per ora si è avverato. – scrive in una nota Dino Latini – Il decreto mille proroghe non contiene (così sembra a tutti, compresi i funzionari della conferenza Stato – Regioni) la proroga della scadenza dei lavori del nuovo tratto di via Sbrozzola, prevista al 31 dicembre 2022. Si salva solo la rotatoria sulla Statale Adriatica, incrocio via Sbrozzola, con i lavori che sono stati appaltati entro il termine stabilito. Peccato è dire poco. I fondi sono stati erogati dal Governo alla Regione nel 2019 e da questa affidati al Comune di Osimo per la realizzazione delle opere. Il mancato adempimento degli interventi nei termini stabiliti mette la comunità di Osimo e non solo (si pensi a tutta quella dell’entroterra maceratese) nella difficoltà estrema di non avere una strada a scorrimento veloce per raggiungere il nuovo ospedale e comunque il capoluogo di Regione».
Latini chiarisce che sulla vicenda non intende polemizzare «ma solo prendere atto di questo esito che, salvo svolte eccezionali, è infausto. – rimarca – So che la Regione Marche ha fatto di tutto per mantenere il finanziamento per Osimo, quando ha visto il ritardo nella procedura, sollecitando il Comune a muoversi e chiedendo la proroga dei termini al Governo, tramite la conferenza Stato – Regioni. E’ da riflettere sulle conseguenze negative dell’inadempimento, ben diverso da perdere la sede di tappa di una corsa ciclistica o qualche spettacolo estivo, e c’è da ripensare tutti insieme un modo per recuperare in altri termini i soldi persi dal comune di Osimo».
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