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L’ex palazzo di vetro ospiterà
l’Univpm e la Provincia,
il 23 marzo la firma del contratto

ANCONA - La storica sede della Provincia verrà completamente riqualificata per 23milioni di euro. Previste piazze e gallerie con l'ex sede del Rettorato che andranno a interconnettere le piazze Roma e Pertini

Alessandro Iacopini, Marco D’Orazio il Magnifico Rettore Gian Luca Gregori e il presidente della provincia Daniele Carnevali posano accanto al rendering della nuova sede dell’Università Politecnica delle Marche

di Antonio Bomba

Ex palazzo di vetro. Il 23 marzo verrà firmato il contratto con la ditta appaltatrice per l’inizio dei lavori di completa ristrutturazione e riqualificazione. La storica sede della Provincia di Ancona e da anni nota come lo ‘scheletro rosso’, ospiterà il rettorato, gli uffici amministrativi dell’Univpm e la Provincia stessa che, su un totale di 10mila mq, andrà ad occuparne 4mila. La sede del Rettorato avrà l’accesso da corso Stamira con vista piazza Roma. La sede della provincia da via Palestro.
Entrambe andranno a creare due torri d’angolo a chiusura. Il costo complessivo dell’opera è di 23milioni. Il cantiere dovrebbe chiudersi per giugno 2025.

Questo e molto altro è stato detto oggi al sesto piano dell’attuale sede dell’Università Politecnica delle Marche in via Menicucci dal Magnifico Rettore Gian Luca Gregori, dal presidente della Provincia Andrea Carnevali, dal pro rettore Marco D’Orazio e dal direttore generale Alessandro Iacopini.

«L’Università – ha iniziato a spiegare il tormentato iter seguito il professor Gregori – ha firmato l’atto di compravendita con la Provincia il 23 settembre 2019. Io sono entrato in carica l’1 novembre 2019. Poi abbiamo avuto il covid che ha creato un periodo difficile per un anno e mezzo. Siamo tuttavia partiti con il bando di progettazione e l’affidamento di essa al 9 ottobre 2020. Nonostante ciò siamo riusciti a rispettare abbastanza la tempistica delle varie fasi e il 22 dicembre 2022 c’è stata l’aggiudicazione dei lavori alla Manelli Impresa Srl. Sono previsti 730 giorni di lavoro da contratto. Se tutto andrà come vede pertanto i lavori termineranno entro giugno 2025. Non male se si pensa che prima della pandemia si pensava completare il tutto per aprile 2025».

La nuova sede della Provincia vista da via San Martino

«Abbiamo incontrato molte difficoltà – va avanti il Rettore – dal caro costi delle materie prime alla reperibilità delle stesse, per non parlare dei costi energetici saliti alle stelle. Si tratta tuttavia di un recupero importante anche dal punto di vista economico. Stiamo attendendo una buona riuscita di un finanziamento ministeriale richiesto di circa 8milioni».

«Nulla – prosegue Gregori – sarebbe mai stato possibile senza la Provincia e il suo presidente. Non sarebbe compito nostro quello di ristrutturare palazzi, ma credo che assieme alla Provincia, per una logica di servizi per la comunità, abbiamo deciso di intraprendere questo percorso e portare avanti questo progetto. La Provincia tornerà finalmente in centro e sempre di più andremo a collaborare assieme».

«Abbiamo affrontato – spiega il presidente della provincia di Ancona, Daniele Carnevali – problemi tecnici, poi quelli del caro costi. Tanto che il progetto ha dovuto essere riapprovato. Ringrazio pertanto tutti. Mi piace sottolineare l’importanza di questi lavori e del recupero di questo immobile. Ha una valenza importante per questa città e noi lo riqualificheremo diventando un valore aggiunto per essa. Per la Provincia è doppiamente importante perché torneremo nella nostra casa storica entro il 2025. Sicuramente vi sposteremo il settore ambiente da via Menicucci per il resto ci stiamo organizzando sul da farsi».

«Ma – prosegue Carnevali – c’è un valore molto simbolico da sottolineare: dentro la rinnovata sede ci sarà una rinnovata Provincia. Perché è altamente probabile che si tornerà all’elezione diretta. Ci sono 7 disegni di legge presentati da tutte le forze politiche, pertanto vi saranno vecchie e nuove funzioni a noi attribuite. Ringrazio chi ha seguito tutto questo percorso iniziato da chi mi ha preceduto nel 2018. ».

Da sinistra il pro rettore Marco D’Orazio, il Magnifico Rettore dell’Univpm Gian Luca Gregori, il presidente della provincia di Ancona Daniele Carnevali e il direttore generale Alessandro Iacopini

«Partire dalla progettazione di questo scheletro – spiega il direttore generale Alessandro Iacopini – non è stato facile. Partire da zero è sempre più semplice. Ringrazio pertanto tutti per aver risolto i problemi in sede di analisi perché ciò ci ha permesso di partire poi con la progettazione. Il progetto definitivo è stato approvato a marzo 2022 e si discosta un pò da quello originale per migliorare il risparmio energetico della struttura. A luglio abbiamo approvato il progetto esecutivo e siamo poi passati subito alla gara di assegnazione che è stata bandita a fine agosto per essere poi aggiudicata il 22 dicembre come diceva il Rettore. Firmeremo il contratto con la Manelli Impresa Srl il 23 marzo e poi ci sarà il verbale di consegna del cantiere e scatteranno i 730 giorni previsti per eseguire i lavori. Il quadro economico è al ribasso di gara da 18milioni di euro. È stato aggiudicato per 16milioni di euro al netto di Iva e altri oneri. Il quadro economico reale ammonta pertanto a 23milioni di euro. Un Impegno importante per l’ateneo. Questo ci consente dal punto di vista organizzativo di riportare uffici e 200 persone del personale amministrativo in un’unica sede. Ciò porterà benefici organizzativi e culturali. Non per ultimo potremo meglio fornire servizi agli studenti dell’Univpm».

«Abbiamo acquistato dalla Provincia – prosegue Iacopini nella disamina economica e degli accordi stipulati – sia il palazzo storico del rettorato che l’ex palazzo di vetro. E a fronte di questo la Politecnica deve alla Provincia 7,9milioni di euro. Tutto ciò sarà compensato con la restituzione di 4.000mq della nuova struttura, pari al 40% dell’intera area, alla Provincia di Ancona stessa. L’incremento dei costi rispetto al preventivo è stato del 30%».

Una sala riunioni della nuova sede del Rettorato

«È stato evidenziato – prende parola il pro rettore D’Orazio – un percorso particolarmente complesso. Un intervento a cui l’Università si è impegnata fortemente per mettersi a disposizione della città contribuendo al recupero di una struttura da troppo tempo rimasta li in sospeso. L’indirizzo progettuale dato immediatamente ha visto al centro la forte interconnessione tra le vicine piazza Roma e piazza Pertini. L’edificio si caratterizza quindi con una galleria al piano terra che da vita all’interconnessione a parti di città apparentemente distinte. A questa si unisce la piazza che si è deciso di ricavare tra la vecchia sede del rettorato e la vecchia sede della provincia così da creare una struttura sufficientemente permeabile. Ci sono poi le facciate anch’esse abbastanza permeabili che richiamano i colori tipici dei palazzi della zona. Non sarà più il palazzo di vetro che conoscevamo ai tempi della ex Provincia. Sarebbe un costo energetico che non ci si può più permettere. È stata data una forte attenzione al team della sostenibilità e dei consumi energetici. Abbiamo poi dovuto adeguare la struttura già fatta alle nuove norme sismiche e energetiche. Così sarà a posto per i prossimi decenni».

«Ci terrei a ringraziare – riprende la parola il Rettore – i progettisti iniziali Acale, Fima Engineering, Tfe ingegneria, l’Archeolab, l’ingegnera Marija Golubovic e l’ingegner Lorenzo Sensini».

E alla fine di tutto, sempre Gianluca Gregori spiega che: «Siamo riusciti a trovare dei finanziamenti e contiamo di trovarne altri per coprire almeno il 50% del costo. Ma la situazione non più sostenibile per tante Università italiane. Questa sede in via Menicucci è stata rinnovata in affitto per il tempo necessario e paghiamo 250mila euro l’anno. I locali in via Oberdan invece sono nostri e pensiamo di farci uno studentato Perchè la nostra Università eccelle in tutto il suo core business. Ciò in cui risultiamo tra gli ultimi in Italia è nel rapporto studenti e relativi posti letto. E su questo nessuno in ambito politico, di nessun colore, ci ha mai dato una mano per nessuna nostra sede. Ripeto quanto detto all’inizio, non sarebbe compito nostro ristrutturare palazzi o occuparci di edilizia scolastica».

Il rendering della nuova sede dell’Univpm che darà su corso Stamira e piazza Roma

Gli interni della nuova sede dell’Univpm

 

Rettorato ed ex Palazzo di vetro: al via i lavori di ristrutturazione

 

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