di Antonio Bomba
Per adesso stop. Il consiglio di Amministrazione di Ancona Ambiente ha deciso di bloccare l’affitto del proprio ramo d’azienda a Viva Servizi al solo fine di meglio definire l’intera situazione in ogni suo punto, in ogni sua voce specifica.
Un passaggio, quello dell’affitto del ramo di azienda, che era essenziale per permettere a Viva Servizi di iniziare ad occuparsi della raccolta e della gestione rifiuti, in qualità di azienda costituente la società consortile Corum, a cui l’Ata 2 ha deciso di affidare la gestione integrata dei rifiuti per tutta la provincia di Ancona da una parte e, soprattutto, di società che in nome e per conto della Corum stessa effettuerà il servizio effettivo.
Il problema è stato portato alla luce questa mattina in consiglio comunale, durante la sessione di domande e risposte urgenti rivolte ai membri della giunta, dal capogruppo di Fratelli d’Italia Angelo Eliantonio, il quale ha chiesto come stesse andando il processo di nascita-creazione ed entrata in funzione della Corum.
«Il progetto – ha risposto la sindaca Valeria Mancinelli – sta andando avanti come progettato, mi perdonerete questo gioco di parole. In una prima fase è previsto l’affitto e solo successivamente la cessione definitiva. Questo perché prima l’affidamento deve essere consolidato, definitivo e inoppugnabile. A quel punto, è già previsto nel contratto di affitto, si procederà all’acquisto dell’intero ramo. L’operatività dei dipendenti in capo a Viva Servizi – va avanti a spiegare Mancinelli – dovrebbe partire per l’estate o subito dopo le ferie, a seconda di quanto andranno alla lunga le procedure per la costituzione della società consortile».
Per la sindaca Valeria Mancinelli insomma tutto sta procedendo in base alla tabella di marcia.
Meno convinto Eliantonio che in contro-risposta le ribatte: «Se saltasse tutto sarebbe un totale fallimento dell’Ata che, per questa consortile dei rifiuti, ha curato tutta la procedura con spese su spese di avvocati e consulenze pubbliche. Senza contare il ricorso della Rieco».
Da ricerche più approfondite da noi svolte in merito è venuto fuori che il ‘No’ del Cda di Ancona Ambiente è assolutamente momentaneo e non definitivo. E, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, non riguarda i corrispettivi che Viva Servizi dovrebbe a essa versare, quanto su chi ricadrebbero gli ammortamenti di beni come gli automezzi, oppure la strumentistica, solo per citare due categorie. Insomma, è solo una questione di maggior chiarezza relativa a determinate voci specifiche, rispetto alla situazione che entrerà in essere tra qualche mese. E, se tutto questo ritarderà la costituzione e l’operatività stessa della Corum, solo il tempo ce lo saprà dire.
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