Di Antonio Bomba
Come riportato stamane, negli scorsi giorni la corte dei Conti ha espresso parere negativo alla formazione della Corum Scarl. La società consortile che, per decisione dell’Ata 2, a breve avrebbe dovuto iniziare ad occuparsi della gestione integrata dei rifiuti in tutta la provincia di Ancona in qualità di operatore unico.
La Corum vede come azionista di maggioranza Viva Servizi e di minoranza Jesi Servizi e la Ecofon Conero. Tre società compartecipate rispettivamente appartenenti ai comuni di Ancona, Jesi e Osimo. E non a caso i sindaci di queste tre città da anni erano in prima fila per la creazione della NewCo.
Giusto dunque sentire l’opinione dei tre, tutti esponenti del Partito Democratico dopo il ‘no’ suggerito dalla Cdc.
«Occorrerà fare delle attente valutazioni – è il parere del sindaco di Osimo Simone Pugnaloni – perché il giudizio della corte dei Conti è certamente importante, ma non è né vincolante e tantomeno prescrittivo. Questo perché chiedere loro un parere è un obbligo, il loro parere in sé, no. Però è chiaro, serviranno delle riflessioni importanti da fare. È un giudizio, pertanto, di cui terremo conto, e spiegheremo ancor meglio alla Cdc perché abbiamo scritto e riportato tutto questo. Insomma nulla è definitivo e io vedo questa cosa più come un’opportunità che una bocciatura. Presenteremo pertanto le nostre controdeduzioni».
Il sindaco Pugnaloni risponde anche alle osservazioni che i giudici hanno fatto sulla Ecofon Conero, società che risulterebbe avere secondo loro solo un Cda e zero dipendenti: «Trovo non abbia molto senso – è la sua risposta – osservare come Ecofon Conero non abbia dipendenti. Perché li ha tramite Astea. Aveva solo perdite? Certo e le abbiamo coperte con il capitale sociale versato fino a portarla in utile. Così si era deciso fin dall’inizio e così si è fatto. Non per ultimo – chiude Pugnaloni – il consiglio di Stato si era già espresso sulla legittimità di Astea ad avere una quota partecipativa nella Ecofon, al fine di avere titolo per operare in futuro sul territorio di competenza (Osimo, Filottrano, Numana, Sirolo e parte del territorio della Val Musone, ndr)». Il comune di Osimo, tramite una determina, aveva comunque già deciso di prolungare per un anno l’affidamento del servizio rifiuti ad Astea per un impegno di 6.068.236,40 euro.
«La sezione regionale di controllo della corte dei Conti – è invece il parere del sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo – ha ritenuto di non esprimere parere favorevole alle delibere dei consigli comunali che si sono espresse in relazione alla costituzione di una società consortile alla quale affidare la gestione del servizio di igiene urbana, con la formula dell’in- house providing. Le argomentazioni sono di vario genere e saranno oggetto di valutazione tecnica, ma non è questo il primo punto da prendere come base di analisi». «Vale invece la pena chiarire – è la sua osservazione – sin da subito che resta del tutto intatto l’obiettivo da raggiungere, nel pieno rispetto delle valutazioni fatte dai sindaci in Ata durante questi anni, ovvero l’approdo ad una gestione del servizio di igiene fondata sullo strumento di un affidamento pubblico che garantisca un alto grado di controllo e un buon esito occupazionale. Esclusa pertanto l’opzione della gara, per questa Amministrazione – è sempre Fiordelmondo che illustra la propria visione delle cose – sulle ipotesi oggetto di valutazione sono rappresentate dalla redazione di specifiche e puntuali controdeduzioni nell’auspicio di una revisione del parere emesso dall’organo regionale, oppure l’assunzione dei rilievi esplicitati dall’organo di controllo regionale ed il riavvio di un confronto capace di riannodare elementi di natura politica ed istituzionale e di ricostruire un percorso di gestione pubblica, tra quelli consentiti dal nostro ordinamento, per affidare il servizio di igiene urbana. Le motivazioni offerte dal parere giuridico contabile – conclude il sindaco – possono per loro natura essere oggetto di differente lettura da parte di chi abbia competenze tecniche per analizzarle, ma pare politicamente opportuno che alcune circostanze siano raccolte nella criticità emersa e quindi risolte».
A suo supporto è arrivato anche un comunicato del Pd di Jesi e del segretario comunale Stefano Bornigia: «Siamo stati da sempre consapevoli delle difficoltà, soprattutto del punto di vista tecnico, che avremmo incontrato per arrivare alla costituzione del nuovo consorzio per la gestione integrata dei rifiuti in-house providing, ciò nonostante abbiamo sempre ritenuto fondamentale che un settore così importante come tutti i settori strategici quali sanità, acqua e scuola, debba rimanere in mano pubblica a garanzia di tutti i cittadini. Un percorso faticoso – va avanti Bornigia – che oggi con il parere della corte dei conti viene sicuramente rallentato. Ora si dovranno trovare le risposte che dal punto di vista tecnico possano far cadere i rilievi della corte dei conti. Noi rinnoviamo il nostro impegno per dare una gestione pubblica e di qualità a servizio della nostra comunità. Gestione con controllo pubblico e non privato come invece pensa Jesiamo».
«In merito al provvedimento della corte dei Conti – è invece la dichiarazione della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli – rispetto alle delibere dei Comuni dell’Ata per la gestione unitaria e pubblica del servizio igiene, ho letto e condivido totalmente la dichiarazione del collega sindaco di Jesi Fiordelmondo. Alla luce della novità emersa, occorre approfondire nuovamente la questione con esperti tecnici, giuridici e amministrativi, trattandosi comunque di materia complessa. Resta comunque forte e chiara la volontà espressa dai sindaci in Ata e dai consigli comunali del territorio: arrivare ad una gestione del servizio di igiene con affidamento pubblico, a garanzia dell’indirizzo e del controllo, della qualità del servizio, della tutela dei posti di lavoro».
«Valuteremo e approfondiremo attentamente, come dovuto, le criticità avanzate dalla Corte dei Conti – è invece ciò che pensa Daniele Carnevali, presidente della provincia di Ancona e dunque anche dell’Ata 2 che sulla Corum ha deliberato a dicembre – sul procedimento che dovrebbe consentire il servizio della gestione integrata dei rifiuti attraverso il modello dell’Housing providing, con la Corum, la New Co formata da Viva Servizi, Ecofon e JesiServizi».
«È normale che a questo punto – va avanti il Presidente – i tempi potrebbero parzialmente allungarsi, da parte nostra osserviamo intanto che negli ultimi anni la grande maggioranza dei comuni, nel rispetto della normativa attribuita all’Ata, si è espressa per l’Housing providing, quindi per una gestione pubblica ed ovviamente ci siamo mossi in questo senso. Ora verificheremo se queste riserve sono recuperabili, se esiste la possibilità di farvi fronte nel pieno rispetto delle regole, cercando di capire pertanto se e come poter andare avanti questo modello pubblico di gestione che era stato votato da molti sindaci».
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