di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)
«Daniele Silvetti sei il nostro Maradona. Devi segnare il gol della vittoria e far vincere tutto il centrodestra ad Ancona». Frase e accostamento rivolti al candidato sindaco di centrodestra alle comunali doriche sono del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, giunto oggi ad Ancona per supportare tutta la coalizione e in particolare Forza Italia in vista dell’appuntamento alle urne del 14 e 15 maggio. Anche perché, Daniele Silvetti è iscritto a Fi. L’occasione è stata poi utile per presentare il logo ufficiale del partito per le imminenti comunali. La novità di rilievo è la scritta ‘Berlusconi per Silvetti’.
Circa 300 le persone giunte per assistere all’intervento pomeridiano dell’Onorevole, tutto in supporto del candidato sindaco e della coalizione al ridotto delle Muse: «Se il buongiorno si vede dal mattino – ha esordito così il Ministro – direi che questa tornata elettorale ci darà grosse soddisfazioni. Silvetti – ha proseguito – è un professionista che ha fatto politica per tanti anni e sa come amministrare. Lo ha dimostrato alla guida di un Ente difficile come il parco del Conero. Un fatto che ha smentito anche come il centrodestra e Forza Italia non abbiano a cuore l’ambiente. Lo abbiamo invece ma lo tuteliamo con le nostre idee». «Storicamente Ancona non è mai stata una città di centrodestra» è la considerazione di Tajani che fa da preambolo a un’altra a suo modo di vedere quanto mai positiva: «Quindi vedere tutta questa gente qui, mi fa capire che qualcosa è cambiato. Il Partito Democratico scegliendo Elly Schlein ha deciso di guardare a sinistra e non più al centro. Sono una copia del Movimento 5 Stelle. Molti elettori sono sconcertati. Dimostrazione in più che noi di Forza Italia siamo l’unica vera forza politica di centro per ideali e identità».
«La vittoria di Daniele (Silvetti, ndr) – ha poi proseguito l’ex commissario Europeo – sarà però la vittoria di tutta la coalizione di centrodestra che ha aperto alle liste civiche come alle elezioni regionali. E sono convinto che anche Forza Italia si toglierà delle soddisfazioni. E tal proposito vi porto i saluti di Silvio Berlusconi che come vedete anche con il simbolo sostiene Silvetti. Vorrei ricordare che senza Berlusconi nessuno di noi qui dentro sarebbe presente perché nel 1994 fu lui a vincere contro ‘la gioiosa macchina da guerra’ che era il Pds di Occhetto».
«Per vincere – offre poi un consiglio a tutti i presenti il vicepremier – occorre sempre crederci. Ogni voto conta. Ecco perché vi chiedo di proporvi persona per persona, casa per casa, portone per portone, negozio per negozio, quartiere per quartiere. Perché manca sempre un voto per vincere. E la forza per andare avanti arriva dai valori in cui si crede e da cui non prescindiamo e non deroghiamo. Per questo votare Forza Italia non è come votare Partito Democratico. Per noi non vale ‘Franza o Spagna purché se magna’».
«Ancona – è la sua considerazione sulla città Dorica – ha abbandonato il suo ruolo di capoluogo di Regione e ha perso peso a livello nazionale. Le Marche sono una regione a forte vocazione industriale e per questo deve avere infrastrutture adatte a poter competere. Eppure è un porto che pesca poco, che non riempie i container. Ciò porta a più passaggi di filiera e ad un aggravio dei costi. Anche per questo il trasporto intermodale è prioritario per il Governo. Poi – ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio – guardiamo ad Ancona con interesse perché ci siamo riaperti ai balcani. Ancona nei rapporti con essi era un tempo centrale. Ora mi pare non sia più così. I riflettori si sono spenti, occorre riaccenderli. Stessa cosa per la ricostruzione dell’Ucraina. Ancona, come città capoluogo, dovrà recitare un ruolo da protagonista. Insomma, Ancona deve tornare ad essere quel grande faro che non è più».
Infine una promessa: «Il giorno della vittoria non sarà il giorno della vendetta. Governeremo per tutti. Certo anche con il cosiddetto spoil system per mettere persone di nostra fiducia, ma saremo a disposizione di tutti».
«Si apre una nuova pagina» Sono state invece le prime parole pronunciate da Daniele Silvetti una volta salito sullo scranno prima di passare all’attacco degli avversari politici del centrosinistra: «Diffidate di chi parla di ‘nuove storie’. La nostra è l’unica vera proposta nuova e alternativa. Stiamo assistendo al festival dei buoni propositi. Sono stati spesi 22mila euro per diffondere tutte le opere che non si sono fatte e quelle che non si faranno mai perché finanziate con fondi fantasmagorici. È ora di dire basta a questo malgoverno. È ora di ricostruire una credibilità per palazzo del Popolo e dare risposte: ai terremotati, ai dipendenti comunali a quelli delle partecipate come AnconAmbiente e Conerobus». «È una campagna elettorale difficile – ha poi accusato Silvetti – perché dove andiamo noi poi vanno loro a intimidire chi parla con noi. Ma noi, che siamo diversi da loro, crediamo alla democrazia, a una sana alternanza. Hanno il fiato addosso e non riescono a convincere più neanche il loro elettorato. Noi siamo pronti e anche Ancona lo sarà».
«Ringrazio – è andato avanti il candidato sindaco del centrodestra – il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli (seduto in prima fila, ndr) che ha fatto capire lui stesso quanto sia importante il rilancio del capoluogo per le Marche tutte, condividendo e facendo rete, non imponendosi e isolandosi come è stato fatto sino ad oggi. Sono stati stanziati soldi per rifare le mura della Cittadella e il porto. La città è segnata dal degrado diffuso: urbanistico, sociale anche igienico per certi versi. Serve più sicurezza per l’individuo. Un concetto troppe volte messo in disparte. Ma senza sicurezza non c’è sviluppo, sostenibilità e tantomeno integrazione. Infine – ha concluso – siamo pronti a parlare con ogni categoria sindacale e associazione per il solo bene di Ancona e dei suoi cittadini».
L’incontro pomeridiano ha visto il capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia (da 26 anni all’opposizione come ha fieramente voluto rimarcare Silvetti) Daniele Berardinelli nell’insolito ruolo di presentatore e moderatore. Ciò nonostante qualche dichiarazione l’ha fatta anche lui: «Questa volta abbiamo fatto le cose per bene. Abbiamo ascoltato le critiche degli anni passati e abbiamo scelto il candidato con largo anticipo. Ciò ci ha permesso di stilare un programma andando in giro ad ascoltare le esigenze della gente. La coalizione poi è stata allargata ai civici. Ora tocca a tutti noi fare un piccolo sforzo e sono convinto che gli anconetani che non sono stupidi sapranno scegliere bene. Daniele Silvetti è anconetano, è sia civico che politico. Non ha avuto bisogno di cambiare residenza di indossare magliette delle locali squadre di calcio o fare hashtag coi modi di dire tipici anconetani per dimostrare di essere anconetano».
Il primo a parlare però è stato Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana e commissario provinciale di Fi: «Abbiamo qualcosa di importante da creare per noi e per i nostri figli. Perché, lo dico da sindaco, senza Ancona protagonista e in grado di esercitare un vero ruolo di capoluogo di Regione, abbiamo tutti grosse difficoltà. Il nostro obiettivo non è comandare la città, ma ridare Ancona agli anconetani, per troppo tempo soggiogati da scelte politiche sbagliate».
È stato poi il turno del vicepresidente della commissione Ambiente e coordinatore regionale di Forza Italia, Onorevole Francesco Battistoni: «Dalle altre parti litigano e hanno le primarie per scegliere il candidato sindaco. A noi sono bastate poche riunioni e l’accordo è stato trovato a strette di mano. E ciò a dimostrazione che Daniele Silvetti è il miglior candidato sindaco che Ancona potesse avere. Adesso sta agli anconetani. Andare con una scelta di continuità nella cortina rossa, oppure scegliere la libertà con Daniele Silvetti».
Giunto al centro città e prima di recarsi alle Muse, il vicepremier Tajani si è intrattenuto una mezzora a parlare con diversi operatori dello scalo Dorico.
E ancor prima di giungere ad Ancona, il ministro degli Esteri aveva fatto tappa a Fabriano. «Siete chiamate a guardare al futuro con speranza e la cosa più importante è che recuperiate la serenità che vi è stata sottratta con la forza da aguzzini». È quanto ha detto il vicepresidente incontrando le ragazze vittime di tratta ospiti della struttura marchigiana dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII denominata ‘Casa Tra Le Nuvole di Papa Francesco’. «Il governo italiano – ha poi proseguito – vuole combattere l’immigrazione clandestina e, con questo, arginare il traffico di esseri umani, ovvero la schiavitù più estesa in questo secolo. Papa Francesco è più volte intervenuto su quella che lui stesso ha definito una ferita nel corpo dell’umanità intera».
Poi si è rivolto ai giovani: «Voi avete una precisa responsabilità, quella di aiutare altre donne che come voi hanno sofferto e continuano a soffrire, a causa di maltrattamenti e vessazioni. È fondamentale che voi recuperiate la dignità affinché ciò che avete patito si trasformi in fatto positivo. Non più vittime, ma persone che salvano altri. Dalla vostra testimonianza dipende la vita di tante persone».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati