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Avis, donazioni in risalita
ma servono più medici e meno burocrazia

FABRINO - Stamattina all'Oratorio della Carità si è svolta l'assemblea provinciale dell'associazione che nell'Anconetano ha raggiunto il numero di 19.738 soci, di cui 19.234 donatori attivi. L'anno scorso raccolte in totale 34.388 unità di sangue con un indice donazionale dell’1,80, nel il 2023 si punta al raggiungimento di 100/105.000 unità a livello regionale e 35.000 nella nostra provincia con l’aumento del plasma rispetto al sangue intero. Le criticità però non mancano

Da sin. Bano, Saltamartini e Zenobi

 

Personale medico e infermieristico carente per poter effettuare una raccolta di sangue più intensiva e funzionale sul territorio. Troppe lungaggini burocratiche per abilitare gli aspiranti nuovi donatori e reintegrare i donatori sospesi. Necessità di istituire un Dipartimento Sangue (o di un Servizio Sangue interdipartimentale) con autonomia giuridica per gestire il proprio personale ed assumere iniziative uniformi su tutto il territorio. Attualmente esiste il Dirmt, senza alcun potere, ed il servizio Centro Regionale sangue, con due direttori medici diversi. Queste e altre problematiche sono emerse questa mattina all’Oratorio della Carità di Fabriano che ha ospitato l’assemblea provinciale dell’Avis. Un appuntamento al quale ha preso parte anche l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. A enumerare fatti e proposte per conto dell’associazione e sulla scorta della relazione del Direttivo è stato il presidente Romano Zenobi, che oltre all’esame e approvazione del Bilancio del 2022 e quello di previsione del 2023 ha tenuto conto dei rapporti zonali di Ancona, Jesi, Senigallia, Fabriano e del Gruppo Giovani è stata redatta una mozione finale portata all’attenzione delle autorità sanitarie della regione presenti.

Il sindaco Daniela Ghergo porta i saluti all’assemblea provinciale dell’Avis

«Rendere la nostra Associazione sempre più efficiente e protagonista nel settore del volontariato solidale» è stato l’auspicio di Zenobi accompagnato da un applauso rivolto anche a Giuseppe Furlò, direttore dell’Uoc di Medicina Trasfusionale dell’Ast di Ancona (Ospedali di Fabriano-Jesi-Senigallia ndr). «La donazione di sangue ed emocomponenti – sono parole di questo ultimo – è un atto volontario, anonimo e responsabile: per questo in occasione dell’assemblea voglio dire grazie a tutti i donatori che tendono il proprio braccio a favore di quanti necessitano di terapie trasfusionali. Dopo flessioni nelle donazioni negli ultimi anni, gli sforzi comuni hanno portato ad una risalita che fa ben sperare per il futuro. Al tempo stesso, tuttavia, è necessario continuare nell’attività di sensibilizzazione delle nuove generazioni affinché sperimentino l’importanza di questo gesto etico e solidaristico a favore degli altri e di sestesi in quanto contribuisce a tenere sotto controllo il proprio stato di salute e a perseguire corretti stili di vita».

da sin. Furlo, Ragnetti e Gianuario

I NUMERI – In cifre, anche in base alle relazioni zonali risulta che nel 2022 l’Avis, in provincia di Ancona, ha raggiunto il numero di 19.738 soci, di cui 19.234 donatori attivi con 940 nuovi iscritti e 869 depennati per abbandoni, limiti di età o patologie varie, registrando una sostanziale parità rispetto all’anno precedente. In calo, comunque, le adesioni giovanili della fascia di età 18/25 anni. Nello stesso periodo sono state raccolte complessivamente 34.388 unità di sangue (24.937 di sangue intero, 9.112 di plasma e 339 di aferesi, con un indice donazionale dell’1,80), 585 in meno rispetto al 2021. Il calo di donazioni è imputabile alla pandemia ed altri problemi logistici e, comunque, va riconosciuto il merito agli avisini di aver continuato ad impegnarsi al massimo nonostante le difficoltà oggettive, contribuendo ad assicurare l’autosufficienza di sangue alla nostra Regione.

L’assemblea provinciale Avis all’Oratorio della Carità di Fabriano

In buona sostanza, «nel 2022 si è riusciti a raggiungere gli obiettivi assegnati, ora dobbiamo mobilitarci per centrare quelli fissati per il 2023 che prevedono il raggiungimento di 100/105.000 unità a livello regionale e 35.000 nella nostra provincia, con l’aumento del plasma rispetto al sangue intero» hanno sottolineato i relatori. Altra peculiarità dell’incontro, proprio per la sua importanza e portata, riguarda la organizzazione dell’Avis di Fabriano, presieduta da Sebastiano Paglialunga, che in virtù dell’onore e onore di ospitare in città l’Assemblea provinciale, ha organizzato, grazie anche alla piena collaborazione del Comune di Fabriano, una giornata ricca di momenti conoscitivi e culturali al tempo stesso. Il sindaco di Fabriano di Fabriano, Daniela Ghergo, nell’intervento di saluto ha ringraziato l’Assemblea per aver portato questo incontro in una città in cui la «Comunale avisina rappresenta una associazione di volontariato con V maiuscola che oltre ad un grande sforzo organizzativo interno svolge una attività di grande sostegno nei riguardi delle tante attività sportive e a carattere sociale con particolare attenzione verso le scuole e i giovani in particolare» ha sottolineato la prima cittadina di Fabriano.

Il tavolo della segreteria

Valenza sociale ribadita sia dal presidente, che dalla vice presidente regionale, Daniele Ragnetti e Maria Gianuario che hanno evidenziato come «a livello regionale ci stiamo impegnando per dare il massimo supporto alle comunali per una sempre maggiore gestione professionale delle difficoltà e delle incombenze burocratiche che impegnano le Comunali in compiti che invece dovrebbero essere dedicate alla promozione del dono, anche per questo stiamo creando un gruppo, con il supporto del Nazionale, che ci consenta di avere linee guida per dare impulso alle attività nelle scuole, nelle aziende, nella associazioni avvalendoci anche dei servizi svolti dal CsvMarche». Ragnetti e Gianuario hanno inoltre fatto appello «ad uno sforzo comune per contribuire all’incremento della raccolta di plasma. Inoltre, verrà effettuato uno sforzo organizzativo per ampliare i giorni di donazione, allargando in qualche pomeriggio, favorendo l’accesso a quei donatori che hanno difficoltà lavorative o familiari a recarsi per le donazioni nelle ore del mattino».

Romano Zenobi

Vivaci quanto interessanti le relazioni delle Zonali: per quanto concerne Fabriano, le Comunali nel 2022 hanno effettuato 4.744 donazioni (sangue intero 4.067 e plasma 677) con un calo di 120 unità rispetto al 2021, imputabile in gran parte alla pandemia; nello stesso periodo risultano iscritti alle Varie Comunali 2.917 soci di cui 2.799 donatori attivi e 118 collaboratori; 147 sono stati i nuovi iscritti ed 88 i cancellati, con un saldo attivo di 88 unità ma poche adesioni giovanili della fascia di età 18/256 anni. Per Senigallia nel 2022 risultano iscritti 3.177 soci, di cui 3.066 donatori attivi e 111 collaboratori, con 40 nuovi iscritti e 73 depennati. Quanto alle donazioni ne sono state effettuate complessivamente 5.181 (3.765 di sangue intero e 1.416 di plasma, con indice donazionale di 1,69) 464 meno del 2021. Per la zonale di Jesi, nel 2022 le Comunali hanno donato 7.336 unità di sangue (5.501 di sangue intero e 1.835 di plasma, indice di donazione del 1,90), sostanzialmente come l’anno precedente grazie alla straordinaria vivacità di tutte le Comunali. Si confermano i punti di raccolta esterni di Cingoli, Cupramontana, Filottrano e Montecarotto-Serra de Conti con un numero di uscite pari a 135 (nel 2021 134) e un numero di donazioni di 2697 (nel 2021 n.2604) comprese le 618 eseguite al C.T. di Jesi. I soci iscritti alle Comunali della zonale n. 5 sono complessivamente 3974, di cui 3868 attivi e 106 collaboratori. 230 sono i nuovi iscritti e 257 i cancellati per motivi vari, con un saldo leggermente negativo.

Filippo Saltamartini

La zonale di Ancona ha infine registrato nel 2022 una raccolta di 17.127 unità di sangue rispetto alle 17.098 del 2021 con una differenza di +29 e un indice donazionale di 1.80, contribuendo al 49.8% della raccolta dell’intera provincia di Ancona. Complessivamente il numero di soci è 9.670 (di cui 9501 attivi e 169 collaboratori) rispetto ai 9517 del 2021 con un aumento di 132 soci attivi al netto dei cessati. Prima delle conclusioni, l’assessore regionle alla Sanità, Flippo Saltamartini, congratulatosi con l’Avis ha rimarcato di riservarvi attenzione «non solo per la quantità e qualità del sangue raccolto ma anche per la efficiente macchina organizzativa messa in campo a garanzia dell’autonomia regionale». A lui sono stati chiesti di risolvere le criticità illustrate come «dare uniformità nei criteri per la raccolta sangue, per la tutela sanitaria dei donatori attivi, per il riconoscimento rapido (non più di 30 giorni) degli aspiranti nuovi donatori e per il ristoro post donazione. Maggiore maggiore autonomia e più competenze specifiche del Dirmt, magari attribuendogli un servizio interdipartimentale, per un’unica medicina trasfusionale e la gestione diretta del personale sanitari. L’organizzazione funzionale del centro unico regionale di lavorazione sangue di Torrette, con orari flessibili e comunque adeguati e compatibili per il ricevimento delle sacche; l’autorizzazione alla raccolta associativa o iniziative similari, se e laddove necessario, inizialmente come supporto ed in collaborazione con il servizio pubblico per far fronte alle carenze attuali e soddisfare le richieste di donazione». Come detto, la cooperazione di diversi assessorati municipali, ha permesso alla comunale Avis, oltre alla grande opportunità di mostrare ai tanti partecipanti provenienti dalla nostra provincia la magnificenza dell’Oratorio della Carità, anche quella di visitare, dopo il pranzo sociale al ristorante “Casa del Giovane”, siti culturali del Centro Storico come il Museo della Carta e della Filigrana, la Pinacoteca, il complesso di San Benedetto.

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