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Tribuzio versa in parte gli stipendi arretrati
agli autisti «ma va convocato un tavolo
con Comune, Regione e sindacati»

OSIMO - A sollecitarlo è l'azienda gestore del servizio di trasporto pubblico locale in città che si dice dispiaciuta per il ritardo nel pagamento delle tre mensilità ai lavoratori, due delle quali già accreditate, spiega le motivazioni e chiarisce anche che «a fronte di tante proposte per rilanciare la società non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dall’ente locale. Dall’altra parte abbiamo trovato un muro»

Una circolare della Tribuzio in via Molino Mensa a Osimo

 

 

Sembra indirizzarsi verso una serena ricomposizione la ‘vertenza’ tra i dipendenti e la Tribuzio Marche. Una parte degli stipendi arretrati è stata versata oggi agli autisti della società che fino a febbraio 2024 gestirà il servizio di trasporto pubblico locale di Osimo. L’azienda del Frusinate parla di due mensilità delle tre in ritardo (gennaio e febbraio, a breve anche marzo), i sindacati sottolineano che mancherebbe all’appello la retribuzione di gennaio (quella di febbraio è già stata accreditata e sarebbe in arrivo anche marzo). Le sigle sindacali degli autoferrotravieri avevano proposto nei giorni scorsi al sindaco di Osimo di sostituirsi in surroga all’azienda nel pagamento delle  spettanze economiche dei 6 lavoratori.  La svolta per definire tutti quei chiarimenti auspicati anche da Filt Cgil e Fit Cisl, potrebbe comunque arrivare dall’incontro che la stessa Tribuzio è intenzionata a sollecitare al comune di Osimo.

«Ho ricevuto l’incarico di chiedere ufficialmente, subito dopo le festività pasquali, la convocazione di un tavolo al comune di Osimo, aperto anche ai rappresentanti istituzionali della Regione e ai sindacali dei lavoratori. Dell’incontro informeremo per conoscenza anche il prefetto di Ancona, perché ci sono una serie di questioni da definire. Nella sua storia Tribuzio non ha mai avuto problemi con il personale. L’azienda è dispiaciuta per quello che è accaduto ad Osimo ma il Comune è rimasto sordo a ogni richiesta per rilanciare la società dopo la cessione della società partecipata osimana (Tpl Osimo, n.d.r.) concretizzata a febbraio del 2022» spiega al telefono, contattato da CA,  il legale della Tribuzio srl, l’avvocato Aldo Basile, con ampia esperienza di settore come ex dirigente regionale e tra gli autori che hanno contribuito a creare il sistema ‘Metrebus’ del Lazio. Non nasconde che l’azienda abbia attraversato, negli ultimi mesi, momenti di sofferenza di cassa. Puntualizza, però, che i motivi sarebbero molteplici.

Al momento Tribuzio srl gestisce nelle Marche solo il servizio sul territorio comunale di Osimo. «Il personale dell’ex Tpl è stato tutto riconfermato anche se è sovradimensionato rispetto alle esigenze – prosegue il legale – Quando la nostra azienda è subentrata ha trovato debiti pregressi, abbastanza onerosi, che stiamo cercando ancora di sistemare. Abbiamo chiesto al Comune di modificare la tariffa, non di aumentarla ma di cambiarne le modalità: non più biglietti a tratta chilometrica che penalizzano chi abita a distanze maggiori, ma biglietti a tempo e allo stesso prezzo.  E’ risaputo che nel trasporto pubblico locale, il 65% degli introiti arriva dai contributi del contratto di servizio, il resto dai biglietti.  Abbiamo suggerito inoltre di istituire nuove forme di abbonamento per favorire il trasporto e di attivare nuove linee. Abbiamo anche chiesto di controllare che non venisse fatta concorrenza sleale sul territorio comunale da parte di altre aziende che gestiscono il servizio regionale di trasporto pubblico locale e che, transitando per alcune frazioni come Osimo Stazione, potrebbero sottrarci utenti sulle linee più redditizie. Siamo stati costretti a promuovere una causa presso il Tribunale civile di Ancona, ancora in itinere, per verificare ogni aspetto di questa situazione».

L’avvocato Basile aggiunge che in un contesto economico complicato, segnato nei mesi scorsi anche dall’aumento del costo dei carburanti «Tribuzio srl sta anticipando non solo il pagamento del gasolio ma anche quello del noleggio dei mezzi sostitutivi per garantire il servizio. A tutto questo si aggiunge che il Comune, quando l’azienda era una società partecipata e quindi era  pubblica, pagava il corrispettivo di servizio ogni mese, ora paga ogni 2 mesi e talvolta in ritardo. Abbiamo persino proposto di portare a Osimo i bus elettrici a condizione che nel rispetto della normativa statale si consentisse di prorogare il contratto di servizio fino al 2026. Bene, a fronte di tutte queste proposte non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta dall’ente locale. Ripeto, siamo molto dispiaciuti per i dipendenti di Osimo e stiamo cercando di risolvere il problema perchè il personale si è sempre dimostrato molto attento e comprensivo. Dall’altra parte, però, abbiamo trovato un muro».

 

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