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Saldi estivi posticipati,
si parte il 6 luglio

LA DECISIONE della Conferenza delle Regioni di farli partire cinque giorni dopo. Termineranno il 31 agosto

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di Francesca Pasquali

La data da segnare in rosso sul calendario è il 6 luglio, giovedì. Il giorno in cui nelle Marche partiranno i saldi estivi. Con qualche giorno di ritardo rispetto a quello che avrebbe dovuto essere. Così ha deciso la Conferenza delle regioni e delle Province autonome il mese scorso. Ora, se è vero che, ormai, tra offerte e offertine, i negozi fanno un po’ come vogliono e le occasioni per portarsi a casa il vestito dei sogni a prezzi più accessibili non mancano quasi mai, è pure vero che l’appuntamento con i saldi, per molti, resta quello più atteso. Complici inflazione e rincari, infatti, i soldi per quelli che spesso vengono definiti beni non di prima necessità sono sempre meno. E, con la coperta che si fa sempre più corta, abiti, scarpe e accessori vari passano, per forza di cose, in secondo piano. I saldi di fine stagione, si diceva. Che cominceranno il 6 luglio e termineranno il 31 agosto. Nelle Marche e nel resto d’Italia.

Saldi-Quore-Civitanova_Foto-LBPerché la Regione, dopo aver approvato, nel 2021, la nuova legge sull’attività commerciale regionale, con annessa regolamentazione dei saldi di fine stagione, s’è allineata al resto dello Stivale, come previsto da una delibera di giunta del 2011, per dare «indirizzi unitari delle regioni sull’individuazione della data di inizio delle vendite di fine stagione». Gli indirizzi in questione dicono che i saldi invernali cominciano il primo giorno feriale prima dell’Epifania (se capita di lunedì, si anticipa al sabato prima) e quelli estivi il primo sabato di luglio, il primo quest’anno. Ma partiranno cinque giorni più tardi, il 6. Questo perché lo scorso 20 marzo la Commissione sviluppo economico della Conferenza delle regioni e delle Province autonome ha deciso all’unanimità di posticipare, per quest’anno, l’inizio. Il 22 marzo, la decisione è stata condivisa dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome e – si legge nella delibera 482 della Regione Marche – «ha avuto il parere favorevole da parte della maggioranza delle associazioni nazionali (Confcommercio, Confesercenti, Feder distribuzione, Ancc Coop, Ancd, mentre Confimpresa ha espresso parere non favorevole)». La mail con la notizia del posticipo è stata inviata alle associazioni di categoria marchigiane più rappresentative, per un parere. Fino a qualche giorno fa, solo Confcommercio si era detta favorevole, mentre le altre non risposto.

 

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