Inferno in strada al Pinocchio:
bottigliate e pugni tra giovanissimi,
due finiscono al pronto soccorso

Una Volante della polizia in servizio (Archivio)

E’ scoppiato l’inferno in strada poco prima della mezzanotte, tra ieri e oggi, al Pinocchio.
A chiamare il 112 e a far giungere sul posto sei pattuglie tra Gazzelle, Volanti e poliziotti della Scientifica, sono stati i tantissimi residenti richiamati dalle urla e dalle bottiglie di vetro lanciate e spaccate in strada, oltre che ad essere utilizzate come armi dopo che un folto gruppo di ragazzi, per lo più minorenni, si era affrontato nel mezzo di via del Pinocchio prendendosi anche a pugni. Affacciatisi alle finestre, quello che si è presentato agli occhi degli abitanti della zona era un vero e proprio scenario di violenza senza regole.
I protagonisti, tutti giovanissimi, alloggiano in una vicina comunità.

All’arrivo delle forze dell’ordine, l’asfalto era pieno di vetri infranti mentre i ragazzi continuavano imperterriti a picchiarsi.
Una lite talmente violenta che tre di loro, due minorenni e un maggiorenne, sono dovuti ricorrere alle cure mediche del personale sanitario di 118 e Croce Rossa accorso in sirena. Uno, un maggiorenne, ha rifiutato successivamente il trasporto al pronto soccorso di Torrette mentre altri due, entrambi minorenni, sono stati trasportati al nosocomio regionale. Le loro condizioni non sono gravi.

Poliziotti e carabinieri, una volta giunti, sono riusciti a circoscrivere il tratto di strada trasformatosi in un ring senza regole, e a ristabilire con non poca fatica la calma.
Successivamente, altri giovani che avevano preso parte alla rissa, sono stati accompagnati in questura per essere sottoposti ad accertamenti e chiarire i fatti. Al momento non sarebbe noto il motivo della scazzottata, degenerata nell’immediatezza.
Sul luogo è intervenuta anche la polizia Scientifica, impegnata a esaminare la scena. Le indagini vengono portate avanti dalla questura. I provvedimenti verranno emessi non appena chiariti i fatti e le responsabilità.

al. big.