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Vitalii Zherdiev, dall’Ucraina all’Italia:
in mostra a Jesi i suoi ritratti e dipinti

ARTE - Il docente aveva inaugurato l'anno scorso la sua personale all'Accademia statale di design e arti di Kharkiv ma dopo 9 giorni è iniziata la guerra. Nel nostro Paese ha continuato la sua attività di insegnamento con i bambini rifugiati a Senigallia ed ora espone le sue opere che raccontano di questo ponte culturale-solidale fino al prossimo 16 giugno a palazzo Bisaccioni. Oggi l'inaugurazione

Un ritratto di Vitalii Zherdiev

 

Da questo pomeriggio e fino al prossimo 16 giugno palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci, a Jesi, ospita la mostra dell’artista e docente ucraino Vitalii Zherdiev dal titolo “Il dialogo: un ponte culturale tra Italia e Ucraina”. Si tratta di una esposizione di ritratti e di dipinti che rappresentano quel legame che le sue opere hanno con il nostro paese e che, come sottolinea l’artista stesso, sono “rifugiate in Italia”. Già, “rifugiate” come lui stesso, accolto a Jesi con il progetto Sai “Ancona Provincia d’Asilo”, progetto gestito da Asp Ambito 9 in rete con le cooperative Vivere Verde, Cooss Marche, Polo 9 e l’associazione Anolf. La sua è una delle tante drammatiche storie che vive il popolo ucraino, in questo caso stretta tra l’orrore della guerra l’amore per l’arte.

«Il 14 febbraio 2022 – ricorda in una nota Zherdiev – avevo inaugurato la mia mostra personale all’Accademia statale di design e arti di Kharkiv. Dopo 9 giorni è iniziata la guerra e la città è stata pesantemente bombardata. Come volontario, ho lavorato come paramedico e ho aiutato i soccorritori. Ho dimenticato la mia mostra e le foto all’Accademia. Successivamente mi sono trasferito con i miei studenti a Lviv (città al confine occidentale dell’Ucraina) per continuare con l’insegnamento. Lì ho appreso che durante il successivo bombardamento di Kharkiv, la mia Accademia era stata gravemente danneggiata. Tutte le finestre erano state distrutte, ma il mio lavoro era miracolosamente sopravvissuto. In seguito, i miei amici sono stati in grado di prendere i miei lavori dall’Accademia e alcuni dal mio studio e inviarli qui in Italia, dove mi trovavo in quel momento. In Italia ho continuato la mia attività di insegnamento con i bambini rifugiati a Senigallia ed è iniziato un nuovo periodo del mio lavoro e della mia vita». L’inaugurazione della mostra, ovviamente ad ingresso libero ed aperta a tutta la cittadinanza, si terrà questa sera, alle ore 18, alla presenza dell’artista.



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