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Tari 2023, aumenti di 1 euro a famiglia:
«Decide Arera il Comune
può solo sostenere i meno abbienti»

OSIMO - Il piano tariffario per i rifiuti è stato approvato nella Sala Gialla non senza le polemiche delle opposizioni. Unanimità di consensi invece per la mozione delle Liste civiche sull'ambulatorio del medico di famiglia a Passatempo. Il sindaco scriverà all'Ast Ancona

 

Nel 2023 aumenterà dello 0,26%, la Tari per le famiglie osimane (circa 1 euro). Il piano per la tariffa rifiuti è stato approvato a maggioranza venerdì scorso in Consiglio comunale non senza le polemiche delle minoranze. «Un aumento esiguo se consideriamo la crescita del tasso medio di inflazione nel nostro Paese. – spiega in una nota il sindaco Simone Pugnaloni – Da ormai 4 anni inoltre, tali aumenti sono imposti dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Che cosa può fare il Comune? Stabilire delle misure per sostenere i meno abbienti di fronte a questi aumenti. E infatti, estenderemo automaticamente il bonus sulla Tari a tutti quelli che lo percepiscono già per le bollette di acqua, luce e gas, senza il bisogno di presentare alcuna domanda, riconoscendo un’agevolazione del 40% sulla parte variabile della tariffa. Inoltre, il bando da 100mila euro annunciato nel recente bilancio di previsione 2023 fornirà contributi alle famiglie per il pagamento delle utenze (Tari inclusa) e vedrà un allargamento della platea, escludendo chi ha già beneficiato della misura nel 2022».

da sin. Alberto Maria Alessandrini Passarini, Sandro Antonelli e Matteo Sabbatini

Venerdì la Sala Gialla ha invece approvato all’unanimità la mozione presentata dai consiglieri delle Liste civiche Matteo Sabbatini, Sandro Antonelli e Lorenzo Bottegoni sulla questione dell’ambulatorio del medico di famiglia di Passatempo. Uno dei due sanitari, la dottoressa Letizia Trivelli da maggio chiuderà il suo ambulatorio nella frazione osimana lasciando attivo solo l’altro che si trova nell’immediata periferia di Osimo, nel quartiere della Sacra Famiglia. Un problema per molti anziani di Passatempo. Di qui l richiesta all’amministrazione comunale di «attivarsi affinché possa essere trovata una soluzione alternativa alla chiusura dell’ambulatorio di via Casette di Passatempo in modo da mantenere gli attuali livelli assistenziali e sanitari della frazione». Il capogruppo delle Liste civiche, Matteo Sabbatini e Sandro Antonelli candidato a sindaco dei movimenti civici hanno chiesto al sindaco di individuare una nuova sede per l’ambulatorio. Pugnaloni ha promesso di scrivere una lettera ad Ast Ancona. Poi ha ricordato che «per Jesi sono stati stanziati 10 milioni del Pnrr per fare l’ospedale della Comunità, sebbene abbiano già il ‘Carlo Urbani’,  per Osimo non c’è un euro del Pnrr in sanità: la Regione, competente in materia di sanità, dovrebbe lavorare per individuare sedi per i medici di base».

Michela Staffolani

Torna invece sulla donazione dell’ex Casa del Popolo, che sarà accettata dal Comune di Osimo dopo ok della Sala Gialla, anche Michela Staffolani, portavoce di FdI Osimo. «Siamo assolutamente d’accordo con il consigliere Alberto Maria Alessandrini che ha espresso voto contrario. Nessuno nega l’importanza storica, sociale e, per qualcuno, affettiva dell’edificio; ma un buon amministratore deve guardare al bene comune e l’ex “Casa del Popolo” non è un regalo ma una “patata bollente” che si ritroverà tra le mani la prossima Amministrazione. Nessun preventivo preciso di spesa, si parla di 3/400 mila euro per la bonifica; nessun progetto ufficiale, solo un generico ” locale a disposizione di giovani ed Associazioni; nessuna idea di come reperire i fondi per portare a termine il progetto; nessuna idea sulle tempistiche di realizzazione. Insomma, si è accettato a scatola chiusa. Gli unici veramente felici saranno i residenti della zona che, negli ultimi anni e vista l’inadempienza dei legittimi proprietari, si sono trovati a dover pagare di tasca propria la potatura delle siepe e la pulizia della zona. Cadute nel silenzio, ovviamente, le tante missive inviate all’Associazione affinché provvedesse alla bonifica dell’amianto che ricopre la struttura» conclude Michela Staffolani.

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