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Ronde cittadine con bodycam
e servizi abusivi di ‘portierato’:
denunciato un 43enne

ANCONA - Pubblicizzate sui social, la polizia ha avviato immediatamente le indagini

Il materiale rinvenuto e sequestrato

Tramite mirate indagini svolte dalla Squadra Amministrativa e di Sicurezza della Divisione Pas di Ancona, è emerso che un’associazione fondata da un anconetano di 43 anni, pur avendo ricevuto il rifiuto da parte della Prefettura dorica circa la richiesta di iscrizione come “associazione tra cittadini non armata”, negli ultimi mesi aveva attivato una pluralità di attività abusive di “ronda” per le principali vie della città, non mancando di pubblicizzarle sui social.
Le attività abusive in questione, anche notturne, venivano realizzate per le vie della città attraverso l’impiego di operatori che indossavano divise identiche a quelle dei corpi paramilitari e con l’ausilio di una body cam. Queste, venivano pubblicizzate come “servizi di deterrenza o di cortesia”, mentre gli operatori venivano indicati come “osservatori di sicurezza urbana ed ambientale”.

I servizi venivano realizzati dunque al di fuori del perimetro autorizzativo di cui alla legge 94 del 2009, che oltretutto impone l’obbligo di indossare una casacca di colore giallo fluorescente, riportante la scritta «osservatori volontari», il logo dell’associazione, il nome del comune e un numero progressivo associato al nominativo dell’operatore, vietando comunque di utilizzare uniformi, emblemi, simboli, altri segni distintivi o denominazioni riconducibili, anche indirettamente, ai corpi di polizia, anche locali, alle forze armate e così via.

Anche in relazione al riscontrato utilizzo di bodycam, è stato accertato come non sia previsto che i servizi di osservazione di cui alla legge 94/2009 possano essere supportati dall’utilizzo di videoriprese, che rischiano di autorizzare comportamenti non prudenti e non rispettosi dei diritti degli osservati e di ingenerare potenziali conflitti con quest’ultimi, a fronte dei quali si renderebbe necessario l’intervento delle forze di pubblica sicurezza.
Oltre ai servizi abusivi di ronda, l’associazione pubblicizzava un’attività continuativa di vigilanza e sicurezza privata, denominata di volta in volta come di “portierato” o di “cortesia”, a pagamento, effettuata a vantaggio di alcuni esercenti pubblici di Ancona, in violazione delle norme.

Per questi motivi, lo scorso 5 maggio, il presidente di dell’associazione, insieme ad un’altra associata, è stato denunciato per aver effettuato attività di vigilanza privata, spendendo il nome della sua associazione senza aver mai conseguito alcun titolo prefettizio abilitante per svolgere tali mansioni.
Lo scorso 16 maggio è stata inoltre data esecuzione al Decreto di perquisizione delegata, rilasciato dalla Procura della Repubblica di Ancona, a carico dei due indagati.
Durante le operazioni di perquisizione sono stati trovati e sequestrati numerosi oggetti quali: divise, gagliardetti, tessere di iscrizione all’associazione, spray al peperoncino e una pistola ad aria compressa, utilizzati dagli indagati per effettuare l’attività di vigilanza abusiva, tra cui un furgone verde militare, allestito da ufficio mobile, dove uno dei due indagati custodiva anche uno sfollagente telescopico in acciaio di colore nero, come quelli in dotazione ai carabinieri.
Sia il furgone che lo sfollagente sono stati sequestrati, con successiva denuncia porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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