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Smash Repression, la street parade:
«Se non possiamo ballare
allora non è la nostra rivoluzione» (Video)

ANCONA - La pioggia non ha fermato il festoso serpentone con circa 500 persone che cantano e danzavano al ritmo della musica profusa dagli altoparlanti di 5 carri. Il corteo, partito nel pomeriggio da Piazza Pertini, raggiungerà la fiera della Pesca in serata

Uno dei carri della Street Parade 2023 ha con sé un cartello contro il sessimo

di Antonio Bomba

Smash Repression. Ad Ancona è il corso la prima street parade cittadina.

Circa 500 ragazzi provenienti da tutta Italia si stanno muovendo da piazza Pertini lungo le vie della città per rivendicare il diritto alle varie soggettività e il mondo e il modo in cui intendono vivere.

La parata è organizzata dallo Smash Repression delle Marche. Una rete nazionale da poco costituita e che oltre alla Dorica abbraccia Bologna, Napoli, Firenze e Perugia solo per citarne alcune, ma sono molte, molte di più.

Cinque i carri presenti da cui le casse sparano musica di ogni sorta, genere e stile. Dal rap alla cumbia, dalla global disco e all’elettronica. Poi a seguire, di carro in carro, reggae, dub, electro, techno e techno electro. Il tutto grazie alle performance di Dj e artisti musicali provenienti da tutte le Marche e che hanno aderito all’iniziativa.

E va detto che il maltempo non ha fermato questo popolo festoso che è cresciuto di numero mano a mano che il sole prendeva il posto della pioggia fino ad arrivare, come già detto, a 500 circa.

Alla base della manifestazione, fanno sapere gli organizzatori la consapevolezza che ‘Se non possiamo ballare non è la nostra rivoluzione. Riprendiamoci i nostri spazi. La nostra città. Le nostre vite. Il nostro presente e futuro. E lo facciamo rivendicando la gioia e il vivere come collettività che desideriamo e che provano a rubarci ogni giorno». Importante è anche la richiesta di spazi per «Noi che non ci pieghiamo alla mercificazione e alla repressione».

Forte è il no al capitalismo e alla società da esso creata. Dai post del loro profilo Facebook dei giorni scorsi si entra ancor più nello specifico e si apprende che la street parade è stata organizzata soprattutto perché «Non accettiamo, né il decreto legge anti-rave, né l’annichilimento che colpisce le forme di vita non omologate. Infesteremo ‘indecorosi’ le vie di Ancona, con le nostre voci, la nostra arte e la nostra musica contro la criminalizzazione del dissenso e della libera espressione. Saremo al fianco di chi lotta contro uno Stato che cerca di estinguere ogni forma di opposizione e resistenza. Il nostro – il post prosegue – è un urlo contro la società del controllo che punisce e stigmatizza intere comunità, luoghi e persone. Un urlo contro il sistema carcerario, che disumanizza e uccide. Portiamo la nostra solidarietà a chiunque, singolo e collettivo, non smetta di lottare nonostante le pesanti condanne ricevute».

Importante è la voglia di difendere diritti e diversità: «Attraverso l’autogestione costruiamo spazi sempre più safe per tutti condividendo pratiche transfemministe e antiproibizioniste. Pratiche che passano attraverso l’avere cura delle rispettive soggettività. Lottiamo contro l’oppressione patriarcale che punisce chi non si rende docile e contro l’oppressione abilista che discrimina chi non appartiene al magico mondo dei ‘normali’. Ci poniamo a difesa del mondo naturale opponendoci alle politiche di cementificazione sfrenata e di utilizzo dei combustibili fossili. Ci poniamo a difesa del mondo animale. Basta allevamenti intensivi, basta caccia. Lottiamo contro una società imperialista e razzista che classifica le vite umane come piú o meno importanti sulla base di logiche capitaliste. Rivendichiamo la legittimità dell’aprire spazi di libertà e riappropriarsi delle strade, fuori dalle logiche del profitto. Ci accomuna l’intestina esigenza di insorgere dal basso come movimento di controcultura in cui la diversità significa ricchezza e la solidarietà è la base della nostra lotta».

Non manca infine l’abbraccio all’ecologismo: «Ci poniamo a difesa del mondo naturale opponendoci alle politiche di cementificazione sfrenata e consumo del suolo, parte in causa dei disastri ambientali, sempre più frequenti e con epiloghi sempre più gravi. Ultimi di una lista che sta diventando sempre più lunga, vedi i fatti avvenuti in questi giorni fra Marche ed Emilia-Romagna. Ci opponiamo al perseverare nell’utilizzo dei combustibili fossili come fonte energetica e di profitto ed a tutte quelle forme di produzione di energia che non tengono minimamente conto dell’ambiente circostante. L’Italia – fanno notare – è tra i paesi maggiormente responsabili di emissioni di Co2. Ci poniamo a difesa del mondo animale che paga il prezzo più alto per le politiche antropocentriche».

La festosa carovana poco prima delle 19 si è mossa da piazza Pertini e, attraverso il percorso Via San Martino-Via Palestro-corso Stamira-via XXiX settembre giungerà alla fiera della Pesca dove la street parade si fermerà per ballare fino a mezzanotte. Previsti punti di ristoro ed eventuale soccorso. Gli stessi carri si fermeranno di tanto in tanto per permettere interventi sui vari temi a loro importanti e su cui intendono sensibilizzare la cittadinanza tutta. Ultimo, ma non certo per importanza «Tutto si svolgerà in maniera pacifica proprio perché siamo per la pace».

 

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