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È morto Silvio Berlusconi,
«Daniele Silvetti sindaco è stata
la sua ultima gioia politica»

IL RICORDO - Tanti i pensieri che iniziano a giungere da chi lo ha conosciuto. Il primo cittadino: «Voleva contribuire attivamente a rendere grande Ancona», Berardinelli: «Vedeva le cose prima di tutti», Tombolini: «Perdiamo uno statista»

Silvio Berlusconi durante il suo ultimo comizio tenuto ad Ancona, nel 2008 in piazza del Papa

di Antonio Bomba

Silvio Berlusconi è morto oggi all’età di 86 anni. Imprenditore e politico di successo. Diverse le occasioni in cui il fondatore di Forza Italia prima e del Popolo Delle Libertà poi è stato ad Ancona. E in tutte ha lasciato in un modo o in un altro il segno.

Storica quella del 1 aprile 2008 dove in un comizio bagnato a piazza del papa disse di essere venuto con l’intento di «Rendere le Marche un pò meno rosse». Le elezioni politiche erano imminenti e Berlusconi stava sfidando un Partito Democratico da poco costituitosi. Il segretario era Walter Veltroni. Il fondatore di Mediaset tirò fuori tutto il proprio arsenale di modi di fare e cordialità, con tanto di chiacchierata con degli operai «Sono uno di voi, lavoro da mattina presto ogni giorno» al saluto sul predellino dell’auto ultra scortata.

Andò invece a vuoto la visita promessa ad Ancona per la candidatura a presidente della Regione Marche di Gian Mario Spacca. «Troppi impegni» annunciò nientemeno che a Porta a Porta all’imminenza dell’appuntamento. Era la primavera del 2015.

La prima uscita politica ufficiale ne capoluogo risale tuttavia al 1994 alla fiera della Pesca per incontrare degli industriali locali.

L’anno successivo il bis. Erano imminenti le elezioni provinciali, oggi estinte ma in procinto di essere re-istituite. Berlusconi parlò in quell’occasione al cinema Italia attirando come sempre migliaia di persone.

Suscitò invece ampio fascino tra i suoi sostenitori, e tante polemiche tra gli oppositori, il suo approdo ad Ancona sulla ‘Nave delle Libertà’ nel 2000. ‘Azzurra’ il nome ufficiale dell’imbarcazione che arrivò allo scalo Dorico per sostenere il candidato al ruolo di Governatore della Regione Marche del centrodestra. La mossa non portò poi fortuna perché a vincere fu Vito D’Ambrosio del centrosinistra.

Un bagno di folla, oltre 5mila furono le persone stimate, lo accolse invece al Pala Rossini nell’inverno del 2006 in occasione delle elezioni politiche poi perse contro Romano Prodi.

Come è ben noto la sua figura è stata sempre divisiva e controversa per mille motivi, non soltanto legati all’appartenenza politica e alle sue dichiarazioni. Oggi tuttavia, più o meno tutti, mettono da parte attriti e vecchie ruggini e gli rendono omaggio nel rispetto dell’uomo che non c’è più, per i figli e i famigliari e anche perché, da qualunque parte la si guardi e comunque la si pensi, Silvio Berlusconi ha segnato la storia d’Italia.

Messaggi di profondo cordoglio stanno giungendo da tutta Italia. Ancona e le Marche non fanno di certo eccezione.

Tra tutti, nella nostra Provincia, spicca però Daniele Silvetti ultimo a dargli una gioia politica diventando sindaco di Ancona in qualità di iscritto a Forza Italia da 9 anni. Ed è proprio lui a spiegarci con profondo rammarico che «Sicuramente aver conquistato la città capoluogo delle Marche gli aveva dato una grossa soddisfazione» tanto che «La sera della vittoria al ballottaggio, faccio appena in tempo a riprendere il cellulare che mi avevano tolto molte ore prima e arriva una telefonata dalla sua segreteria. Pensavo fosse il solito scherzo e invece pochi istanti dopo sento la sua inconfondibile voce ‘Ciao Daniele come va? Complimenti. Bravo bravo bravo’». Silvetti prosegue «L’ultima volta che ci siamo sentiti invece è stata una settimana fa. Mi aveva chiamato e voleva rendersi partecipe di questo ‘primo inizio’ con molto entusiasmo. Dando un ampio contributo, mettendo in campo le proprie relazioni per portare Ancona alla ribalta e per il vertice a 4 tra Antonio Tajani e i ministri degli Esteri di Croazia, Slovenia e Austria che si terrà il 10 luglio nella nostra città. Insomma, voleva organizzare una propria uscita pubblica».

Silvetti non dimentica poi di come «Mi aveva invitato a un pranzo a casa sua. E avevamo concordato di farlo dopo il primo consiglio Comunale, quindi dopo il 19 giugno».

Spazio poi a curiosità e aneddoti e ricordi personali: «Berlusconi era proprio così. Aveva pochi formalismi, dava del tu a tutti. È sempre stato a disposizione con una infinita capacità di ascoltare e apprendere. Era ben organizzato e sapeva sempre chi aveva davanti, sia chiaro. Era sempre informato e mai una volta banale. Ma non ha mai chiesto nulla, anzi, era sempre lui a disposizione di tutti noi sin da quando l’ho conosciuto per la prima volta, nel 2014, a palazzo Grazioli».

In conclusione il neo sindaco, che con ogni probabilità parteciperà ai suoi funerali ricorda come «Berlusconi era sempre lui, sempre riconoscibile. Anche in questi ultimi tempi in cui la salute non era più quella di una volta. Un grande uomo che teneva a tutto ciò che faceva».

Ma tra tanti una figura chiave la riveste Daniele Berardinelli. Membro di Forza Italia (con tanto di parentesi nel Pdl) dal giorno uno. Anzi, dal giorno zero perché «Ero presente ad Arcore – ci racconta – quando ancora il partito non esisteva. Era il 1993 ed era ancora ‘il partito che non c’è’ perché un nome non lo aveva». I ricordi sono più vivi che mai, come se tutto fosse successo ieri: «Di Ancona eravamo io, Bastianoni e l’imprenditore Giorgio Grati. Berlusconi ci portò nel teatrino della sua villa. Di colpo iniziò a suonare una canzoncina, che poi divenne famosa come l’inno di Forza Italia». Berardinelli non cela qualche perplessità iniziale: «Lì per lì sembrò la classica americanata. E invece anche in quell’occasione, come sempre, ci aveva visto lungo e giusto».

Berardinelli sottolinea a sua volta come «Daniele Silvetti sindaco di Ancona è stata la sua ultima gioia politica. Era molto felice e aveva portato ovunque quanto fatto ad Ancona come esempio. Aveva anche invitato Silvetti a casa sua – conferma – per meglio conoscerlo e complimentarsi di persona. Si sarebbero visti a breve. Purtroppo non sarà più così».

Nonostante diverse avances giunte nel corso degli anni da altri partiti di centrodestra, Daniele Berardinelli non ha mai abbandonato Berlusconi e il suo partito, restando 26 anni nelle fila di Forza Italia a fare opposizione in consiglio comunale. Una fedeltà figlia di: «Settore immobiliare, Tv, banche, sport con in particolare il Milan. E poi la politica. È sempre partito dalla base per poi innovare. Penso a Milan Lab, a Mediolanum con Ennio Doris incontrato per caso al mare e tante tante altre situazioni. Aveva una visione unica delle cose ed era sempre un passo avanti a tutti».

Berardinelli, che domani dovrebbe essere ufficializzato come assessore all’urbanistica, va avanti nel fiume dei ricordi personali: «Sono tanti. Le sue visite ad Ancona anzitutto e che ho sempre coordinato e organizzato io. In particolare quella in nave del 2000 fu suggestiva. Una gran festa. Poi la sua bontà d’animo e di cuore. La gente ha di lui un’immagine distorta dalla figura che è stata proposta e descritta in Tv. Ma la verità è che chiunque ha potuto conoscerlo sa quanto bene ha fatto e quanto era buono d’animo. Ha aiutato tantissime persone, pure troppo e troppe. Una cosa che alla lunga ha finito col ritorcersi contro lui stesso. Ogni volta – prosegue – parlava prima con il popolo, la sua gente. Poi con noi politici, industriali e autorità varie». Pertanto, conclude affermando che «Solo chi non ha avuto l’opportunità di conoscerlo può considerarlo divisivo. Pensiamo all’incontro che organizzò a Pratica di mare con Bush e Putin. Quanto servirebbe uno come lui adesso».

A piangerlo è anche Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana e commissario provinciale di Forza Italia: «È un giorno di grande tristezza personale e non. I messaggi di cordoglio che mi stanno arrivando da semplici cittadini dimostrano che se ne è andato un vero punto di riferimento per tanti. E molti altri sono convinto lo rimpiangeranno». Tombolini non si ferma: «A mio modo di vedere perdiamo un grande statista. Silvio Berlusconi è un uomo che ha dato tanto alla politica e all’Italia tutta ogni singolo giorno. Ha subito tante cattiverie nel corso della sua vita ma ha dimostrato, tenendo duro, che alla fine la giustizia trionfa sempre».

Spazio poi alla figura dell’uomo che «Era dal grande cuore. E questo è assodato da tutti anche dai suoi detrattori».

L’attuale sindaco di Numana in particolare ricorda una telefonata avvenuta anni fa: «Era di sicuro prima del covid anche se non ricordo bene il periodo preciso. Finì che parlammo di tutto meno che di politica. Si interessava a tutto, prendeva sempre appunti. Mi fece molte domande. Voleva scrivere un libro sulle sue esperienze e le sue memorie. Chissà quanto avrebbe avuto da scrivere visto tutto quello che ha creato e ottenuto nella sua vita».

E in segno di lutto il centrodestra locale ha annullato la festa prevista per giovedì 15 a Marina Dorica.

Aggiornamento delle 18,32 – Tramite comunicato stampa il sindaco di Ancona Daniele Silvetti è tornato sulla scomparsa di Silvio Berlusconi: Profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Silvio Berlusconi, protagonista della vita economica e politica del nostro Paese. Il Presidente Berlusconi si è distinto non solo per la sua energia imprenditoriale ma anche per il senso di appartenenza che ha trasferito attraverso il suo impegno in politica. L’Italia perde un vero e proprio pioniere, Forza Italia perde il costruttore di un progetto politico che ha fatto storia. Recente è il colloquio telefonico che ho avuto con lui. Una telefonata di congratulazione e di conforto per l’impegno che avrei dovuto affrontare da lì a poche ore. Un ricordo che rimarrà impresso per sempre».

Aggiornamento delle 18,39 – Anche il presidente della Provincia di Ancona ha ricordato Silvio Berlusconi: «Ha segnato un’epoca della storia del nostro Paese. Ha rivoluzionato il mondo della politica e della comunicazione, lasciando il segno anche nello sport e in campo culturale. A prescindere dalle appartenenze politiche, credo sia doveroso riconoscere il ruolo da protagonista che ha avuto nella cosiddetta ‘Seconda Repubblica’ e nel bipolarismo che ne è conseguito. Ci stringiamo alla sua famiglia e alla comunità di Forza Italia, alle quali rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze».

(In Aggiornamento)

 

 

 

 

 

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