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“Gli Infermieri dall’estero
non adeguatamente formati
sono un rischio per la salute”

SANITA' - Il presidente Opi Ancona, Giuseppino Conti: «Urge verificare le competenze, chiedere l’iscrizione all’albo prima di essere assunto e un minimo di conoscenza della lingua italiana»

La grave carenza di infermieri, secondo l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona circa 200 a livello territoriale, può trovare una sponda tra gli infermieri provenienti da altri paesi a patto che abbiano una professionalità certa, competenze in linea con le esigenze di assistenza e cura moderne e che richiedano l’iscrizione all’albo degli infermieri.
Ecco la sintesi della lettera firmata da Giuseppino Conti, presidente di Opi Ancona per chiedere regole più certe.
«Oggi, Opi Ancona ha oltre 4mila iscritti dei circa 12mila infermieri marchigiani – viene ricordato – e più volte ha chiesto di garantire l’adeguamento continuo degli organici infermieristici tenendo conto degli attuali bisogni di salute e dei cambiamenti epidemiologici sopraggiunti garantendo al contempo di garantire lo sviluppo professionale. Circa 20mila infermieri italiani – viene aggiunto -hanno già accolto proposte lavorative all’estero allettati da remunerazioni più gratificanti e percorsi di carriera certi lasciando vacanti molti posti che andrebbero coperti con nuove unità di personale. In carenza di laureati in Scienze Infermieristiche Italia, supplire a queste carenze assumendo infermieri provenienti da altri paesi, secondo l’Ordine di Ancona è possibile, persino auspicabile a patto che sia adeguatamente regolamentato e controllato».

Giuseppino Conti

«Siamo preoccupati – dice Conti – perché esercitare la professione in base al titolo conseguito all’estero dovrebbe prevedere una verifica delle reali competenze e requisiti minimi anche sotto l’aspetto linguistico prevedendo poi l’iscrizione all’Ordine che da statuto assolve alle sue funzioni. Il lavoro dell’infermiere – ricorda – è prevalentemente di equipe e se alle carenze numeriche si associano carenze anche di competenze si rischia di non adempiere ai propri doveri deontologici di garantire a tutti i cittadini un’adeguata assistenza sanitaria, professionale e competente». Prevedere un’assunzione facendo valere un titolo rilasciato da un ente estero non riconosciuto a livello internazionale è quindi, secondo Opi Ancona, rischioso e potenzialmente molto pericoloso.

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