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Viabilità per il nuovo Inrca,
querelle in Consiglio comunale

OSIMO - Votata ieri sera in aula la variante semplificata al Prg per i lavori di realizzazione della rete viaria di adduzione al nuovo complesso ospedaliero. I consiglieri delle Liste civiche hanno ribadito che il Comune ha perso il finanziamento dell'opera con i fondi Cipe, il sindaco Pugnaloni che non è stata notificata all'ente alcuna revoca

Il progetto  della rotatoria sulla Ss 16 e in via sbrozzola di Osimo interconessa alla viabilità di adduzione al nuovo Inrca di Camerano

 

«La negligenza di questa amministrazione non ha mai fine: il Comune di Osimo ha perso importantissimi fondi pubblici che la Regione gli aveva assegnato, a causa di ritardi nei tempi di progettazione. Facciamo riferimento alla revoca del contributo di 650mila euro (legge nazionale 145/2018 comma 134), di cui 195mila euro già anticipati, per la realizzazione di un tratto della ciclovia del Musone, a causa del mancato rispetto dei termini fissati al 17 febbraio 2022 e alla perdita del contributo di 2.465.000 euro (fondi Fsc 2014/2020 delibera Cipe 98/2017 – Convenzione tra Regione Marche e Comune di Osimo), di cui 480mila euro già anticipati, finalizzato alla realizzazione della nuova viabilità tra Sbrozzola e Sp 361, già derogato nel 2019 e nel 2011.Stiamo parlando di 3,115 milioni di euro andati in fumo, di cui 675.000 euro da restituire». A puntare l’indice contro l’amministrazione Pugnaloni sono dai banchi di opposizione le Liste civiche.

Ieri sera la questione è emersa nel corso del dibattito consiliare per la approvazione definitiva della variante semplificata al Prg per i lavori di realizzazione della viabilità di adduzione al nuovo Ospedale Inrca – Ancona Sud, quella appunto di via Sbrozzola. Gia nelle scorse settimane i movimenti civici aveva sollevato il problema del non rispetto dei tempi di attuazione dell’intervento fissati a dicembre 2022 e del rischio che potesse andra perso il finanziamento. In aula i consiglieri Monica Bordoni e Stefano Simoncini l’hanno ribadito, carte alla mano, rileggendo gli articoli della convenzione firmata da Comune e Regione.

Il sindaco Simone Pugnaloni ha chiarito che i fondi concessi Fsc 2014/2020 dall’allora governatore Luca Ceriscioli, implicavano degli obblighi convenzionali, da un lato l’aggiudicazione dei lavori dell’opera a dicembre 2022 e dall’altro la realizzazione della stessa entro il marzo 2025. «Il Comune ha dimostrato per scritto perché non si è arrivati alla aggiudicazione entro il 2022 – ha spiegato il primo cittadino di Osimo in Consiglio comunale – sottolineando l’intenzione di completare l’opera nel 2025. Infatti non è arrivata alcuna revoca, ad oggi, del finanziamento. I soldi li perderemo nel giorno in cui la Regione ci scriverà che ce li revoca. Pertanto sarebbe considerata ‘mala gestione’ se non andiamo avanti con questo progetto».

«L’atto urbanistico che votiamo questa sera (ieri per chi legge, n.d.r.) – ha aggiunto  Pugnaloni- spiega che non siamo riusciti ad aggiudicare i lavori a dicembre scorso perché per affrontare una variante al Prg, serve tempo, c’è da fare la Via e la Vas. Con questo atto al voto completiamo i passaggi con l’approvazione definitiva del progetto, quindi la nuova strada oggi è conforme al piano regolatore e può essere realizzata. I tecnici hanno lavorato al progetto, partecipato a una gara e stanno lavorando al progetto definitivo per l’esproprio dell’area e definitivo per la gara. Però l’impegno del Comune di Osimo è con lo Stato e finché non sarà lo Stato a revocare i fondi, la Regione non può farlo di sua iniziativa. Insomma i passaggi sono tanti prima di sostenere che abbiamo perso i fondi. Abbiamo la seconda carica del governo regionale che è stato anche sindaco di Osimo e che invece di tutelare questi fondi, vuole toglierli? L’altra domanda è: chi pagherà se la Regione Marche ci toglie i fondi? La paghiamo noi, la sfida è questa» ha concluso Pugnaloni durante l’intervento nella Sala Gialla. L’atto è stato aporovato con 15 voti favoreli, 4 contrari (Liste civiche) e uno di astensione (quello del consigliere Mario Araco).

Le liste civiche ribattono con il loro comunicato che il presidente del consiglio regionale, Dino Latini, ex sindaco di Osimo «si è speso nelle sedi istituzionali per salvare questi soldi ma la legge parla chiaro: il rispetto dei tempi di attuazione degli interventi è obbligatorio, pena la revoca delle risorse assegnate, come le stesse convenzioni debitamente sottoscritte dalle parti dicono. E così è stato.  Pugnaloni ora sta provando a rigirare la frittata accusando Latini di togliere fondi ad Osimo. Un’accusa infondata, perché i fatti parlano chiaro».

«Non è più accettabile che il sindaco della nostra. città, che almeno nell’ambito del Consiglio comunale dovrebbe avere un comportamento conforme al suo ruolo istituzionale, si permetta di attaccare continuamente con affermazioni calunniose e false, un suo concittadino che è stato sindaco di Osimo per due mandati amministrativi, consigliere regionale e attualmente presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche» scrive anche il consigliere delle Liste civiche, Sandro Antonelli, candidato sindaco per le Comunali 2024. «E’ assolutamente scorretto attaccare pubblicamente una persona, chiunque essa sia, non presente e quindi non in grado di potersi difendere replicando alle ingiurie gratuite che gli vengono rivolte. – prosegue Antonelli – Desidero pertanto esprimere la mia più totale solidarietà a Dino Latini, amico prima ancora che leader politico del movimento di cui faccio parte»

«Da anni non sento il Consiglio comunale di Osimo. Ieri però sono stato costretto, dopo che almeno una decina di persone mi hanno chiamato per dirmi se avevo sentito quello che si diceva.- commenta in una nota Dino Latini – Di fatto un monologo del sindaco contro la mia persona e funzione istituzionale e politica, con l’avallo del presidente del Consiglio comunale (e la complicità di tutti gli altri che sperano di approfittarne), del tutto o quasi avulso da qualsiasi punto dell’ordine del giorno si discuteva. So bene che “sistema” è vincente, pur mutuabile fra un anno da altre persone, ma varrà difendere nei giusti modi politici le proprie idee, senza infingimenti e scorciatoie».

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