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Omicidio di Ilaria Maiorano,
chiesto il rinvio a giudizio per il marito

OSIMO – L'udienza davanti al gup è fissata per il 20 settembre. A Tarik El Ghaddassi viene contestata anche l'aggravante di aver ucciso la moglie davanti agli occhi delle figlie. La 41enne era stata trovata morta l’11 ottobre 2022 nella sua casa di Padiglione

Ilaria Maiorano

 

La Procura di Ancona ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Tarik El Ghaddassi, accusato di aver ucciso la moglie Ilaria Maiorano. La 41enne era stata trovata morta l’11 ottobre 2022 nella sua abitazione di via Montefanese a Padiglione di Osimo. L’accusa per l’uomo, in carcere dal giorno del delitto, è di omicidio volontario pluriaggravato. Il gup del Tribunale di Ancona, Alberto Pallucchini, ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 20 settembre.

Tarik El Ghaddassi

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari era stato notificato al 42enne alla fine dello scorso mese di giugno dal sostituto procuratore Daniele Paci e dal procuratore aggiunto Valentina D’Agostino. Nello specifico, i pm ipotizzavano diverse aggravanti, oltre ai futili motivi e ai maltrattamenti, anche quelle di aver agito davanti agli occhi delle figlie della coppia (due bimbe di 8 e 5 anni già ascoltate nel corso dell’incidente probatorio e assistite dagli avvocati Giulia Marinelli e Arianna Benni) e di aver commesso il fatto con crudeltà.

I carabinieri dei Sis nella casa di via Montefanese a Padiglione di Osimo

Il 42enne, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, ha sempre ammesso che in casa, la sera prima al ritrovamento del corpo senza vita, fosse scoppiato un violento diverbio per motivi di gelosia, terminato con la caduta di Ilaria per le scale, rigettando pertanto ogni responsabilità per quella morte. Stando al suo racconto, la donna dopo essere scivolata si sarebbe, però, rialzata e sarebbe andata a dormine nella stanza delle figlie. La mattina seguente l’uomo sarebbe uscito di casa e una volta rientrato, sorpreso nel vedere che le bambine non erano state accompagnate a scuola dalla moglie, l’avrebbe cercata, trovandola esanime e avrebbe tentato invano di rianimarla.

Secondo il quadro accusatorio della procura, ricostruito anche sulla scorta della relazione medico-legale dell’autopsia, la 41enne sarebbe stata, invece, aggredita a mani nude, con una sedia di plastica e un pezzo di legno. Il decesso sarebbe sopraggiunto dopo ore di agonia per lo choc emorragico causato anche da alcune delle lesioni riportate. Un dettaglio che lascia aperti diversi interrogativi sulla possibilità per Ilaria di essere salvata se soccorsa in tempo utile.



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