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Co.E.S. Marche: «E’ urgente
la riorganizzazione del Set 118»

SANITA' - L’associazione pone un focus specifico sulla necessità di uniformare la composizione e la tipologia degli equipaggi delle Po.T.E.S. adottando un uniforme modello organizzativo nelle varie Ast territoriali

I rappresentanti del Co.E.S Marche

«L’associazione tecnico professionale Co.E.S. Italia, nella sua articolazione regionale Co.E.S. Marche, accoglie con piacere l’invito alla collaborazione con le istituzioni regionali, per la propria area di competenza e sinergicamente alle società scientifiche Siems, Siiet e Aniarti al fine di migliorare il servizio di emergenza urgenza dei cittadini marchigiani».
Così, il presidente Co.E.S. Marche Stefano Marconi che «tenuto conto dell’esigenza ormai condivisa dalle parti e dalle Istituzioni nazionali, appare urgente e necessario – aggiunge – aggiornare e rimodulare quanto previsto a livello nazionale dal Dpr del 27 marzo 1992 che sanciva la nascita del sistema di emergenza in Italia. Nondimeno occorre rimodulare a livello regionale l’organizzazione del Set 118».

Un’automedica in servizio (Archivio)

L’associazione pone dunque un focus specifico sulla necessità di uniformare la composizione e la tipologia degli equipaggi delle Po.T.E.S. adottando un uniforme modello organizzativo nelle varie Ast territoriali.
«Seppur la figura professionale dell’autista soccorritore non sia stata ancora normata a livello nazionale, anche se grandi passi in avanti si stanno compiendo – viene spiegato -, le competenze e le attività dell’autista soccorritore oggi sono assolutamente adeguate alle necessità operative, sia da un punto di vista tecnico e di sicurezza, sia dal punto di vista della capacità di operare sul paziente nell’ambito delle proprie competenze sia in stretta collaborazione con il personale sanitario all’interno del team di emergenza urgenza».
Oggi, infatti, «le tipologie dei mezzi di soccorso impiegati a copertura del territorio siano difformi a tal punto da render complesso analizzare quale sia più appropriato, performante ed economicamente sostenibile. Ad oggi gli equipaggi Msa e Msi sono maggioritariamente a gestione diretta con personale sanitario e tecnico dipende Ast e mezzo di proprietà o in gestione all’ente pubblico, mentre le Msb sono affidate alle OdV o privato. Nell’ottica di una riorganizzazione – prosegue Marconi – riteniamo assolutamente necessario prevedere una linea comune all’interno del territorio regionale attraverso l’adozione di un modello unico di composizione degli equipaggi, andando verso una gestione diretta dei mezzi con personale sanitario a bordo con personale tecnico autista soccorritore dipendente del Ssr, e l’affidamento dei mezzi Msb».

Il consiglio direttivo Co.E.S. Marche

Tra i vari aspetti, anche la «rimodulazione a livello regionale della dislocazione delle postazioni territoriali dell’emergenza sanitaria (Potes) e dei relativi equipaggi Advance Life Support (Als) a leadership medica; Als a leadership infermieristica e mezzi di soccorso di base (Msb). La creazione di un centro unico per la formazione e certificazione professionale, sia per sanitari che personale tecnico. La creazione di un centro di coordinamento unico tra le Co; le Co e il Nue 112, e gli altri enti di soccorso. All’interno delle Ast – inoltre – l’individuazione di personale per la creazione e supervisione e coordinamento delle maxiemergenze con l’instaurazione di una governance regionale. Standardizzazione su base regionale delle dotazioni tecniche, degli zaini dei mezzi Als e documentale. L’introduzione di misure atte a prevenire il fenomeno denominato Burn Out del personale sanitario e tecnico del Set118 e la prevenzione delle aggressioni a carico del personale tutto dell’area emergenziale».
In conclusione, Co.E.S. Marche esprime pieno supporto a quanto espresso nel Pssr Marche, ne condivide le finalità, ma «auspica un intervento urgente da parte delle istituzioni regionali in quanto la riorganizzazione del sistema 118 o la si regolamenta in tempi ristretti o obtorto collo, si materializza inesorabilmente sul campo».

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