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Bolkestein, il Tar boccia le richieste
di sei stabilimenti balneari
«Danni? Puramente ipotetici»

CIVITANOVA/PORTO RECANATI - Gli chalet chiedono risarcimenti e chiamano in causa Comuni e Regione, ma il Tribunale amministrativo li stoppa: bisognerà attendere le mosse del Governo sulla direttiva europea che pende ormai dai anni sugli operatori di tutta Italia

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di Marco Pagliariccio

La Bolkestein continua ad agitare i sonni dei balneari del Maceratese. Il Tar ha respinto in blocco le istanze di sei stabilimenti balneari, quattro di Civitanova (Santina, Attilio, Aloha e Hosvi) e due di Porto Recanati (Bahari Café e Attilio), che chiedevano lumi circa «l’accertamento della perdurante efficacia delle concessioni demaniali marittime fino alla naturale scadenza fissata al 31 dicembre 2033», quindi l’eventuale «annullamento degli atti, provvedimenti, allo stato non cogniti, che revochino o annullino la proroga attualmente in essere delle concessioni demaniali marittime del ricorrente» e, dulcis in fundo, « la condanna al risarcimento degli eventuali danni», chiamando in causa i Comuni e la Regione.

Il tribunale amministrativo ha respinto i ricorsi per motivi analoghi in tutti e sei i casi. I ricorrenti contestano il fatto che la legge 118/2022, quella che dispone la proroga al 31 dicembre 2023, e comunque non oltre il 31 dicembre 2024, dell’efficacia delle concessioni demaniali in essere, non abbia previsto un congruo risarcimento dei danni per l’anticipata scadenza della durata della concessione demaniale.

Il Tar eccepisce però il fatto che è la stessa legge a delegare al Governo la «definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante» e che a parlare anche di una «previsione di clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell’attività del concessionario uscente». «Non si può quindi sostenere che il legislatore nazionale abbia del tutto trascurato la posizione e le aspettative del concessionario uscente – aggiunge il Tar nelle sei sentenze, praticamente una identica all’altra – si tratterà di vedere quali criteri saranno fissati dal legislatore delegato e se gli indennizzi effettivi corrisponderanno alle pretese dei concessionari uscenti. Va poi osservato che il danno prospettato dalla ricorrenti al momento è puramente ipotetico poiché essa potrebbe anche risultare aggiudicataria della gara che dovrà essere bandita».

Restano quindi col fiato sospeso anche i balneari del litorale maceratese, come quelli di tutto il resto d’Italia, in attesa di capire quali saranno le mosse del Governo. Di certo il tempo stringe, il 31 dicembre dista meno di sei mesi e gli operatori brancolano nel buio.

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