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Ricostruzione post alluvione e sisma,
il ministro Musumeci nelle Marche:
«Vanno riviste alcune norme»

VISITA ad Ancona e Senigallia, con il presidente della Regione Francesco Acquaroli per «verificare lo stato dei luoghi. Quello che è stato fatto e quello che c’è ancora da fare»

Il ministro Nello Musumeci a Senigallia

«Verificare lo stato dei luoghi. Quello che è stato fatto e quello che c’è ancora da fare. E’ compito del Governo monitorare l’attività sul territorio. Il nostro interesse è quello di assicurare le risorse necessarie ma, al tempo stesso, accertarci che le risorse siano utilmente spese».
Questo l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto oggi ad Ancona, quindi a Senigallia, che ha visto il presidente della Regione Francesco Acquaroli, accogliere e accompagnare il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ad una serie di incontri relativi alle due alluvioni che hanno colpito nel settembre 2022 le valli del Misa e del Nevola tra l’Anconetano e il Pesarese e nel maggio 2023 numerosi Comuni del Pesarese e del Maceratese.

«Serve progettare – ha proseguito il ministro -, aprire cantieri, rimettere in sesto il territorio; evitare che si ripeta il danno che abbiamo già registrato quindi – ha sottolineato –: non costruire per tamponare ma ricostruire per ridurre il potenziale rischio a cui è esposto un territorio. Stiamo lavorando e i sindaci non possono che essere cooperatori in questo progetto strategico che deve fare i conti con una normativa non sempre facile, agile e snella. Proprio stamane – ha spiegato – valutavamo la necessità di rivedere alcune norme soprattutto legate alle autorizzazioni ambientali. Un fiume – ha ricordato – non può restare invaso dalle sterpaglie, arbusti, fanghi e detriti. Il letto di un fiume deve essere sempre libero per saper ricevere l’acqua quando arriverà. Non sappiamo quando, ma arriverà. E quando arriva: o trova l’alveo libero o altrimenti si fa strada da sola e fa danno. Ecco perché la manutenzione ordinaria e straordinaria deve essere assicurata dagli enti locali con una particolare attenzione soprattutto in queste aree che hanno dimostrato di essere particolarmente fragili ed esposte. In dieci anni le Marche hanno dovuto subire la scossa sismica e l’alluvione. E debbo dire che un territorio particolarmente sovraesposto, sul quale è puntata l’attenzione del Governo nazionale e della protezione civile in modo particolare. Significa che bisogna mettere il diritto alla sicurezza e quindi il diritto alla vita come priorità assoluta rispetto ad ogni altro obiettivo».

Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli

L’incontro operativo con le strutture tecniche regionali a Palazzo Raffaello ha visto anche la presenza, tra gli altri, dell’onorevole Lucia Albano, il Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, gli assessori regionali Stefano Aguzzi, Andrea Maria Antonini, Francesco Baldelli e Goffredo Brandoni.
«Siamo qui oggi con il ministro Musumeci – ha detto Acquaroli -per la sua grande attenzione nei confronti delle Marche, per fare il punto sulle ultime emergenze alluvionali che hanno interessato il nostro territorio, sullo sfondo abbiamo anche purtroppo gli eventi sismici del 2016 che condizionano una vasta parte del nostro territorio, le scosse del 2022 e la grande partita della ricostruzione in atto. Dobbiamo dare al più presto risposte e prospettive alle comunità colpite – ha aggiunto -, alle famiglie che hanno perso la casa e alle imprese coinvolte, e stiamo lavorando per questo. Solo con risposte certe, rapide e concrete potremo consentire a queste persone di riprogrammare la loro vita e il loro futuro. Con le nostre strutture stiamo lavorando per destinare quanto prima i 400milioni di euro stanziati dal Governo, che ringrazio – ha concluso – per aver dato a questa emergenza una risposta come mai si era vista prima in Italia per una calamità simile».

Nell’occasione si è parlato anche della ricostruzione in seguito al sisma 2016 che ha coinvolto 3 provincie e ben 85 Comuni, facendo delle Marche la regione più colpita con oltre il 62% dei danni e della nuova sequenza sismica del novembre 2022 registrata a largo della costa anconetana e pesarese.
Nel primo pomeriggio la delegazione guidata dal ministro Musumeci e dal presidente Acquaroli ha incontrato a Senigallia nella sala del Consiglio comunale i sindaci dei Comuni coinvolti negli eventi alluvionali. La seconda tappa si è svolta poi con i sindaci della provincia di Pesaro-Urbino nella sala del Consiglio del Comune di Pesaro.

Circa le difficoltà espresse da alcuni sindaci nell’avere delle difficoltà nel vedere i soldi, a causa anche della burocrazia, il ministro ha detto che «Le risorse ci sono nel momento i cui vengono spese. Bisogna prima spendere quelle disponibili e poi ottenere le altre. Abbiamo accumulato in Italia circa 8-10 miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio che per mille difficoltà non vengono spesi. E’ inutile chiedere denaro quando non è stato speso quello che è disponibile. Debbo dire che nelle Marche il fattore risorsa finanziaria non esiste e il Governo ha fatto quello che forse in nessuna altra calamità era stato mai fatto: 400 milioni di euro. adesso dobbiamo tutti lavorare e già lo si sta facendo»

Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti

«Gli attuali stanziamenti del Governo, fatti salvi 6,1 milioni stanziati con le prime ordinanze del Dpc – ricorda la Regione -, ammontano ad oggi a 400milioni di euro, di cui 200milioni per il 2022, 100 milioni per il 2023 e 100 milioni per il 2024, a fronte di un fabbisogno per ripristini, ristori a soggetti pubblici, cittadini ed imprese, ed opere strutturali, di poco più di un miliardo di euro, senza tenere conto degli ulteriori danni subiti dai territori prevalentemente del Pesarese a causa della recente alluvione dello scorso maggio 2023, sia pure afferenti alle competenze del Commissario nazionale. I primi fondi sono stati erogati a marzo 2023».
Ai soggetti attuatori per il pagamento degli interventi di somma urgenza completati e per i primi ristori ai cittadini ed alle imprese sono state trasferite ad oggi «risorse per complessivi 44.792.454 euro, a fronte di 87.740.368 euro approvati e in attesa di rendicontazione. Di questi, sono circa 24 milioni per i primi risarcimenti di 5mila e 20mila euro alle famiglie e alle imprese, che sono stati erogati a 5 mesi dal verificarsi dei fatti».

Inoltre da parte sua la struttura regionale, con fondi regionali, «ha effettuato circa 100 interventi sui bacini colpiti dall’evento alluvionale per un totale di 12.052.407,94 euro (100 cantieri) ai quali dovranno aggiungersi i cantieri attivati dalla struttura Commissariale. Per quanto riguarda il sisma del novembre 2022 – conclude – lo scorso 12 giugno la Regione ha trasmesso il primo piano degli interventi pari alle risorse stanziate per l’approvazione da parte del capo dipartimento della Protezione Civile. Inoltre, è stato appena adottato dal soggetto attuatore il piano degli ulteriori interventi che ammonta a circa 62 milioni di euro, da approvare e finanziare da parte del capo Dipartimento della Protezione Civile».

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