Arrivata poco prima delle 10, ha attraccato alla banchina 19 dello scalo dorico la nave Ong Humanity I e non più alla 22, come nelle precedenti occasioni, poiché ora adibita alle operazioni commerciali.
A bordo, 199 migranti di cui una ragazza incinta e 65 minorenni.
I naufraghi, partiti dalla Tunisia, erano stati recuperati nel pomeriggio di martedì, nel canale di Sicilia.
Il porto assegnato alla Humanity I è stato successivamente quello di Ancona.
Anche in questo caso non erano mancatele lamentele da parte dell’equipaggio che, con un post, aveva spiegato come la distanza tra il punto di salvataggio e lo scalo per l’approdo, fosse di 1.400 chilometri: «Tenendo presente il benessere dei sopravvissuti che, tra l’altro, sono fuggiti dalla crescente violenza in Tunisia – aveva fatto sapere la Humanity I -, il nostro capitano ha ripetutamente chiesto un porto più vicino per lo sbarco. Ancora una volta, le autorità italiane mancano all’obbligo di garantire il benessere dei salvati dall’emergenza marittima. Questa pratica sistematica di smascherare superstiti e equipaggio sia oneri e rischi inutili deve finire!»
Quello di oggi è lo sbarco più consistente che avviene nel porto di Ancona che, dall’inizio dell’anno, ha visto l’approdo di delle ‘Ocean Viking’ e ‘Geo Barents’ con 110 naufraghi a bordo a gennaio; della ‘Geo Barents’ a febbraio con 49, tornata anche a giugno con altre 38 persone tutte soccorse in mare.
Le procedure di identificazioni e i controlli sanitari, in questa occasione non avverranno direttamente al porto, a causa delle temperature estive, ma al PalaBrasili di Collemarino. Successivamente verranno stabilite le quote di migranti che dovranno essere accolti nella nostra regione.
Sbarco al porto per i migranti della nave Humanity 1 e controlli sanitari al Palabrasili
Naviga verso Ancona ‘Humanity 1’ con 200 migranti a bordo, 50 sono minori non accompagnati
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