facebook rss

I Verdena fanno decollare la Mole:
il rock del trio bergamasco
elettrizza Ancona (Foto)

LA BAND, in circolazione da ormai quasi 30 anni, si è esibita in un concerto parte del tour della loro ultima fatica: "Volevo Magia" del 2022

Il pubblico al concerto dei Verdena (Le foto di: Marco Ribechi)

I Verdena sul palco

di Marco Ribechi

I Verdena fanno decollare la Mole. Gli ultimi profeti italiani della chitarra elettrica, ovvero il trio bergamasco in circolazione da ormai quasi 30 anni, ha messo a segno un altro colpo nell’ex Lazzaretto di Ancona dove ieri si sono esibiti in un concerto parte del tour della loro ultima fatica: “Volevo Magia” del 2022.
Il settimo album della band, arrivato a sette anni di distanza dal precedente Endkadenz Vol. 2, si è infatti imposto nelle classifiche italiane confermando che c’è ancora una grande fetta di pubblico che non si accontenta di basi e parole ma vuole sentir vibrare i corpi dietro l’impatto sonoro del rock. Questo stesso pubblico, per lo più formato da appassionati e fan, è quello che ha riempito numeroso la Mole di Ancona per assistere a uno show elettrizzante e sparato tutto d’un fiato, forse anche troppo.
I Verdena hanno nel loro Dna due cose: il non voler perdersi in chiacchiere e distorsioni a palla, come insegna la ormai old school da cui provengono.

Del 1999 infatti il loro primo disco omonimo che all’epoca valse il soprannome di Nirvana italiani, dato in un momento in cui si dovevano sempre e per forza etichettare gruppi e generi, ma che ormai al trio va piuttosto stretto. A dimostrazione di ciò la scelta di non attingere per la scaletta della serata dal repertorio più “antico”, con solo tre pezzi per i primi tre dischi (Dentro Sharon, Logorrea (esperti all’opera) e Nova) e i restanti venti divisi equamente tra Requiem (Don Calisto, Angie, Muori Delay), Wow (Lui gareggia, Scegli me e Miglioramento) e i due volumi di Endkadenz (Identikit, Fuoco amico II e Un po’ esageri), con ampio spazio a Volevo Magia di cui sono stati suonati 11 pezzi su 13.
Una scelta inevitabile considerando l’ampia gamma a disposizione ma che ha fatto storcere un po’ il naso ai fan più datati che si aspettavano almeno Valvonauta, Viba o Luna, tutte eseguite nelle altre serate del tour e veri e propri cavalli di battaglia. Ma le scelte artistiche non vanno contestate, soprattutto dopo un concerto che ha visto l’esplosione senza sosta di suoni elettrici come non se ne sentono più da anni ma a cui i Verdena non si sono mai sottratti, a differenza di molti altri colleghi anche illustri.

Una bandiera, quella del rock, che si fa sempre più fatica a tenere alta ma che allo stesso tempo è necessario far sventolare in ogni luogo dove ci si propone di far musica al di là delle mode e dei dettami del mercato. Questo ha rappresentato più di ogni altra cosa il concerto di ieri dei Verdena, un baluardo, un paletto imprescindibile che mette al primo posto le emozioni vere e carnali del rock, senza fronzoli, senza parole al vento per risparmiare ogni secondo a favore del suono. Il pubblico ha risposto presente, esaltandosi con il crescere delle atmosfere e concedendosi anche poghi e crowd surfing a ripetizione come in un grande evento da stadio.

Il concerto si è chiuso con Paladini che nella frase “Vuoi gioire con noi” potrebbe metaforicamente chiamare a rapporto tutti quegli appassionati che non ritengono che il rock sia una cosa datata da boomer ma che, al contrario, sentono nelle sue ritmiche ancora molte vibrazioni rivoluzionarie e scintille di follia.

I Verdena

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X