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Ancona liberata, oggi l’anniversario.
Silvetti: «Siamo amici della Polonia,
uniti da comuni ideali di democrazia»

LA COMMEMORAZIONE - A Porta Santo Stefano il sindaco dorico e il presidente della provincia Carnevali hanno ricordato l'ingresso in città del generale Anders. Presente la figlia, le autorità polacche locali, Anpi, Anppia e molte altre associazioni

Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti dona un bouquet di fiori a Anna Maria Anders, figlia del generale che liberò la città esattamente 79 anni fa

di Antonio Bomba

Come oggi, 79 anni fa, Ancona veniva liberata dal regime nazifascista dalle truppe polacche. La ricorrenza è stata ricordata stamane a Porta Santo Stefano, luogo in cui è anche posta la targa commemorativa dell’ingresso in città del generale Wladyslaw Anders e delle sue truppe.

A partecipare, assieme al sindaco di Ancona Daniele Silvetti e al presidente della provincia Daniele Carnevali, altre autorità politiche, civili, religiose e militari con la presenza dell’ambasciatrice della Repubblica di Polonia Anna Maria Anders, figlia del già citato generale, che alla guida del secondo corpo di armata polacco liberò la città dorica nel 1944. Presenti anche il Console onorario della Repubblica di Polonia ad Ancona Cristina Gorajski, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, le associazioni combattentistiche, partigiane e le Associazioni d’Arma e l’Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione.

La cerimonia è stata preceduta dagli inni delle due nazioni eseguiti dalla Banda di Torrette, diretta dal maestro Mattia Zepponi. Silvetti, nel suo discorso, ha ricordato lo stretto legame tra la città e la Polonia, che proprio per le celebrazioni dello scorso anno donò alla città il Monumento commemorativo del Reggimento Lancieri dei Carpazi, per aggiungere che «questa celebrazione attesta ancora una volta non solo un atto di memoria, ma anche un prezioso atto di amicizia tra due popoli che si rinnova ormai da anni, all’insegna dei valori della libertà e della democrazia, che sono valori universali, conquistati con il sacrificio di tutti coloro che hanno dato la propria a vita per la liberazione dal nazifascismo».

L’ambasciatrice della Repubblica di Polonia Anna Maria Anders, nel salutare gli intervenuti, ha sottolineato come da quel 18 luglio di 79 anni fa sia divenuto sempre più forte il rapporto tra Ancona e la Polonia e di come gli italiani e i polacchi siano ancora oggi impegnati per la democrazia in un’Europa che ancora oggi deve affrontare la drammaticità della guerra alle sue porte, come il conflitto in Ucraina.

Nel suo intervento Dino Spanghero, coordinatore dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia per il Nord-Est e membro del Comitato nazionale Anpi, ha sottolineato come essere antifascisti oggi non sia anacronistico e che l’antifascismo deve essere riempito di nuovi valori, insegnando ai giovani un forte impegno civile, che è impegno per il miglioramento della qualità della vita.

A seguire l’arcivescovo di Ancona-Osimo monsignor Angelo Spina ha benedetto le corone di alloro deposte a memoria dei caduti sotto la lapide che a Porta Santo Stefano ricorda la liberazione della città.

Infine, le autorità hanno raggiunto il parco del Pincio, dove al Monumento alla Resistenza di Pericle Fazzini hanno rinnovato l’omaggio ai caduti con corone di alloro a cura dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, dal Comune di Ancona e dall’Ambasciata polacca.

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