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Troppo caldo e la pizzeria
chiude nel pomeriggio:
il cartello: «Non ie se la po fa’»

ANCONA - Affisso su una pizzeria di via Torresi al Piano, non ha potuto fare a meno di richiamare l'attenzione dei passanti

Il cartello affisso sulla serranda chiusa, per il caldo

Chi in questi giorni non sta parlando di caldo? Magari sotto l’ombrellone o anche da solo in auto perché già gli ha dato alla testa poi, incontrando un amico, ecco che imbarazzato s’inventa che stava discutendo al vivavoce per non passar da matto.
Ma, soprattutto, alzi la mano chi non lo sta soffrendo.

La pizzeria in via Torresi, al Piano

Quello di questi giorni sembra effettivamente essere il concentrato del ‘bestiario’ del caldo torrido, il figlio malefico dei vari Caronte, Lucifero, Hannibal, Scipione e Ciclope che negli anni si sono accaniti sputando fiamme anche dal naso. Questa volta però, è come se lo facessero tutti insieme.
E’ caldo. Caldo al punto che non si fa più un bagno refrigerante ma un bagnomaria. Che i moscioli li si raccolgono già sautè. Che qualcuno abbassa le serrande e mette un cartello: «Pomeriggio chiuso. Non ie se la po fa’».
Eh sì, perché stare davanti al forno di una pizzeria (che anche spento, di questi tempi, incute timore), vuol dire volersi davvero male.

E così, camminando per il Piano, cercando di raggiungere un supermercato dove trascorrere una mezz’ora uscendo poi con surgelati che non si mangeranno mai ma che serviranno solo a mo’ di borse del ghiaccio che durino per il tempo necessario a raggiungere il portone di casa, ecco che si incappa nella saracinesca abbassata di una pizzeria storica di via Torresi dove la proprietaria, giustamente, e come si dice ad Ancona, questa volta “Ne vole poghe”.
Sulla saracinesca ci sono gli orari: “Mattino 6,45 – 12,15 / Pomeriggio 16.30 – 19.30” ma qui, con questo caldo, effettivamente pure Stachanov si sarebbe rivolto ai sindacati ed ecco, a fianco di quello degli orari, un altro cartello per avvisare i clienti della chiusura, strappando però un sorriso.
E allora viva Lucia, e la sua pizzeria che, non a caso, si chiama ‘Linea Simpatia’.

(al. big.)

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