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Estate senza boom turistico:
«Ferragosto da sold out per alberghi e B&B,
presenze in calo a giugno e luglio»

VACANZE -L'alluvione, il maltempo e il ritorno dei viaggi all'estero fanno stimare agli operatori del comparto un -15% della domanda per i primi due mesi della stagione 2023. Portonovo tra le mete più gettonate dagli stranieri, molti europei ma pochi tedeschi. L'analisi e le proposte per far crescere il settore formulate da Luca Giustozzi (Federalberghi Marche), Confartigianato Senigallia e da Roberto Biondini (Abc Turismo)

Portonovo, la baia di Ancona è la più gettonata dai turisti stranieri

 

Ce la stanno mettendo tutta gli operatori turistici. L’estate 2023 però non è decollata, almeno per i mesi di giugno e luglio, e anche nelle Marche sembrano non esserci le condizioni perché sia ricordata come una stagione da tutto esaurito per le strutture ricettive. Hanno inciso sulle scelte dei vacanzieri la parentesi dell’alluvione, del maltempo con le mareggiate che hanno sferzato la costa, e poi il caro prezzi collegato all’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie. I dati ufficiosi parlano di un calo della domanda turistica a doppia cifra anche per la nostra regione per i primi due mesi estivi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Luca Giustozzi

«Non abbiamo ancora i numeri definitivi, ma si può stimare un 15% medio di diminuzione di afflusso turistico per giugno e luglio. – conferma Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche e titolare dell’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche – Nel 2022 si vociferava ancora di blocchi nel mondo per l’emergenza Covid e gli italiani sono rimasti nel Belpaese. Quest’anno molti sono partiti per l’estero. Certo nella settimana di Ferragosto, consacrata da sempre alle vacanze, ci sono movimento e anche moltissime richieste dell’ultimo momento, ma agosto, almeno nei primi giorni, era partito lentamente. Per settembre e ottobre, poi, le prenotazioni stanno andando a rilento. Oltre al maltempo e all’aumento del costo della vita, c’è stato anche quello dei tassi di interesse per le famiglie che hanno acceso un mutuo». Come dire: bene ma non benissimo.

Le famiglie che hanno scelto le località balneari marchigiane hanno optato per soste brevi di 3-4 giorni in media, al massimo di 5 . «Molto dipende però dalla tipologia delle strutture – sottolinea Giustozzi- in quelle sul mare c’è chi si ferma anche una settimana, per le altre che non si trovano fronte-mare si  registrano prenotazioni meno prolungate e  limitate al fine settimana. Molti poi opzionano la vacanza itinerante, articolata in più tappe e in località differenti. Il mare in questi giorni va per la maggiore, da Senigallia fino a San Benedetto del Tronto. Portonovo di Ancona è una  delle destinazioni più gettonata dagli stranieri che anche quest’anno non sono mancati. A fronte di diversi americani, sono principalmente gli europei a scegliere le Marche. Arrivano da Spagna, Svizzera, Olanda. Sono meno invece i tedeschi» rileva il presidente di Federalberghi Marche.

Egidio Muscellini

Un calo di presenze avvertito anche sulla Spiaggia di Velluto, tra le più rinomate della provincia di Ancona. «Sì, ci sono state stagioni migliori ma gli eventi organizzati in città hanno un po’ salvato la stagione. Non solo quelli di grande respiro come l’Rds Summer Festival, X Master o il Summer Jamboree, anche gli appuntamenti minori che hanno animato i giorni feriali. – ricorda Confartigianato Senigallia, guidata dal presidente Egidio Muscellini, – Il Summer Jamboree poi quest’anno ha registrato una grande presenza di turisti stranieri e persino un appuntamento di nicchia come la ‘Fiera del Disco’ organizzata con Confartigiananto, è stato molto apprezzato ed ha avuto una ricaduta mediatica nelle riviste di settore. Senigallia ha sempre risposto bene su questo fronte e bisogna continua a lavorare su eventi di qualità e sulla originalità».

La tendenza del turismo mordi e fuggi e del viaggio a corto raggio o per tappe è stata avvertita  persino dalle strutture extra alberghiere. «Non è che non si investono più risorse per le vacanze, si cerca piuttosto di risparmiare e si resta nello stesso luogo per meno giorni proprio come accadeva in era pre -Covid nel 2019. Ecco perché dovremmo cercare il modo di offrire ai turisti proposte attrattive per prolungare il loro soggiorno, diversificando le esperienze, anche per chi ama muoversi in bici» commenta Roberto Biondini, presidente di Abc turismo, associazione che raggruppa 19 agriturismi, bed and breakfast e country house tra Osimo, Ancona e Polverigi.

Roberto Biondini (in primo piano)

Nella prima parte dell’estate la flessione delle presenze registrata dai B&B nella zona a sud di Ancona in certi casi ha segnato fino un -30% . «Certo, il tempo ci ha penalizzato a giugno e luglio, – prosegue Biondini – il mare non era al massimo e siamo stati costretti a rimodulare il pacchetto delle offerte di tariffe e pernottamenti. Si è lavorato molto sul last minute. Agosto invece sarà un mese da sold out per noi. Nell’analisi va considerato che gli italiani quest’anno hanno preferito mete come la Grecia e il Portogallo. Nella mia struttura comunque abbiamo ospitato tanti stranieri, lituani, slovacchi, francesi e olandesi ma non ci sono stati i tedeschi a differenza del passato».

Non si può nascondere che siano andante in parte deluse le speranze degli operatori di settore di consolidare gli ottimi risultati registrati dal comparto turistico nel 2022. Quest’anno, al di la della congiuntura economica negativa e dell’aumento dei costi, forse è mancata anche un po’ la sinergia di tutta la filiera turistica. «Diciamo che c’è stata meno volontà di fare rete. Se riuscissimo a parlarci meglio, dagli stabilimenti balneari, ai ristoratori fino alle strutture ricettive e alle istituzioni facendo brainstorming con lauto anticipo forse tutti ne trarremmo benefici. – evidenzia Biondini – Abbiamo molto apprezzato ad esempio l’attivazione delle nuove rotte e dei voli all’aeroporto Sanzio. Ora però il passaggio successivo è migliorare i collegamenti con le varie località di destinazione. Trasporto pubblico a parte c’è, ad esempio, da studiare come mettere in rete le proposte delle strutture extra alberghiere, con pacchetti che permettano anche di prenotare il noleggio dell’auto già attraverso i portali web più visitati dai vacanzieri. In Sardegna se prenoti in un villaggio grande, ti vengono a prendere all’aeroporto, i singoli B&B non possono permetterselo».

La spiaggia di Senigallia cpn la rotonda a mare

Concorda sulla necessità di programmare per tempo la stagione successiva e promuovere in maniera corale il territorio anche il presidente Giustozzi. «Se dobbiamo relazionarci con i tour operator che organizzano i cataloghi e le offerte quasi 12 mesi prima, già a settembre o ottobre dovrebbero essere pubblicati i calendari degli eventi. – dice – Su questo progetto di marketing la Regione Marche sta puntando molto con la creazione di un calendario unico. Può rivelarsi un’utile strategia distribuire gli eventi invece che concentrarli solo sui mesi dell’alta stagione. Dalla costa all’entroterra, si organizzano tantissime attività già da aprile». Aggiunge Confartigianato Senigallia che «anche sui pacchetti costa-entroterra bisogna investire molto. Per le Marche è una risorsa avere a 20 minuti di auto la possibilità di visitare mare e monti dalle zone baricentriche. Per questo motivo la Regione sta spingendo molto sulla valorizzazione dei borghi».

Ultima ma non meno importante è la questione dell’accoglienza che il turista pretende gradevole. Cgia Senigallia rileva che ormai  il vero competitor è tutto il resto del mondo «che lavora con altri prezzi e una diversa accoglienza». Se in alcune città italiane sono montate le polemiche per i 2 euro aggiunti nello scontrino per il taglio del toast, nelle Marche qualche visitatore si è lamentato per i 20 cent fatti pagare per un bicchiere d’acqua, un tempo offerto. «Sono tempi difficili per tutti e c’è un problema economico che spinge le aziende a massimizzare i profitti, però non va dimenticato che chi è in vacanza è molto attento alle spese» osservano Confartigianato e  Muscellini. In questa situazione complessa, complicata, tutto poi si riverbera sulle scelte future  del turista, sulla operazione fidelizzazione. Una località considerata troppo costosa per voci di spesa, che alla fine  non solo non fanno crescere il fatturato ma indispettiscono,  dovrà poi accettare il rischio che chi l’ha scelta come meta di viaggio non ritornerà una seconda volta.

(m.p.c.)

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