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Le Marche declinate in digitale:
in regione tante imprese informatiche

ECONOMIA – La campagna bilanci 2022 si sta concludendo con il deposito e la pubblicazione dei conti che formeranno la prossima classifica Merloni, la Fondazione intanto ha presentato uno studio verticale sul settore informatico

cit2-650x413di Francesco Cittadini *

Curioso come una regione di un milione e mezzo di abitanti possa vantare un tale livello di aziende nel settore informatico, alcune capaci di primeggiare a livello nazionale e non solo.

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Francesco Cittadini

Quello che da un primo punto di vista appare come estremamente positivo va ponderato alla luce di due fattori: spesso – in particolare per le grandi aziende – la proprietà non è più locale, fatto di per sé non negativo se sul territorio rimangono anche le funzioni aziendali a più alto valore aggiunto. In secondo luogo il livello di diffusione relativa di aziende nel settore informatico non primeggia affatto nel panorama nazionale, come si evince da un’analisi Infocamere.

Andiamo con ordine. Il nuovo studio della Fondazione Merloni si concentra sulle aziende del settore informatico che hanno dichiarato al Registro Imprese come attività prevalente o primaria la Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (codice Ateco 62) o Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici (codice Ateco 63). Non sono quindi considerate le imprese che svolgono questa attività se non dichiarata come attività principale. Con riferimento al criterio territoriale sono censite le imprese che hanno sede operativa prevalente nelle Marche. L’annualità dei bilanci presi in considerazione è il 2021, il fatturato minimo è di 100mila euro. Nel complesso il fatturato di questo insieme è cresciuto dell’11% rispetto al 2020.

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Le imprese dei servizi di informatica sono localizzate nelle principali aree urbane quali quelle di – in ordine di presenza numerica – Ancona, Pesaro, San Benedetto, Ascoli, Jesi, Civitanova e Macerata. Su tutte Teamsystem che fa gara a sé e che è diventato un gruppo da quasi 3mila dipendenti considerando tutte le società controllate. Un nome noto sia nel mondo delle imprese che in quello dei professionisti, in continua evoluzione a partire dal 1979 in quel di Pesaro. Segue Namirial di Senigallia, cresciuta moltissimo in questi ultimi anni, capace di offrire al mercato soluzioni software per l’identità digitale, le firme elettroniche, le e-mail certificate e molto altro.

Al terzo posto troviamo l’azienda leader della provincia di Macerata ovvero l’Halley Informatica di Matelica, punto di riferimento nella produzione di software per le pubbliche amministrazioni.

Di seguito le prime 20 posizioni.

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Nella tabella successiva abbiamo le prime 8 aziende della provincia di Macerata, le quali registrano tutte un buon andamento nella crescita delle vendite.

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Per contestualizzare il livello di diffusione regionale di aziende nel settore informatico facciamo ricorso ad una ricerca del Team Data Scientist Infocamere. Il paniere dei codici attività esaminato è leggermente più ampio di quello della Fondazione Merloni, ovvero: e-commerce (47.91.1), servizi internet (61.9), elaborazione dati (63.1) e produzione software (62).Trattasi di uno studio estremamente interessante perché esamina l’evoluzione del settore nel periodo che va dal 2012 al 2022, in un paese – l’Italia – dove la narrazione prevalente racconta di arretratezza digitale. Giudizio che non appare giustificato dai numeri ma bisognerebbe effettuare un’analisi comparativa a livello internazionale.

Preso atto che in un decennio le imprese digitali in termini relativi sono cresciute di più rispetto a tutte le altre, con un aumento del 40% del numero di imprese dal 2012 al 2022, le Marche si collocano al centro della classifica, con un peso del 2,4% sul totale nazionale.

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* Francesco Cittadini – dottore commercialista – Tartuferi & associati

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