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TAMBORO
Gimbo campione del mondo

SEMPRE PIU' IN ALTO - L'anconetano Gianmarco Tamberi a Budapest conquista l'unico grande oro che mancava alla sua collezione. Il saltatore azzurro sbaraglia i pronostici con un superlativo 2,36 davanti allo statunitense Harrison e all'amico Barshim. Ora può essere considerato il più grande di sempre dell’atletica leggera italiana assieme ad Alberto Cova

di Antonio Bomba

Strepitoso Gianmarco Tamberi, è campione del mondo di salto in alto. Pochi minuti fa a Budapest, saltando 2,36, l’atleta anconetano ha conquistato l’unico oro di prestigio che gli mancava dopo aver vinto la massima medaglia olimpica nel 2021 e quella europea lo scorso anno.

Tamberi ha saltato come solo lui sa fare, con una classe e una sicurezza figlie delle consapevolezza che ripone nelle proprie qualità e di un estro riscontrabile in pochi altri atleti, quantomeno in questa specialità.

Da questa sera il più grande di sempre dell’atletica italiana ha un nome ed un cognome: Gianmarco Tamberi. E vive ad Ancona. Un’impresa, quella del triplo oro nelle rassegne internazionali, riuscita prima solo ad Alberto Cova, ma che Tamberi supera comunque dato che rispetto al mezzofondista vanta anche il doppio oro europeo e un mondiale indoor.
Insomma la serata di Gimbo rimarrà negli annali per molto tempo e questo importante record lo catapulta di diritto nell’alveo dei più grandi sportivi italiani di sempre.

Come fa, sempre lui e tutti i migliori, Tamberi evita la prima misura di 2,20 ed entra in gara a 2,25. Poco prima l’amico e fuoriclasse di ogni epoca Mutaz Barshim aveva clamorosamente sbagliato e Tamberi lo segue nell’errore. Poco male perché al salto successivo entrambi superano la misura.

L’asticella viene posta dai giudici a 2,29cm e qui Tamberi senza particolari problemi effettua un salto pressoché perfetto. Tra i tanti escono il giapponese Akamatsu e l’ucraina Protesenko, giunto a medaglia lo scorso anno. Restano in gara in 7.

I commentatori fanno notare che per la medaglia occorrerà saltare 2,33 al primo turno. Una cosa che Tamberi andava dicendo da diversi giorni. Gianmarco era dunque pronto a dare tutto a questa misura e infatti la supera con immensa autorità, concedendo anche diversi centimetri di margine. La misura di 2,33 porta al primo errore il sudcoreano Woo, al momento primo. Tuttavia sono in diversi a farcela e quindi i 2,33 non basteranno.

I giudici portano la barra a 2,36 e qui uno dopo l’altro crollano tutti: Woo, Ptotye, Zayas e soprattutto Barshim che deve accontentarsi del bronzo. Tamberi invece supera la misura al primo salto e balza al comando seguito dal forte americano JuVaughn Harrison.

L’asta è posta a 2,38cm ma per vincere lo statunitense deve per forza ottenere un salto buono, mentre Tamberi può permettersi di far registrare 3 errori nel caso li faccia anche Harrison, per vincere la medaglia d’oro

E proprio questo accade. Harrison deve saltare per primo e sbaglia due volte. Stessa sorte tocca a Tamberi. Il momento si fa cruciale. Harrison ce la mette tutta ma tocca l’asticella anche questa volta e Tamberi è medaglia d’oro. L’intero stadio scoppia in festa assieme alla delegazione italiana.

Passano diversi minuti e la competizione non è ancora finita. A Tamberi manca un salto e decide di farlo chiedendo di portare l’asticella a 2,40. E anche questo salto diventa uno show perché rinuncia a staccare i piedi da terra per saltare e passa lungo sul materassino festeggiando a braccia alzate. Qualche purista se ne risentirà ma poco importa. Nei momenti di festa vale più o meno tutto.

Prima durante e dopo la lunga sfida, non sono mancati momenti di spettacolo come suo solito. L’urlo appena sceso dalla mini-navetta elettrica che conduce allo stadio, la presentazione show e l’abbraccio con il connazionale Simone Barontini appena qualificatosi per le semifinali degli 800m. Soprattutto, è tornata la scaramanzia delle scaramanzie, la mezza barba. A medaglia acquisita abbracci a tutti e foto con chiunque gli sia capitato a tiro, compreso il piccolo figlio di Barshim che ha in Tamberi il suo idolo.

 

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