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Omicidio di Sirolo:
una raccolta fondi
per riportare Klajdi in Albania

IL DOLORE del fratello 18enne Xhuliano Bitri: «Ora, sono io a dovermi occupare di lui». Il fundraising sulla piattaforma Gofundme

Klajdi Bitri, ucciso a Sirolo con una fiocina

E’ stata aperta sulla piattaforma Gofundme una raccolta fondi per riportare il corpo di Klajdi Bitri, il 23enne assassinato a Sirolo dal 28enne algerino Fatah Melloul, in Albania.
Raccolta che servirà per aiutare il fratello della vittima, organizzatore della pagina, a far sì che i genitori possano riabbracciare il proprio figlio non riuscendo a venire in Italia.

«Xhuliano Bitri (18anni) è il fratello minore di Klajdi Bitri (23 anni) – viene scritto su Gofundme -. Due giovani ragazzi, lavoratori, venuti in Italia dall’Albania per un futuro migliore. Klajidi è stato ucciso incivilmente, sotto gli occhi di suo fratello, il giorno 27/08/2023 a Sirolo in quella che sarebbe dovuta essere una giornata tranquilla al mare con gli amici più cari. Stiamo facendo una raccolta fondi – prosegue – per aiutare Giulio nelle spese del funerale e del rimpatrio della salma nella sua casa in Lushnje, Albania, dove potrà essere commemorato dalla madre, dal padre e dai suoi familiari. Vi ringraziamo per un qualsiasi aiuto riusciate a dare».
Con un obiettivo di 35mila euro, si concluderà il 6 settembre.

Xhuliano Bitri, fratello della vittima

Xhuliano Bitri, intervistato ieri da Cronache Ancona, aveva ricordato non solo quei tragici momenti durante i quali il fratello venne ammazzato davanti ai suoi occhi, ma anche tutto quello che Klajdi fece per lui, facendolo arrivare in Italia, ad Ancona, per iniziare una nuova vita quando era ancora minorenne, mettendo continuamente soldi da parte per assicurargli una vita dignitosa al punto che «Non si preoccupava solo di farmi avere da mangiare e da dormire – aveva detto Xhuliano -, ma anche una vita sociale, permettendomi di iscrivermi a una squadra di calcio e fare sport come tutti i ragazzi della mia età. Lui ha vissuto per me, facendomi non solo da fratello maggiore ma anche da padre in Italia. Ora, sono io a dovermi occupare di lui».

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