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«L’ordinanza pro decoro?
È un insulto alla storia di questa città
e crea un’Ancona di serie A e una di B»

LA PRESA DI POSIZIONE - E' di quattro gruppi consiliari del centrosinistra che non vedono nulla di positivo nel provvedimento deciso dalla Giunta Comunale. Parere negativo è espresso anche dal consigliere regionale Pd Mastrovincenzo e dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil

di Antonio Bomba

La quasi totalità dei gruppi del centrosinistra presenti in consiglio comunale prendono posizione contro l’ordinanza anti-degrado, nota anche come anti bivacco o pro-decoro, anticipata ieri e uscita poche ore fa sull’albo pretorio.

Facendo un rapido riassunto, uniti sostengono che quanto deciso dalla Giunta Silvetti non risolve il problema della povertà, va a creare un’Ancona di Serie A e una di serie B e, una simile misura, sempre secondo il loro punto di vista, offende la centenaria storia di solidarietà che ha caratterizzato la nostra città.

Il comunicato stampa, inviato dal consigliere comunale Giacomo Petrelli (Partito Democratico) è dunque firmato dal Pd stesso, da Ancona Futura, Ancona Diamoci del Noi e Azione: «La tanto sbandierata attenzione al decoro in centro – inizia così il documento – anziché tradursi in interventi urbani efficaci e di lungo periodo,  si è tradotta in un odioso e vigliacco pugno in faccia ai più poveri. In un crescente clima di caccia alle streghe, il Sindaco non trova di meglio da fare che prendersela con i più poveri non offrendo però una soluzione».

Secondo il centrosinistra pertanto «L’ordinanza di Silvetti è in realtà un tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto e acchiappare qualche facile like dai sostenitori in mancanza assoluta di qualsiasi strategia urbana e sociale degna di questi nomi. Con una risposta semplice, banale ed inutile ad un fenomeno molto complesso si cerca di porre rimedio ad una ‘percezione’ con il più vile degli strumenti evitando di andare alla radice del problema».

I gruppi di minoranza passano poi ad analizzare il problema dal punto di vista della filiera istituzionale. E secondo il loro punto di vista «Non è un mistero che a questa giunta, a questa Regione a questo governo, i poveri, i più fragili, diano fastidio, vanno tolti dalla vista. La riduzione delle misure di contrasto alle povertà vengono via via cancellate dagli accoliti a vario livello della Meloni».

L’ordinanza sindacale pone loro delle domande che, possiamo ipotizzare, sono e con ogni probabilità saranno rivolte alla Giunta al prossimo consiglio comunale: «Qual è l’efficacia di multare chi tanto di sicuro non potrà mai pagare? Soprattutto: come mai non si fa alcun riferimento a misure più profonde per il contenimento e il contrasto alla povertà e al disagio? E perché è valida solo in centro storico? C’è un’Ancona di serie A ed un’Ancona di serie B nella visione reazionaria di chi ci amministra? Piazza Roma no, Piazza del Papa sì? Al Passetto no, a Brecce Bianche o nei famosi borghi sì? A Piazza Cavour no, a Pietralacroce, Torrette e Collemarino sì? Chi stabilisce qual è un comportamento consono?».

Giacomo Petrelli, consigliere comunale del Pd

Gli stessi passano poi ad una seconda analisi: «Un pessimo segnale da parte dell’amministrazione vietare ‘di mangiare e bere con alimenti, contenitori e carte’: non esistono soluzioni facili a problemi complessi. Un pessimo segnale da parte dell’amministrazione al quale invitiamo la città tutta ad esprimere il proprio dissenso rispetto ad operazioni inutili e banalmente selettive».

In conclusione «Tutti vogliamo il decoro urbano e non vorremmo vedere le situazioni di povertà e di emarginazione, ma la risposta che questa amministrazione dà è da un lato una delle tante operazioni di facciata alle quali il governo nazionale ci ha abituati, dall’altro uno schiaffo a tutti coloro che si spendono quotidianamente per dare un minimo di decoro e dignità ai disperati. È anche un insulto alla storia di solidarietà e rispetto che hanno caratterizzato la nostra città».
Ricordiamo che l’ordinanza è al momento valida fino a fine ottobre e, chi contravverrà nelle zone del percorso da mare a mare (più alcune piazze attigue), Gli Archi e il Piano, sarà soggetto a una multa che potrà variare dai 25 ai 500 euro.

Antonio Mastrovincenzo

A sua volta il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo su Facebook spiega come secondo lui «L’Amministrazione comunale di Ancona non combatte la povertà, ma contrasta i poveri. Sanziona i senza fissa dimora, alimenta diffidenza e rancore verso persone in condizione di fragilità e verso coloro che fuggono da guerre e povertà. Un inizio davvero ‘indecoroso’ che ferisce Ancona e la sua storia di solidarietà e accoglienza».

E infine anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil sono intervenuti per criticare la scelta della Giunta dorica: «Abbiamo avuto notizia della prossima ordinanza del Comune di Ancona con la quale si dispongono sanzioni e divieti relativi alla sosta, al consumo di pasti, o ad altre forme di permanenza negli spazi pubblici di molti quartieri della città. Un’ordinanza che sembra indirizzata a colpire atteggiamenti spesso indotti da situazioni di estrema povertà. Non c’è dubbio che il tema della pulizia, del decoro e dei corretti comportamenti delle persone sia degno di attenzione e costituisca un elemento imprescindibile del vivere civile di una comunità. Ci stupisce però molto il modo in cui si intenderebbe affrontarla».

Cgil, Cisl e Uil

Un lungo preambolo, quello precedente, che introduce al cuore del comunicato: «È ormai esperienza acquisita che nel caso di persone senza dimora, un approccio che si focalizzi principalmente su interventi di natura repressiva, piuttosto che sul versante dell’intervento sociale, presenti molti più aspetti negativi che effettivi elementi risolutori. Tale approccio non affronta infatti la questione alla radice: molte persone vivono in strada non per scelta ma perché non hanno più una casa dove abitare, multarle non servirebbe a nulla, per altro non avrebbero nemmeno modo di pagare la sanzione e, queste persone, non farebbero altro che spostarsi in un altro luogo della città».
Cgil Cisl e Uil affrontano poi un tema particolare, i richiedenti asilo: «Molte persone straniere che vivono all’aperto sono in attesa di espletare le procedure per la richiesta di asilo a seguito della quale entrerebbero in programmi di accoglienza che assegnerebbero loro un alloggio; in questo caso è pertanto necessario intervenire per abbreviare le procedure piuttosto che multare le persone».
I 3 sindacati proseguono sostenendo come, secondo loro, «la risposta ai problemi della povertà estrema passi, in primo luogo, attraverso un rafforzamento e una qualificazione della spesa sociale sostenuta dal Comune e dall’Ambito Sociale che tenga conto della complessità delle cause che obbligano le persone a vivere in strada. In questo senso il prossimo bilancio di previsione del Comune di Ancona non può non prendere atto di fenomeni che stanno interessando tutto il territorio e che presumibilmente si aggraveranno con l’arrivo dell’inverno e l’abbassamento delle temperature. Altrettanto importante è rafforzare la rete di intervento con le tante associazioni che si occupano dei poveri e dei migranti nel territorio Riteniamo infine necessario – ci tengono a specificare – evitare ogni possibile fraintendimento tra ‘povertà’ e  ‘delinquenza’, concetti che se accomunati, anche involontariamente, possono alimentare un pericoloso clima di tensione tra le persone».

«È un appello – il comunicato entra nel paragrafo finale – che facciamo in primo luogo a tutti i soggetti che affrontano le questioni relative alla povertà estrema: Amministrazione Comunale, Prefettura, Questura, Ambito sociale, con i quali ribadiamo la necessità di un confronto e la nostra disponibilità ad interloquire in ogni momento. Ancona, città aperta e con un grande porto, deve gestire e programmare accoglienza e sostegno alle persone più povere, solo così – concludono il loro pensiero – si potrà garantire dignità e diritti a tutti i cittadini».

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