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Ad Ancona la conferenza regionale
delle autorità di pubblica sicurezza:
«Nelle Marche cala il numero dei reati»

IL TAVOLO è servito per fare il punto della situazione analizzando i dati di questo primo semestre dell'anno

Un momento della riunione della Conferenza Regionale tenutasi in prefettura ad Ancona

Si è svolta in prefettura ad Ancona la riunione della conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza.
All’incontro hanno partecipato il presidente della Corte d’Appello, procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello , il procuratore distrettuale antimafia, Il presidente del tribunale dei Minori e il procuratore della repubblica presso il tribunale dei Minorenni
Presenti i prefetti delle provincie marchigiane; i questori di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro Urbino e Fermo; i comandanti regionali e provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza e il comandante regionale dei carabinieri Forestali.
La riunione è iniziata con l’intervento del rappresentante della Università Politecnica delle Marche e della Commissione regionale Associazione Bancaria Italiana che hanno illustrato i contenuti del nuovo protocollo per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura e estorsione nella regione Marche.
Il documento regionale nell’attuale formulazione coinvolge anche l’Università politecnica delle Marche che mette a disposizione le proprie competenze scientifiche per attività didattico formative e di ricerca applicata per collaborare con gli altri sottoscrittori alla prevenzione dell’usura, il sostegno alle vittime alle microimprese e alle famiglie in momentanea difficoltà.
Presenti alla riunione rappresentanti dell’Università Politecnica delle Marche, Commissione regionale Abi Marche, Consiglio Notarile, Ordine dei Commercialisti, Camera di Commercio, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Ance, Cna Confapi e Confidi Uni.Co che hanno espresso la volontà di aderire al protocollo.

Per quanto riguarda la situazione dell’ordine e sicurezza pubblica, i dati statistici del primo semestre di quest’anno hanno confermato in tutta la regione la favorevole tendenza alla diminuzione del numero complessivo dei reati che non consente di abbassare la guardia rispetto ad alcune fattispecie sulle quali i presenti hanno effettuato uno specifico approfondimento in relazione alle singole province: reati predatori, sicurezza urbana, violenza di genere e infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e sociale marchigiano.

Circa il controllo del territorio, si è concordato che il dispositivo di controllo messo in campo raggiunge migliori risultati quando è integrato con la collaborazione delle amministrazioni locali che concorrono con la presenza della polizia locale e i servizi di sicurezza sussidiaria. In questo ambito sono state ricordati il presidio delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza nel capoluogo e lo svolgimento della stagione turistica che si è svolta, senza particolari criticità nelle località di maggiore richiamo di tutto il litorale regionale.

I prefetti presenti hanno evidenziato il grande impegno delle amministrazioni locali nel rinnovare e implementare con le nuove tecnologie digitali i sistemi di videosorveglianza che si rivelano sempre più utili nelle indagini svolte dalle forze di polizia. E questo avviene sia con risorse proprie dei singoli Comuni che con i finanziamenti che il Ministero dell’Interno concede annualmente per sostenere l’attuazione delle linee guida per la sicurezza urbana.

Sul disagio giovanile che dopo la fine della pandemia aveva determinato criticità nei centri urbani e nei luoghi della movida, sono stati ricordati i numerosi provvedimenti di prevenzione ( foglio di via obbligatorio e Daspo) adottati per precludere ai più facinorosi la presenza nei luoghi in cui hanno creato caos o scompiglio.
Anche per gli episodi di violenza di genere numerosi sono stati i provvedimenti di ammonimento nei confronti dei responsabili nella consapevolezza che l’attività repressiva debba essere accompagnata da interventi educativi da realizzare con il concorso del sistema sociale.

Per quanto riguarda la criminalità organizzata il consesso ha preso atto che non si registrano radicamenti di organizzazioni né sono rilevati reati spia e le verifiche nei cantieri di opere pubbliche non hanno evidenziato criticità sotto il profilo della prevenzione antimafia. Ciò nondimeno il tessuto sociale, i finanziamenti per la ricostruzione post sisma e le opere del Pnrr rendono la regione una realtà appetibile, e pertanto è necessario che le forze di polizia mantengano un costante flusso informativo per analizzare movimenti di persone e capitali e la costituzione di nuove società.
La riunione è stata anche occasione per i prefetti di esprimere il ringraziamento ai vertici di Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di Finanza per il contributo che viene fornito e per la qualità dei risultati.
Il presidente della Corte d’Appello e il procuratore generale hanno concluso l’incontro esprimendo il proprio apprezzamento per l’ occasione di confronto che consente una interazione feconda tra magistratura e operatori del sistema della sicurezza invitando a proseguire nella direzione della collaborazione.

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