di Antonio Bomba
La Regione Marche si attivi per aiutare il settore dell’elettrodomestico del fabrianese e, nel farlo, solleciti il Governo Meloni a prendere decisioni specifiche e di supporto al cosiddetto distretto del bianco.
A chiederlo, mediante una interrogazione consiliare, è il consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo con la sottoscrizione di tutti i colleghi del gruppo del Partito Democratico.
Nel settore, fa notare Mastrovincenzo: «operano circa 60 aziende che danno lavoro ad oltre 4.000 persone. Molte imprese dell’elettrodomestico in questo periodo stanno affrontando notevoli difficoltà, con il rischio di serie ripercussioni sull’occupazione e sull’economia locale: il settore infatti è tra quelli con le maggiori oscillazioni congiunturali e adesso sta subendo una contrazione della domanda causata da tassi di interesse crescenti, incremento dei costi delle materie prime, aumento dell’inflazione e dell’instabilità del mercato dopo la pandemia».
A sostegno della propria richieste, Mastrovincenzo fa notare come «Anche le organizzazioni sindacali di categoria Fiom, Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil hanno fatto sentire il loro grido di allarme evidenziando come le grandi aziende locali stiano affrontando una riduzione significativa degli ordini, con cali dal 20% al 40% rispetto al 2022 e come la cassa integrazione ordinaria sia diventata una realtà preoccupante che pesa fortemente sul potere d’acquisto dei dipendenti e delle loro famiglie, già gravemente colpite dalla congiuntura economica negativa. Hanno sottolineato inoltre (sempre i sindacati, ndr) come il mese di agosto per le fabbriche del fabrianese, da un punto di vista produttivo, sia stato nettamente inferiore rispetto agli ultimi, senza che si vedano segnali di ripresa per i prossimi mesi».
Il vice presidente della commissione consiliare sullo Sviluppo Economico e il Lavoro fa poi notare come «In diverse importanti aziende del territorio, ci sono state chiusure collettive prolungate, ferie continuative e fermi produttivi anche della durata di un mese. Inoltre sempre più spesso non sono rinnovati i contratti a termine e di somministrazione. In questi mesi c’è poi forte preoccupazione e incertezza rispetto al loro futuro tra i 1.000 lavoratori della Whirlpool e i 200 della Electrolux del sito di Cerreto d’Esi. Ovviamente, anche le imprese più piccole dell’indotto risentono fortemente di questa situazione e, in alcuni casi, rischiano la loro stessa sopravvivenza».
Mastrovincenzo si avvia alla conclusione: «Il distretto fabrianese, nel corso degli anni, ha subito un progressivo depauperamento economico-produttivo con gravi impatti occupazionali: la comunità di quel territorio merita quindi una attenzione particolare da parte delle istituzioni e attende risposte immediate e concrete per superare questa delicatissima fase».
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