Le preoccupazioni dei metalmeccanici per la situazione del settore elettrodomestici nelle Marche con la cassa integrazione in Whirlpool, all’Elettrolux e alla Cnh. Le tematiche dell’orario di lavoro da ridurre, della retribuzione, del potere d’acquisto dei lavoratori. Sono solo alcuni dei temi che sono stati affrontati questa mattina a Jesi nel corso del consiglio regionale della Uilm Marche al quale hanno preso parte anche Rocco Palombella, segretario generale della categoria, e Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche.
«Siamo in uno stato per così dire “dormiente” – spiega in una nota Vincenzo Gentilucci, coordinatore regionale della Uilm Marche – con un settore elettrodomestico che sta rallentando e l’automotive che vede con apprensione l’impatto della transizione ecologica. Un esempio? Penso alla Cnh che fino allo scorso anno andava bene fino a generare anche nuova occupazione con circa 100 lavoratori stabilizzati. Da marzo ad oggi c’è stato un calo di mercato e dobbiamo sopperire con cassa integrazione con tutto quello che ne consegue in termini di minore reddito per i lavoratori. Per quello dobbiamo intervenire sui salari. I nostri sono i più bassi d’Europa e con ’inflazione elevata cresce la stretta sui consumi. Invece noi dobbiamo aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori».
La segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, ha ribadito la richiesta di maggiori controlli «necessari visto che siamo molto al di sotto della quota minima del 5% della spesa sanitaria regionale che andrebbe destinata alla prevenzione. Eravamo al 2,8% e dopo varie pressioni c’è stato un lieve incremento che comunque non è sufficiente. Dobbiamo arrivare a una vera e propria concretizzazione della sicurezza e ciò va attenuto attraverso il lavoro stabile, di qualità e attraverso un’adeguata formazione. A oggi i più soggetti agli incidenti sono i giovani e i precari». Secondo Rocco Palombella quella delle Marche «è un’assemblea importante perché siamo in una regione che rappresenta una forte realtà industriale e manifatturiera. Indirizziamo al Governo nazionale il messaggio, per il quale ci siamo anche mobiliti lo scorso luglio, con il quale chiediamo una visione di politica industriale e più attenzione alle crisi più importanti. Per quanto riguarda il contratto riteniamo che ci siano temi come l’orario, il salario, la formazione, il mercato del lavoro. Pensiamo di arrivare il 4 e 5 ottobre all’assemblea nazionale di Napoli per avere la certezza che la piattaforma è quella che i lavoratori ci chiedono. Contiamo di arrivare alla fine dell’anno con una piattaforma possibilmente unitaria e di presentarla a Federmeccanica».
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