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Calci e pugni alla madre e alle sorelle:
la Polizia lo allontana da casa

ANCONA - Dopo mesi di vessazioni e aggressioni fisiche alle donne, gli agenti hanno dato esecuzione all’ordinanza del Gip per un 26enne anconetano resosi a più riprese responsabile dei reati di maltrattamenti contro i suoi familiari, nonché di danneggiamento e porto abusivo di armi

 

La vita familiare  in quella casa era diventata un inferno: quando si arrabbiava anche per futili motivi il figlio picchiava la madre e le sorelle. Dopo mesi di vessazioni, l’8 settembre, i poliziotti della Questura di Ancona hanno dato esecuzione all’ordinanza del Gip con la quale è stato disposto l’allontanamento del ragazzo dalla casa familiare, un 26enne anconetano resosi a più riprese responsabile dei reati di maltrattamenti contro la madre e la sorella, nonché di danneggiamento e porto abusivo di armi. Il provvedimento dell’autorità giudiziaria, oltre all’allontanamento prevede anche il divieto di avvicinamento ai familiari. Da quanto appreso durante la fase investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, l’indagato, sin dalla giovinezza, avrebbe posto in essere continui maltrattamenti nei confronti della madre e delle sorelle con lui conviventi, percuotendole con calci e pugni, anche per futili motivi, cagionando loro ecchimosi in gambe e braccia, costringendole ad una convivenza intollerabile e sottoponendole a continue vessazioni fisiche e morali.

Per ogni futili motivi era solito adirarsi e sfogare la sua rabbia gettando e distruggendo oggetti in casa, televisioni, ventilatori e cellulari. Se non venivano assecondate le sue richieste, il giovane reagiva urlando e rompendo tutto. Nel mese di luglio scorso, dopo che le parti offese si vedevano costrette a lasciare la casa familiare per trasferirsi temporaneamente in un’altra abitazione, l’indagato continuava a minacciare la madre per telefono che avrebbe bruciato le cose rimaste in casa. In un’occasione occorsa a fine agosto, allorquando la madre dell’indagato si recava nella propria abitazione per innaffiare le piante, il figlio la raggiungeva e la prendeva per i polsi con forza spingendola verso le scale, dopodiché raggiungeva l’auto della madre e la bloccava ancorando uno stendino per i panni alla ruota dell’auto, utilizzando un lucchetto, tanto da costringere la donna a chiedere un passaggio per spostarsi.

Nei primi giorni di settembre il giovane indagato si recava presso l’abitazione dove si erano trasferite temporaneamente madre ed una sorella, per minacciarle con tre arnesi da idraulico; in altra occasione si presentava davanti casa della madre e della sorella minacciandole e la sera stessa si introduceva all’interno dell’abitazione delle medesime passando da una finestra. All’esito dell’attività info-investigativa condotta dalla Questura dorica, il Gip  presso il Tribunale di Ancona, in accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica, disponeva l’applicazione della misura cautelare che nel pomeriggio di ieri veniva applicata all’indagato dagli operatori della Polizia di Stato.

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