di Antonio Bomba
AnconAmbiente come affidatario unico del servizio di gestione integrata dei rifiuti per tutta la provincia di Ancona. È questo l’importante emendamento passato oggi in consiglio comunale e proposto nientemeno che dal sindaco stesso Daniele Silvetti e votato all’unanimità dai 30 consiglieri presenti in assise.
L’intero progetto verrà presentato il 30 settembre all’assemblea Ata 2 Rifiuti ed è condiviso da diversi altri Comuni. Dopodiché, se passerà lo studio di fattibilità tecnica e troverà il consenso della maggioranza degli Enti iscritti all’Ata 2, diventerà esecutivo. Non sono mancati appunti da parte del centrosinistra e vere e proprio critiche, mascherate dalla dicitura ‘ravvedimento operoso’ verso l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Tombolini.
Il tutto come detto è avvenuto all’interno del lunghissimo consiglio comunale odierno che ha visto l’approvazione del Dup come argomento principale.
E così il Comune di Ancona sposa ufficialmente la linea in house, proprio come voleva fare la precedente Giunta guidata da Valeria Mancinelli. Non cambia la forma, ma i contenuti un po’ sì. Mancinelli infatti voleva, quantomeno nell’ultima istanza presentata, creare una nuova entità; i secondi, come detto, affidando tutto ad AnconAmbiente.
Presa la parola sul tema, Silvetti ha tenuto a spiegare come «Il mio emendamento è un atto forte e deciso per strutturare la gestione dei rifiuti ad AnconAmbiente come affidatario unico. Oggi, in qualche modo, diamo avvio ad un percorso che vede AnconAmbiente al centro di un percorso che trova concordi JesiServizi, Sogenus, altre società e, per ultima in quanto aggiuntasi ieri, quella del Comune di Osimo». Il sindaco dorico ha anche spiegato in poche parole l’iter che si para davanti alla realizzazione del progetto: «Proporremo il tutto all’assemblea Ata 2 Rifiuti del 30 settembre. Dopodiché inizierà un’analisi di sostenibilità tecnico-finanziaria. Il sì definitivo, se tutto andrà bene, è dunque previsto per il 30 dicembre».
Poi, rispondendo alle obiezioni giunte dai banchi del centrosinistra ha fatto notare come non avesse intenzione «di entrare nel merito di vecchie posizioni (quelle dell’oggi assessore Tombolini, ndr) che comunque meritano rispetto. Ma questo mio emendamento – tiene a far notare – è frutto di considerazioni e ragionamenti di tipo politico. Tanto che, quando ho accettato di candidarmi a sindaco, su questo tema non ho accettato intermediazioni».
E sull’accordo con i sindaci di centrosinistra commenta come «Il dibattito era e resta in ambito provinciale. Mi sono dunque confrontato con Lorenzo Fiordelmondo sindaco di Jesi, Simone Pugnaloni sindaco di Osimo e Daniele Carnevali presidente della Provincia di Ancona. Tutti di colore politico differente dal mio. Ciò però non ha minimamente precluso di lavorare con grande energia e intensità. E, alla fine, abbiamo messo Ancona e il suo patrimonio di famiglia AnconAmbiente al centro del progetto e questo intendimento politico è un bel segnale per la città e la provincia tutta» il tutto tenendo conto, sempre parole del sindaco «del parere espresso dalla Corte dei Conti che aveva fatto naufragare il progetto precedente» aggiungendo poi che «La società partecipata da voi scelta rischiava la bancabilità, me lo ha detto chi la dirige» salvo infine affermare ed ammettere che «questo tentativo è l’ultimo che stiamo facendo. Altri non se ne vedono all’orizzonte per far si che dopo il 30 dicembre, non si vada a gara».
Dicevamo che nonostante abbiano votato a favore, l’opposizione non ha fatto mancare obiezioni. Su tutti la capogruppo del Partito Democratico Susanna Dini la quale ha ricordato come «Sono contenta che abbiate alla fine riconosciuto come il Pd avesse ragione. Era dal 2016 che se ne parlava in consiglio e il primo contrario era l’oggi Assessore e all’epoca consigliere Tombolini». Sulla stessa linea Ida Simonella, oggi leader di Ancona Futura e per 10 anni assessora della Giunta Mancinelli: «Il processo era iniziato nel 2016 ed ha avuto vari intoppi anche a causa dell’ostruzionismo del centrodestra. Adesso, per giungere a una soluzione, avete trovato un accordo proprio con i comuni di centrosinistra».
Successivamente attraverso un comunicato stampa inviato da Giacomo Petrelli del Pd e firmato dai gruppi di opposizione di centrosinistra, dunque i Dem stessi, Ancona Futura, Ancona Diamoci del Noi, Azione e Italia Viva. «Finalmente – si legge nel messaggio inviato – l’affidamento in House del Servizio Rifiuti. È passata la linea del Partito Democratico e di tutto il Centro Sinistra. Raccogliamo con soddisfazione la proposta tecnica presentata oggi dal Comune di Ancona, che dimostra che la linea sempre portata avanti dal Pd e da tutto il centrosinistra era quella giusta. L’affidamento in house del Servizio Rifiuti è stata sempre voluta da tutti i sindaci del centrosinistra a differenza dei sindaci di centrodestra come Falconara e Senigallia».
Secondo l’attuale opposizione infatti «l’amministrazione richiama l’indirizzo strategico dato dalla Giunta Mancinelli che con varie deliberazioni, la prima nel 2016 e l’ultima nel 2022, si era sempre orientata per l’affidamento in house. Siamo anche soddisfatti che l’attuale assessore delegato al tema, Stefano Tombolini, per anni strenuo sostenitore in consiglio comunale della gara e della possibile gestione privata del servizio, abbia fatto una decisa marcia indietro. Lo chiamiamo ravvedimento operoso. La decisione di oggi afferma quanto detto per anni e dimostra che i comuni del centrosinistra guardavano e guardano al territorio».
Resta ora da capire come farà Silvetti a trovare il consenso dei principali sindaci di centrodestra da sempre favorevoli alla messa in appalto del servizio, vale a dire Stefania Signorini di Falconara e Massimo Olivetti di Senigallia. Lo scopriremo nelle prossime puntate.
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