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All’Inrca nasce
il progetto di Medicina narrativa

ANCONA - I volontari del Comitato di partecipazione dei cittadini dell’Inrca ha già raccolto decine di testimonianze sul percorso seguito dentro e fuori l’ospedale dai pazienti. Saranno utili per avvicinarsi sempre più alle esigenze dei malati, sciogliere nodi organizzativi, segnalare eccellenze e promuovere il dialogo

Il Comitato di partecipzione dei cittadini dell’Inrca di Ancona

 

Dare voce ai pazienti per ascoltare e capire la loro quotidianità di malati: le difficoltà, le aspettative, le speranze. È nato con questo scopo il progetto di Medicina narrativa, attivo già da alcuni mesi, ideato dal Comitato di partecipazione dei cittadini dell’Inrca, condotto in collaborazione con l’Istituto, la Cna Pensionati e reso possibile dal supporto concreto di volontari. Un modo per promuovere il dialogo con i pazienti e per raccogliere, con le loro narrazioni, dati preziosi anche sul piano organizzativo. Il Comitato è un organismo previsto da molti anni dalla normativa regionale in tutte le Aziende sanitarie, costituito sia da volontari delle associazioni che si occupano di sanità, sia da tecnici: accessibilità, equità, qualità delle cure sono in sintesi i compiti su cui deve lavorare.

Il progetto di Medicina narrativa, – spiega una nota ufficiale – che è solo l’ultimo di una serie, vuole rispondere proprio a queste esigenze. Decine e decine di malati, transitati per motivi diversi all’Inrca, hanno già avuto modo di raccontare in forma libera, scritta ed anonima le loro storie e i loro percorsi fuori e dentro gli ospedali.  Un’esperienza nuova nella nostra Regione anche se, per quanto rara, non originale nel contesto nazionale. Problemi, nodi, lentezze ma anche segnalazioni di possibili eccellenze sono così state raccolte, classificate, verificate (ed altre lo saranno nei prossimi mesi): un patrimonio prezioso utilizzabile dall’Istituto per avere intanto informazioni altrimenti impossibili ma anche, ed è un obiettivo fondamentale, per intervenire correggendo gli eventuali errori e migliorando i processi organizzativi.  Sono così venute alla luce, fra le altre, osservazioni sulle sale d’attesa, sul bisogno di informazioni complete, sulla necessità frequente del ricorso a prestazioni a pagamento, ma anche ringraziamenti e complimenti per comportamenti esemplari.

È così possibile, a parere di Roberto Amici, presidente del Comitato:«Uscire in modo responsabile e maturo dalla triste prassi per cui la sanità italiana è rappresentata spesso sulla stampa solo da eventi che fanno indignare, come per esempio il paziente che muore appena dimesso, o esaltare, come l’inaugurazione in pompa magna della nuova tecnologia – e aggiunge Amici – Se l’esperienza di Medicina narrativa si diffonderà anche ad altre realtà regionali, sarà possibile immaginare una sorta di patto fra le Istituzioni sanitarie e cittadini per rendere attuabile l’incontro virtuoso fra i bisogni reali e i servizi necessari».

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