«Come un fulmine a ciel sereno, si dovrebbe dire in questi casi. Invece, per come si sono sviluppate le vicende, niente di più scontato. Dall’annuncio di inizio luglio, dove la nostra bellissima città avrebbe dovuto essere l’unica candidata marchigiana a Capitale della Cultura 2026, ci ritroviamo senza aver nemmeno presentato il dossier entro la scadenza del 27 settembre scorso».A sollevare la questione non senza sorpresa e perplessità sono due esponenti dell’opposizione, Stefania Pagani, capogruppo di ‘Vola Senigallia’ e Dario Romano, capogruppo del Pd Senigallia
«Abbiamo chiesto, con un accesso agli atti, se ci fosse documentazione relativa al progetto e di prenderne visione, ma dal sito del Ministero della Cultura si evince chiaramente come, tra le candidature perfezionate a Capitale italiana della Cultura 2026, Senigallia non ci sia.
Avevamo notevoli perplessità, come del resto quasi tutti i cittadini, a vedere la nostra città candidata perché per arrivare a questo obiettivo, è necessario un percorso di anni, fatto di investimenti, ricerche, visione. – scrivono nel loro comunicato i due capigruppo dai banchi di minoranza – Nei primi tre anni di mandato Olivetti nulla di tutto questo, navigando sempre a vista e soddisfacendo richieste “on demand”, senza alcuna regia. Anche le associazioni di categoria e le imprese sarebbero state liete di contribuire al dossier, così come lo saremmo stati noi, se fossimo stati coinvolti. Invece, da Piazza Roma, tutto tace, con la maggioranza che oramai scricchiola ogni giorno di più, senza un timoniere, una meta e uno sguardo verso il futuro. Oggi, la triste sorpresa. Senigallia non merita tutto questo».
Senigallia si candida a ‘Capitale italiana della cultura 2026’, unica città in corsa per le Marche
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