di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
Certo, la visuale non era quella del 2020. Allora si era alla vigilia di un voto e il vento gonfiava le vele della Lega. Ieri non si era in prossimità di un appuntamento elettorale e la vela è apparsa un pochettino in difficoltà ad intercettare i venti. In piazza Mazzini si sono ritrovati in quattrocento, più o meno, per ascoltare il leader del Carroccio Matteo Salvini arrivato in città per il festival regionale del Carroccio “Legami”.
Alcuni accorgimenti, rispetto al 2020 quando il segretario si presentò annunciato dall’allora commissario regionale Riccardo Marchetti, in piazza Mazzini erano stati presi: il palco spostato un po’ più avanti, verso la fine lo stand gastronomico con i panini con la porchetta, al centro le panche per degustare il lato gastronomico della serata e davanti al palco le poltroncine. Qualche osservatore esterno ha voluto leggere segnali politici anche dalle presenze sul palco: con Salvini c’erano la segretaria regionale Giorgia Latini, il vice Mauro Lucentini mentre a bordo campo, in piazza, il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini. Quasi a voler rilanciare i rumors diffusi in casa Lega di un rimescolamento delle carte in giunta con l’affidamento a Saltamartini di una delega diversa dalla Sanità, (lo sviluppo Economico) e l’uscita di Antonini e Biondi a vantaggio di Mauro Lucentini e della Acciarri.
La Lega bussa, ma il governatore Francesco Acquaroli non apre e non sembra averne intenzione alcuna. In piazza comunue Salvini tocca i suoi “cavalli di battaglia”, dal blocco navale europeo per fermare gli immigrati allo stop al reddito di cittadinanza senza dimenticare il processo che lo vede imputato a Palermo per aver bloccato anni fa una nave carica di migranti. Salvini ha anche fatto l’elogio delle amministrazioni di centrodestra ricordando l’impegno per le opere pubbliche nelle Marche. Visto che la location è prossima allo Sferisterio, Salvini ha scherzato anche su Antonello Venditti (in questi giorni protagonista di un doppio concerto allo Sferisterio:«Come artista mi piace, mi piace la musica che fa. Qui però mi fermo, perchè quando vado a sentire un concerto voglio sentire un concerto, quando vado a un comizio ascolto un comizio. Ripeto, massima stima per l’artista ma – conclude sorridendo citando il testo di una celebre canzone del cantautore romano – amici mai». Partono quattrocento applausi da piazza Mazzini nell’anno di grazia 2023.
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