di Antonio Bomba
AnconAmbiente è al momento la miglior via per il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti per la provincia di Ancona. A deciderlo è stata l’assemblea straordinaria di Ata 2 terminata poco prima delle 11 di questa mattina.
Il progetto, una soluzione in house, è stato spiegato a grandi linee dai rappresentanti dei comuni anconetani associati all’Azienda Territoriale d’Ambito dal sindaco di Ancona Daniele Silvetti e dal direttore dell’Ata 2 Massimiliano Cenerini.
L’idea prevede che tutte le partecipate che svolgono il servizio di raccolta e trattamento rifiuti nei vari comuni confluiranno con differenti quote dentro la società di AnconAmbiente. L’auspicio dei propositori è che diventino soci anche quei comuni che non hanno una partecipata specializzata nella raccolta dei rifiuti. Quote e quant’altro saranno decise dopo un’attenta perizia. Scontato, ma comunque affermato che ciò comporterà un ampio incremento del capitale sociale di Aa. A differenza degli altri progetti quello di Silvetti prevede un ciclo integrato completo, in quanto faranno parte dell’operazione anche coloro che si occupano del successivo trattamento rifiuti. Non mancano perplessità e chi vuol vederci meglio e chiaro, soprattutto da parte di quei comuni che da sempre si sono battuti per una soluzione privata. Ma Silvetti ha chiesto «un’apertura di credito» e alla fine tutti gliel’hanno concessa astenendosi dal voto anziché esprimere parere contrario.
Sempre il sindaco di Ancona ha assicurato tutti i colleghi che il percorso sarà quanto più condiviso e rispettoso dei dettami e delle considerazioni impartite in passato dagli enti predisposti a fornire parere in merito. Sono inoltre previste più riunioni intermedie, alcune in presenza e non da remoto, la cui prima è prevista nel giro di 2 settimane, con il termine ultimo per valutarne la fattibilità al 30 dicembre. Silvetti ha però fatto notare come sia «evidente che se vi sarà fiducia non potrà arrivare all’ultimo giorno».
Alla fine la delibera che apre questo nuovo percorso è passata con i voti favorevoli di 27 comuni. Nessuno contrario, ma 10 astenuti: Essi sono Belvedere Ostrense, Camerata Picena, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Falconara, Genga, Mergo, Monte San Vito, Morro d’Alba e Serra San Quirico.
Non hanno invece partecipato all’assemblea straordinaria Cupramontana, Maiolati Spontini, Monte Roberto, Numana, Poggio San Marcello, Rosora, San Paolo.
Non presenti al momento della votazione perché trattenuti da altri impegni ma precedentemente collegati i rappresentanti di Castelfidardo e Senigallia con il sindaco Massimo Olivetti che aveva annunciato un voto di astensione.
Ad aprire le danze è stato il presidente della provincia Daniele Carnevali il quale ha spiegato come «questa è una riunione d’urgenza convocata dopo la presentazione della domanda di AnconAmbiente di diventare gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti per la provincia di Ancona, giunta al 27 settembre e che vede coinvolte anche le società JesiServizi, Cis, Sogenus e a cui altre a quanto pare se ne aggiungeranno e si stanno aggiungendo, come l’Astea di Osimo». Il progetto, è la novità, «vede il coinvolgimento sia di chi fa raccolta che di chi gestisce l’impiantistica. Il discorso è già in fase avanzata».
Il direttore di Ata 2 Massimiliano Cenerini è poi partito dallo spiegare come «chiusa l’ipotesi Corum dopo la bocciatura della Corte dei Conti, si è deciso di valutare le proposte giunte e la loro non manifesta infondatezza». Poi, nello specifico, sul progetto AnconAmbiente, Cenerini ha posto l’accento su come questo «preveda un processo di aggregazione di aziende specializzate nella raccolta e spazzamento nel nostro territorio con l’ipotesi di far partecipare alla stessa AnconAmbiente anche gli altri comuni in una modalità da definire». Egli non nega come «i tempi siano stretti, ma rispetto al progetto Corum spunta l’ipotesi dell’aggregazione anche delle aziende che si occupano della gestione degli impianti come la Cir 3 e l’Asa» L’iter pertanto adesso prevede «12 settimane utili per arrivare a una proposta valida sia sotto il profilo tecnico che economico-finanziario, seguendo – lo rimarca bene – gli accorgimenti richiesti in precedenza da Anac, Agcm e Cdc» la conclusione del direttore di Ata 2 mette in mostra come con questo progetto «L’indirizzo d’ambito della nostra Provincia va verso una dimensione sempre più regionale».
E il sindaco di Ancona gran fautore dell’intera operazione? Silvetti ha iniziato il proprio discorso ponendo l’accento su come sia intenzione «dell’Amministrazione mettere a disposizione la propria azienda. Per farlo ho ottenuto il consenso unanime di tutto il consiglio comunale e pertanto ho dato mandato ad AnconAmbiente di depositare il progetto» questo allo scopo di «superare tutte le criticità emerse con il parere della Corte dei Conti e per aggregare gli enti gestori del servizio rifiuti nel maggior numero possibile» Ma ad essere necessario e messo a disposizione sarà anche, come logica conseguenza aggiungiamo noi, «l’aumento del capitale sociale per chiunque voglia partecipare. A tal proposito i conferimenti dei vari rami d’azienda andranno periziati da tecnici anche per capire quanto capitale sociale ogni società e ogni comune dovrebbe sottoscrivere ma – lo ripete ancora – la possibilità di parteciparvi è aperta a tutti i comuni anche a quelli che non hanno società». Proprio come Cenerini che lo aveva preceduto, Silvetti ammette che «il percorso è difficile ma vi sono margini e tempo per verificare la solidità economica, finanziaria e tecnica dell’intero progetto».
Silvetti in conclusione lancia però una sorta di monito, un avvertimento a tutti i colleghi sindaci: «Non si potrà attendere il termine ultimo del 30 dicembre per la verifica finale. Pertanto chiedo a tutti un’apertura di credito a riguardo per tutelare gli interessi di tutto il nostro territorio» e nel pomeriggio, attraverso un comunicato stampa inviato dal proprio gabinetto che «La nostra azienda guiderà questo nuovo percorso che vuole portare alla creazione di un unico soggetto che vede coinvolte JesiServizi, Cis e Sogenus. Una strada che mira ad evitare la gara europea che lascerebbe dubbi ed incertezze sul futuro delle società pubbliche che gestiscono storicamente il servizio di spazzamento e raccolta rifiuti».
Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi e in prima linea con il primo cittadino di Ancona in questo nuovo progetto su cui lavorano sin dalle ore precedenti l’investitura ufficiale a sindaco dell’attuale primo cittadino dorico aggiunge al discorso del collega che «il progetto ha ricevuto un consenso di ampia intensità politica e si è andati oltre gli steccati ideologici che ci contraddistinguono». Sempre sul tema ha proseguito mostrando ai colleghi come a suo modo di vedere questa sia «una piattaforma politica che va aldilà delle bandiere con il vantaggio di preservare il valore delle imprese già operanti nel nostro territorio anche nei gradi di esperienza e conoscenza dello stesso».
E dopo che il sindaco di Corinaldo Gianni Aloisi ha confermato che l’Asa potrebbe essere coinvolta ma per ora si astiene, Tommaso Borri, primo cittadino di Serra San Quirico, non ci è andato invece leggero: «Complimenti a chi ha avuto tempo di leggere questo documento inviato ieri. Non è questo il modo di comportarsi. Quantomeno – prosegue – grazie alla Corte Dei Conti abbiamo capito come comportarci dopo che abbiamo perso anni per andare dietro all’ex sindaca di Ancona Mancinelli e alla maggioranza Ata. Per ora – è la sua conclusione – mi astengo».
Massimo Olivetti sindaco di Senigallia, da sempre propenso all’affidamento privato con gestore da individuare tramite gara, ha fatto notare come questo affidamento in house «non sia assolutamente in linea con i precedenti. La partita – sottolinea tuttavia – per quanto non sia mai stata così chiara, non può dipendere da un cambio di amministrazione comunale (si riferisce all’avvicendamento tra Valeria Mancinelli e Daniele Silvetti ad Ancona, ndr). Inoltre siamo stati coinvolti all’ultimo secondo pertanto per ora mi astengo perché non conosco né società né progetto e chiederò molto più coinvolgimento nella realizzabilità del progetto».
Simone Pugnaloni sindaco di Osimo ha anzitutto ringraziato «Daniele Silvetti perchè ha dimostrato grande serietà e di essere davvero il sindaco di tutti. Poi – ha proseguito – ben comprendo i dubbi di Olivetti ma qui si stanno superando gli steccati politici e questo è un giorno importante. AnconAmbiente non sarà più l’azienda di un solo comune, ma un’entità provinciale».
Per Falconara è intervenuto l’assessore Marco Giacanella: «Per ora apriamo il credito chiesto da Silvetti astenendoci. Non sarà facile superare le 12 criticità messe in evidenza dalla Corte dei Conti con l’affidamento In House. Ad ogni modo per esprimerci attendiamo tutte le analisi e i prospetti del piano finanziario e vigileremo affinchè non si ripetano gli errori del passato».
Infine l’assemblea odierna di Ata 2 rifiuti ha concesso le proroghe ad operare a tutti quelle società a contratto scaduto o in scadenza per ulteriori 3 mesi.
E in merito all’affidamento in house della gestione del ciclo integrato dei rifiuti esulta il Partito Democratico della provincia di Ancona esulta e dichiara tramite comunicato stampa: «Finalmente l’affidamento in House del Servizio Rifiuti. Da anni il Partito Democratico e tutto il centro sinistra a livello provinciale hanno sempre indicato la linea della società in house come soluzione alla gestione unitaria dei rifiuti. In questi anni i Comuni guidati dal centrosinistra hanno sempre garantito una grande compattezza a livello di Ambito ed anche nei momenti più difficili hanno sempre dimostrato di credere veramente nella scelta dell’in house».
La missiva prosegue poi facendo notare come, secondo il loro punto di vista «Purtroppo l’ostruzionismo dei Comuni di centrodestra, in particolare Falconara, Senigallia e l’ex-Amministrazione di Jesi, ha sempre rallentato tutto il processo. Grazie a tutti i Sindaci che in questi anni si sono messi al lavoro e a disposizione, oltre ogni campanilismo, per arrivare ad una soluzione condivisa».
Infine «Potremmo oggi rivendicare le responsabilità e le posizioni avute nel passato ma a noi non interessa la polemica ma il bene del territorio ed oggi è una bella giornata per tutte le nostre comunità. Guardiamo avanti. Ora ci auguriamo che dopo il centrodestra anconetano, anche Senigallia e Falconara facciano altrettanto, rivedendo la loro posizione e ammettendo che la ‘battaglia’ del Partito Democratico era una ‘battaglia’ giusta a beneficio di tutti. Oggi una piccola apertura si è iniziata ad intravedere».
Se son rose fioriranno.
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