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Diocesi in lutto, è morto
don Bruno Bottaluscio: «Ci lascia
un messaggio di fratellanza e amicizia»

CASTELFIDARDO - Il parroco della Collegiata di Santo Stefano, originario di Ancona, aveva 74 anni. Si è spento oggi nella Rsa-CountryHospital fidardense dove era ricoverato per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Lunedì il funerale, domani sera una veglia di preghiera Tanti messaggi di cordoglio, il sindaco Ascani proclamerà il lutto cittadino

Don Bruno Bottaluscio

 

Tutti lo ricorderanno per il sorriso che rincuorava e la bontà d’animo, la capacità di ascoltare gli altri, la generosità e l’energia senza limiti. Sgomento e profondo cordoglio a Castefidardo per la scomparsa di don Bruno Bottaluscio. Il sacerdote, originario di Ancona, aveva 74 anni e da più di trenta guidava come parroco la chiesa Collegiata di Santo Stefano, nella città della fisarmonica. Don Bruno si è spento oggi nella Rsa-CountryHospital fidardense dove era ricoverato per motivi di salute, all’aggravarsi delle sue condizioni cliniche. La comunità dei sacerdoti dell’Arcidiocesi di Ancona e Osimo, con i fedeli lo saluterà lunedì pomeriggio, 2 ottobre, alle ore 15, nella sua chiesa, la Collegiata nella messa presieduta dall’arcivescovo Angelo Spina. Nella stessa chiesa per domani sera alle 21  è stata anche organizzata una veglia di preghiera. La camera ardente sarà allestita già domani mattina nella Casa del Commiato ‘Alba Nova’ -Virgini di via Bramante, a Castelfidardo, ma dalle ore 20 di domenica, il feretro sarà trasferito nella chiesa di Santo Stefano. Nella giornata delle esequie il Comune di Castelfidardo proclamerà il lutto cittadino.

Don Bruno era nato ad Ancona il 27 0ttobre del 1948 ed era stato ordinato sacerdote il 16 settembre del 1972 nella chiesa parrocchiale di Varano. Dal 1 ottobre 1972 al 31 agosto 1977 è stato vice parroco della parrocchia Pio X di Collemarino. Dal 1 settembre 1977 al 31 agosto 1980 è stato vice parroco della parrocchia la Madre di Dio di Torrette. Il 1 settembre del 1980 viene nominato parroco della parrocchia San Carlo Borromeo di Borgo Rodi dove resta fino al 31 agosto del 1990.Il 30 settembre del 1989 viene nominato parroco della parrocchia Collegiata Santo Stefano di Castelfidardo dove oggi pomeriggio ha terminato i suoi giorni terreni. É stato insegnante di religione nelle scuole elementari, medie e superiori dal 1972 al 1992. In ogni parrocchia Don Bruno ha svolto la sua azione pastorale con una particolare attenzione alla gente, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie e agli anziani. A san Carlo Borromeo ha avviato il funzionamento della chiesa appena costruita ed ha fondato molte realtà aggregative soprattutto di giovani tra le quali si ricorda ancora la società sportiva san Carlo Borromeo. Appena giunto a Castelfidardo ha dovuto a rinforzare la struttura della Collegiata che stava manifestando segni di cedimento. Nel tempo non ha mai mancato, come egli stesso osava dire, di renderla “bella” sostituendo le finestre con delle vetrate con la raffigurazione dei santi protettori delle parrocchie e delle chiese della città.

Don Bruno ha valorizzato gli artisti della città della fisarmonica ornando la Collegiata di loro opere, su temi religiosi e la cripta dove ha ospitato il Museo di arte zambiana. Ma la sua caratteristica principale è stata quella di lanciare il suo sguardo verso i più bisognosi e di mettere in atto azioni per aiutarli. Con gli altri parroci nel 1993 ha aperto il centro di ascolto presso il Centro Caritas e Missioni nei locali dell’ex Osfin alle Fornaci dove si avvia la distribuzione di vestiario, mobili e cose varie, soprattutto per gli immigrati, e in un secondo momento anche la distribuzione di pacchi viveri. Nel 2009 iniziano a manifestarsi i primi sintomi di una situazione economica, complessivamente, difficile e l’11 novembre, nella memoria di S. Martino, nei locali della parrocchia delle Fornaci viene aperta una mensa per la distribuzione di pasti caldi. E per ultimo mette in piedi il Centro Pastorale Parrocchiale con sale per il catechismo, ma soprattutto con qualche camera per ospitare chi non ha un tetto e dei profughi provenienti dall’Ucraina.

Don Bruno ha rivitalizzato l’Oratorio, non solo come luogo di svago e di preghiera per adolescenti e giovani, ma anche per assisterli nella composizione dei compiti, aiutando soprattutto gli immigrati. Nel primi giorni del mese di gennaio ha accusato qualche disturbo e dal ricovero sono merse problematiche complesse che lo hanno alla morte. In questi mesi di malattia ha sempre tenuto un contatto con i parrocchiani attraverso WhatsApp. Domenica 15 gennaio ha comunicato che non poteva celebrare la  Messa perché, dovendo fare accurati esami clinici doveva osservare un periodo di riposo, poi nella messa di domenica 29 gennaio ha comunicato ai fedeli: “Ho un drago da combattere che speriamo di debellare”. Ma il drago ha sempre di più indebolito don Bruno tanto che il 16 settembre scriveva: “Carissimi tutti, grazie!  Sento la vostra vicinanza e la vostra preghiera che mi aiuta… Mi preparo a sciogliere le vele… Spero di aver combattuto la buona battaglia… Quel poco che ho fatto nel mio Ministero sacerdotale è merito del Signore… Per tutto il resto, mi affido alla Divina Misericordia… e alla vostra preghiera e al vostro perdono fraterno, come dice il Vangelo di oggi”. L’ultimo messaggio il 23 settembre al gruppo degli educatori Acr prima della testimonianza dei giovani partecipanti alla Gmg di Lisbona: “Grazie per la vostra testimonianza! Siate sempre così: una goccia di acqua pulita in un clima di globalizzazione dell’indifferenza verso il prossimo che cade e muore, perché nessuno lo aiuta a rialzarsi! Siete la speranza della Chiesa e del mondo”.

I MESSAGGI – Tantissimi i messaggi di condoglianze espressi anche sui social dai gruppi di volontariato e da gruppi politici di Castelfidardo. «Ci lascia un pastore, una guida spirituale, un amico che quotidianamente ha accompagnato e sostenuto i nostri passi con sapienza, preghiera, profondo impegno e affetto sincero. -scrive il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani – Con lui siamo cresciuti individualmente e come comunità. La sua forza e la sua fede ci sono stati di esempio anche nel percorso della sofferenza. Il nostro grazie non sarà mai abbastanza, Don Bruno. Ci mancherai enormemente ma sarai sempre nei nostri cuori. Proclameró il lutto cittadino da osservare durante i funerali che si svolgeranno lunedì pomeriggio alle ore 15 presso la chiesa Collegiata in segno di rispetto e profondo cordoglio da parte di tutta la città».

«Ci arriva ora e purtroppo era nell’aria il nostro don Bruno ci ha lasciati ed è salito dal suo “capo” che sicuramente lo accoglierà a braccia aperte perché era una persona fantastica. – aggiunge sempre sui social Thomas Galassi, coordinatore del Gruppo comunale di Protezione civile di Castelfidardo – Abbiamo collaborato spesso e con lui filava sempre tutto liscio. Ci lascia con il suo ricordo di fratellanza e amicizia quella che lui ha sempre donato a tutti. Arriverderci caro Don, proteggi e seguici tutti noi da lassù». Messaggi di cordoglio sono stati formulati anche dai gruppi politici. Solidarietà Popolare per Castelfidardo ricorda che «proprio mentre le campane della Collegiata suonano a festa, ci giunge la notizia che il caro don Bruno è tornato alla casa del Padre. Come gruppo ci teniamo a dirgli un sincero grazie per tutto quello che ha fatto per la nostra città in tutti questi anni, come pastore e come uomo. Amava Castelfidardo e lo ha dimostrato fino alla fine. Ci mancherà davvero tanto». Fanno eco anche Gabriella Turchetti (Fare Bene) che si unisce al sentimento comune sottolineando come «la sua figura carismatica mancherà a Castelfidardo» e l’ex sindaco Lorenzo Catraro, esponente del Psi che osserva come «un altro pezzo di Castelfidardo se ne va. Riposa in Pace Don Bruno e preparaci la strada». Il Centro Studi Fidardensi aggiunge che «il nostro carissimo don Bruno ci ha lasciato tornando alla casa del Padre che ha tanto servito con impegno e tanta tanta disponibilità e amore. Ci piace ricordarlo così mentre ci invita alla fratellanza, alla condivisione, al perdono fraterno e alla preghiera! Caro Don Bruno che il Signore ti accolga tra i suoi Angeli e Santi in Paradiso»

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