Nell’ultima Assemblea Ata Rifiuti ATo2 Ancona, il Comune di Ancona e quello di Jesi hanno proposto la candidatura di Anconambiente (‘integrata’ con il conferimento dei rami di azienda da parte delle altre società pubbliche del territorio) a gestore unico dei rifiuti. «Questo è un elemento di novità che supera alcune delle criticità espresse dalla Corte dei Conti limitatamente alla struttura societaria del nuovo gestore. – sottolinea l’assessore al Bilancio di Falconara, Marco Giacanella – L’altro elemento di novità è la disponibilità al dialogo espressa dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, al fine di cercare di superare tutte le criticità espresse nelle sentenze e nei pareri dei vari organi giurisdizionali amministrativi».
Giacanella, che esprime una serie di considerazioni.«In questi anni nei tavoli istituzionali il Comune di Falconara ha tenuto sempre un comportamento propositivo, non legato a posizioni di bandiera, suggerendo un percorso economicamente vantaggioso, logico, trasparente ed in linea con gli interessi dei cittadini di Falconara e dell’intera provincia: scegliere un sistema di gestione dei rifiuti, redigere un piano industriale, sondare il mercato, verificare i costi di una gestione in house del servizio, confrontarli con quelli offerti dai privati ed infine con i dati alla mano scegliere la soluzione più efficiente e più conveniente per i cittadini. – ricorda l’assessore – Riteniamo infatti che il sistema dell’in house o della gara siano soltanto un mezzo e non il fine del nostro agire che rimane sempre quello dell’interesse dei cittadini a beneficiare di un servizio efficace, efficiente ed economico. Questo percorso avrebbe consentito di superare le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti e di adempiere all’obbligo di motivare l’esclusione del ricorso al mercato e di indicare i benefìci per la collettività dell’affidamento in house».
L’assessore di Falconara aggiunge inoltre che «la Giunta Mancinelli non ha prestato alcuna attenzione alle proposte, ai suggerimenti e ai dubbi provenienti da numerosi Comuni, compreso il nostro, con il risultato di aver fatto naufragare tutti i progetti, bocciati dal Tar, dal Consiglio di Stato e dalla Corte dei Conti, come era prevedibile. – rammenta – Il risultato finale è che ad oggi tutto è bloccato ed a farne le spese sono molti cittadini della provincia, tra i quali quelli falconaresi. Infatti con la L.R. 24/2009 e l’istituzione dell’Ato2 sono state tolte ai Comuni le competenze sulla gestione dei rifiuti tra le quali quella di stipulare nuovi contratti con la conseguenza che i contratti in esseri e scaduti, sono prorogati di anno in anno. Ciò ha impedito alla nostra amministrazione di ricontrattare gli elevati costi del servizio del gestore (contrattualizzati dal centrosinistra nel 2007 e scaduti nel 2017) con altri più vantaggiosi per i cittadini e di beneficiare di quelle economicità di scala portate da un sistema fatto su base provinciale».
Il comune di Ancona ha ora tre mesi per proporre un piano economico finanziario ed un progetto che sappiano soddisfare le esigenze dei cittadini della provincia e sappiano rispettare i vincoli delimitati dal parere della Corte dei Conti. «I tempi sono strettissimi e il compito è davvero complesso, ma l’atteggiamento propositivo e dialogante della Giunta Silvetti merita un’apertura di credito, la fiducia e il rinnovato spirito di collaborazione della ns amministrazione. – sottolinea Marco Giacanella – Completato questo percorso, qualora ritenessimo il risultato finale in linea con gli interessi dei cittadini daremo il nostro appoggio al progetto. Di concerto con il presidente della Commissione I, Luca Cappanera, nei prossimi giorni organizzeremo una seduta per relazionare a tutti i Consiglieri l’esito dell’Assemblea più nello specifico. Mi permetto una risposta alla fantasiosa ricostruzione fatta dal Pd provinciale di Ancona – conclude Giacanella – che come al solito non perde occasione per fare delle brutte figure . Il percorso per un servizio unico nella nostra regione è stato rallentato dalla miopia, tracotanza del Pd anconetano che, cieco e sordo ad ogni consiglio, per nove anni ha insistito con soluzioni che sono state bocciate nell’ordine da Tar, Consiglio di Stato e Corte dei Conti. I ricorsi non sono stati fatti dai comuni di Falconara e Senigallia, ma l’esito era stato da noi previsto e comunicato. Quindi il Pd anconetano e solo esso ha fatto perdere tempo e soldi a tutta la provincia».
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