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Nuovo Inrca, fondi ‘revocati’ per bretella:
il Tar Marche invita Comune
e Regione a mettersi d’accordo

OSIMO - I giudici amministrativi prima di decidere sulla sospensiva cautelare hanno chiesto alle parti di tentare l'accordo stragiudiziale. L'amministrazione comunale ha impugnato la notifica regionale con la quale si comunicava il definanziamento per il mancato rispetto dei termini di consegna dell'appalto dell'opera a dicembre 2022. Il sindaco Pugnaloni e l'assessore Pellegrini: «La Regione non ha inviato la nostra richiesta di rimodulazione del cronoprogramma al Ministero». Il presidente Latini: «Il Comune non ha rispettati i tempi. Il presidente Acquaroli e l'assessore Baldelli stanno cercando con il governo centrale di recuperare in altri modi i soldi persi per le inadempienze»

Da sin. Mauro Pellegrini e Simone Pugnaloni durante la conferenza stampa

Bretella di adduzione al nuovo Inrca, il comune di Osimo aveva impugnato al Tar Marche la notifica della Regione Marche con la quale si comunicava la revoca dei fondi Cipe per il mancato rispetto dei termini di appalto dei lavori in scadenza il 31 dicembre 2022. Nell’udienza dello scorso 12 ottobre, prima di decidere se concedere o meno la sospensiva cautelare, i giudici amministrativi di Ancona hanno chiesto alle parti di trovare un accordo stragiudiziale per definire la questione, rinviando l’udienza al prossimo 26 ottobre ma mettendo di fatto in stand by il provvedimento regionale in attesa degli sviluppi. Ad annunciarlo ieri in una conferenza stampa convocata a Palazzo comunale il sindaco Simone Pugnaloni e l’assessore Mauro Pellegrini (entrambi Pd) che all’unisono hanno sottolineato ora di attendere l’incontro per un tavolo tecnico a Palazzo Raffaello: «Il nostro legale ha già mandato una pec all’avvocatura della Regione, spiegando che aspettiamo la convocazione in Regione per risolvere questa questione».

I lavori alla rotatoria del Cargo Pier

Questione articolata che ruota attorno a 1 km della strada di collegamento via d’Ancona e via Sbrozzola al nuovo ospedale in costruzione all’Aspio di Camerano, finanziato nel 2019 dall’allora governatore Ceriscioli con 3.100.000 euro di fondi assegnati dallo Stato alla Regione. Il comune per opportunità li ha divisi in 2 stralci funzionali, destinando un finanziamento di 615mila euro alla nuova rotatoria del Cargo Pier, i cui lavori sono partiti nei giorni scorsi non senza polemiche, e tutto il resto al secondo al collegamento stradale per il nuovo Inrca, inserito nella nuova viabilità sull’asse Ancona-Macerata come porzione della strada a nord di Osimo. Nel dettaglio, le convenzioni sottoscritte nel 2020 tra gli enti (Mit e Regione, Regione e Comune di Osimo) individuavano come soggetto sub attuatore il Comune che doveva produrre progetti e carte per conto e a beneficio della Regione.

«La Regione pertanto non può revocare i fondi, l’unico soggetto è il Mit. – ha ricordato l’assessore Pellegrini – A inizio 2023 in Consiglio comunale, la consigliera Monica Bordoni (Liste civiche) che è anche capo gabinetto della presidenza del Consiglio regionale, nella Sala Gialla ha cominciato a paventare che questi fondi ci sarebbero stati revocati. Ma a noi non era arrivata alcuna notifica. Il termine di dicembre 2022 era relativo all’aggiudicazione del lavori, ma le convenzioni specificano anche che i lavori devono essere completati entro giugno 2025. E’ vero che la convenzione dice che va rispettato il termine del 31 dicembre 2022, ma in parte è stato centrato perché il finanziamento è unitario e a fini interni solo per convenienza è stato suddivisi in 2 lotti, i lavori della rotatoria sono stati appaltati e iniziati. Abbiamo dovuto scorporare l’intervento tra rotatoria e bretella perché oltre alla variante al Prg per inserire il tracciato della nuova strada è stato necessario firmare una convenzione con l’Anas».

Insospettita dalla situazione, nel rispetto della convenzione tra Mit e Regione e del Comune che prevede questo strumento di flessibilità, l’Amministrazione Pugnaloni entro giugno 2023, in veste di ente attuatore ha chiesto alla Regione di rimodulare i tempi del cronoprogramma per il secondo stralcio del progetto.

«La Regione il 12 luglio 2023 dice no, spiegando che i finanziamenti saranno revocati per il mancato rispettato dei termini di fine 2022. – ha rimarcato Pellegrini- Capiamo anche che non ha spedito la nostra richiesta di rimodulazione del cronoprogramma e non ha trasmesso al Ministero la nostra nota. Dopo la richiesta di accesso agli atti, il 25 agosto scopriamo che l’informazione della Regione sull’atto di definanziamento per il progetto della nuova viabilità di adduzione dell’Inrca era stata acquisita telefonicamente dal dirigente della struttura ministeriale. Di qui il nostro ricorso al Tar con richiesta di sospensiva cautelare perché riteniamo la decisione della Regione sia lesiva e capace di provocare un arresto procedimentale dove Comune e Regione stessa subirebbero un danno». Giovedì scorso c’è stata l’udienza in camera di consiglio al Tar Marche. Il Ministero è stato citato in giudizio come la Regione e dalla memoria dell’avvocatura del Mit, riferendosi alle statuizioni delle convenzioni si è appreso che «nel caso di specie nessuna proposta di rimodulazione dell’intervento è pervenuta alla scrivente» secondo il passaggio citato tesualmente dall’assessore.

«Il Mit dice: mi chiamate in giudizio ma non ho ricevuto niente dalla Regione. Non si è sognato di dire che il finanziamento è revocato o depotenziato. – ha sottolineato Pellegrini – Il Tar ha deciso, vista la memoria di costituzione dell’Avvocatura dello Stato, di fissare una nuova udienza il 26 ottobre auspicando l’apertura di un tavolo tecnico tra le parti per verificare i presupposti di una soluzione stragiudiziale della vicenda. Il Tar, in sostanza, chiede che ci mettiamo d’accordo. Alla Regione, per prima, serve la nuova viabilità per il nuovo Inrca. Lasciamo alla considerazioni e valutazioni di ognuno il perché ha assunto questo comportamento. Noi per difendere questi fondi siamo andati al Tar e andremo se necessario al Consiglio di Stato. Faremo tutti i passi perché non è possibile questo modo di fare, è stato un atto irriverente nei confronti di una città, per una viabilità a servizio di tutta la provincia di Ancona».

Sul fronte politico anche il sindaco Pugnaloni ha evidenziato come «le istituzioni tutte, a prescindere dall’appartenenza politica devono collaborare, ma qui ad Osimo non è possibile. La Regione governata dal centrodestra non invia la nostra missiva allo Stato e da sola decide di revocare il finanziamento al Comune. Siamo certi di poter rispettare il termine ultimo del 2025 per i lavori. Abbiamo la progettazione esecutiva che verrà consegnata entro novembre e contiamo di fare la gara entro fine anno con data inizio lavori per la primavera prossima. Si tratta solo di prorogare di qualche mese il cronoprogramma. Siamo certi che in primavera riusciremo ad apporre la prima pietra dell’inizio lavori».

Dino Latini

Replica immediata del presidente del Consiglio regionale ed ex sindaco di Osimo Dino Latini (Udc-Liste civiche). «Sono un diversivo le sparate dell’Amministrazione comunale contro la Regione Marche sui fondi per finanziare la strada di collegamento al nuovo ospedale Inrca. – ribatte – Sono stati persi per colpa del Comune che non è stato in grado di rispettare i termini e le deroghe concesse. La Regione Marche per mezzo del presidente Acquaroli e l’assessore Baldelli stanno cercando con il governo centrale di recuperare in altri modi i soldi persi , per le inadempienze degli enti compreso il Comune di Osimo. Se questo avverrà e tutti lo speriamo, sarà merito dell’attuale governo e della Regione Marche non certo dell’amministrazione comunale di Osimo e della sua maggioranza Pd, Ginnetti e M5S. In ogni caso ben vengano fondi per Osimo e per le Marche».

(m.p.c.)

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