Quote rosa e di maggiore partecipazione delle donne alla vita politica. «C’è però chi e poi parla soltanto e chi è invece attento a dare concretezza a questo obiettivo. Mentre Italia Viva, nei propri congressi territoriali eleggeva un segretario regionale e tre segretari su cinque di genere femminile, a Conerobus si consumava una pessima pagina di “parità di genere: una sola donna nel Consiglio di Amministrazione e nessuna nel Collegio sindacale. E questo in violazione della legge». La critica politica arriva dal capogruppo Iv in Consiglio comunale di Ancona, Massimo Mandarano, ha presentato un’interpellanza al sindaco Silvetti per segnalare «la scelta illegittima compiuta nella spartizione delle poltrone fra l’Amministrazione di destra che governa il Comune e quella di sinistra che governa la Provincia. La legge del 2011 poi modificata nel 2020, prevede che la quota del genere meno rappresentato sia pari ai due quinti dei componenti. In sostanza almeno due membri del CdA ed uno del Collegio sindacale di Conerobus devono essere di genere femminile»
Mandarano ricorda inoltre che «la società ora rischia, se i soci (Ancona detiene il 40% delle azioni, la Provincia il 31%) non ripristineranno la situazione di legittimità, una sanzione da 100mila a un milione di euro» e ricorda al sindaco «che Conerobus e i suoi dipendenti meritano maggiore attenzione, sotto ogni profilo, da parte del Comune e della Provincia di Ancona, Enti che devono evitare situazioni che possano compromettere la funzionalità dell’Azienda».
Nel dettaglio il capogruppo di Italia Viva ha interpellato Silvetti sulle nomine del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Conerobus S.p.A per sapere se «ha partecipato all’Assemblea del 29 settembre scorso che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale e come ha votato sulle nomine e in base a quali motivazioni; se condivide le criticità esposte nella interpellanza sulla irregolare costituzione degli organi di Conerobus; – se e quali iniziative intende in tal senso assumere per il ripristino della legalità». Italia Viva di Ancona non solo condivide l’interpellanza del proprio rappresentante in Consiglio ma in una nota «esprime grande preoccupazione per la superficialità con cui Comune e Provincia di Ancona si sono approcciati alla costituzione degli organi di una Società, già in grave difficoltà, che i necessari ulteriori avvicendamenti degli amministratori rischiano di acuire proprio mentre c’è urgenza di tutelare i dipedenti e di dare ai cittadini un servizio pubblico ben più efficiente».
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