«Giustizia per Kajdi, un eroe straniero. Perché il silenzio? La famiglia chiede giustizia». Recitava così lo striscione che oggi pomeriggio ha aperto il corteo organizzato ad Ancona dalle comunità albanesi delle Marche in ricordo del 23enne Klajdi Bitri, ucciso a Sirolo il 27 agosto scorso mentre tentava di calmare gli animi durante in diverbio stradale per difendere l’amico Danilo Battistoni, oggi tra i manifestanti. La morte era stata provocata dal colpo di fiocina partito dal fucile da sub di Melloul Fatah, 27 anni, algerino, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.
La manifestazione, organizzata dall’associazione Vis a Vis con il patrocinio del comune di Ancona, si è mossa intorno alle 16 da piazza Cavour. Il corteo sarebbe dovuto sfilare fino ai cantieri navali dove il giovane lavorava. Per motivi di sicurezza pubblica, in accordo con la Questura, è stato deviato lungo viale della Vittoria, verso il Passetto. Da due giorni in Italia è stato, infatti, innalzato ancora il livello di attenzione e rafforzate le misure di prevenzione generale antiterrorismo dopo gli attentati di Parigi e di Bruxelles per il clima internazionale reso incandescente dal conflitto tra Israele e Hamas, sommato alla guerra tra Ucraina e Russia. Tra i partecipanti c’erano il fratello di Klajdi, testimone dell’omicidio che commosso tutti ringraziandoli anche a nome del proprio caro che non c’è più, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli e la consigliera regionale Lindita Elezi, della Lega, immigrata anche lei dall’Albania, che sin dalle prime ore dall’accaduto si è attivata con ogni mezzo per sostenere dal punto di vista umano e organizzativo.
La consigliera del Carroccio ha espresso gratitudine per l’adesione di tanti partecipanti, circa un centinaio di persone tra le quali anche molti anconetani, ribadendo che «la volontà della famiglia del 23enne è quella avere giustizia, non sotto forma di risarcimento, ma nello stabilire che ci sono differenze tra questi due ragazzi, entrambi immigrati, e che questa situazione non può essere lasciata impunita». Elezi è anche impegnata ad aumentare la consapevolezza nella nuove generazioni verso l’integrazione, per evitare di generalizzare quando si parla di immigrazione «perché ci sono persone corrette e con grande senso civico, come lo era Kajdi, e altre no» ha sottolineato durante il suo intervento. In rappresentanza del comune di Ancona erano presenti gli assessori Antonella Andreoli e Marco Battino.
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