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Fusione Whirlpool – Arçelik:
c’è l’ok della Commissione europea
I sindacati: «Urge convocazione al Mimit»

IMPRESE - La transazione annunciata dal colosso Usa con la società turca appartenente al gruppo Koç passa il vaglio dell’Antitrust Ue, che a differenza della Commissione britannica, non ha rilevato alcun rischio di posizione dominante. Fim, Fiom, Uilm, UglM paventano mobilitazioni in caso «di perdurante indifferenza del governo». Sono circa 1.500 i lavoratori interessati dall'operazione nelle Marche

Una manifestazione dei lavoratori dello stabilimento di Fabriano (foto d’archivio)

 

 

Via libera dalla Commissione europea alla creazione del nuovo gruppo  degli elettrodomestici Whirlpool-Arçelik in area Emea. La transazione annunciata dal colosso Usa con la società turca appartenente al gruppo Koç passa il vaglio in materia di antitrust della Commissione Ue, secondo la quale l’operazione, esaminata alla luce della normale procedura di revisione delle concentrazioni, non solleva problemi di concorrenza, in particolare per la presenza di fornitori alternativi nei Paesi dello spazio economico europeo in cui operano entrambe le parti.

Alla notizia dell’approvazione da parte dell’Antitrust Ue della fusione tra Arçelik e Whirlpool i sindacati confederali sono tornati a chiedere un incontro al Mimit. «A differenza della commissione britannica, la Ue non ha rilevato nessun rischio di posizione dominante, ma resta da capire che relazione si creerà tra due pronunciamenti differenti per lo stesso continente. – evidenziano in una nota a firma congiunta Fim, Fiom, Uilm, UglM – Mentre attendiamo di capire i tempi della fusione operativa per la newco, nella quale Arçelik avrà la maggioranza con il 75% delle quote, si rende urgente la convocazione da parte del governo che non arriva nonostante la richiesta d’incontro del 5 ottobre. Per queste ragioni, chiediamo una convocazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In caso di perdurante indifferenza del governo, indurremo le necessarie mobilitazioni per far valere le ragioni dei lavoratori».

Sono circa 1.500 i lavoratori diretti interessati dall’operazione nelle Marche, più di 300 a Comunanza e il resto a Fabriano tra lo stabilimento di Melano e la sede impiegatizia dove c’è anche il polo unico di progettazione con competenze di altissimo profilo.



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