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Bullismo e disagio:
prosegue il progetto della polizia
di legalità nelle scuole

JESI - Il dirigente del Commissariato, Paolo Arena, ha incontrato parte degli studenti delle classi prime dell’Istituto di istruzione superiore Marconi Pieralisi, diretto dalla dirigente scolastica Maria Rita Fiordelmondo

Un momento dell’incontro con gli studenti

Proseguono gli incontri nelle scuole da parte della polizia.
Questa mattina, il dirigente del Commissariato di Jesi, Paolo Arena, nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2023/2024 denominato “Giovani a confronto”, ha incontrato parte degli studenti delle classi prime dell’Istituto di istruzione superiore Marconi Pieralisi, diretto dalla dirigente scolastica Maria Rita Fiordelmondo.
La tematica affrontata è stata: “Giovani bulli si diventa”.
L’identità dell’adolescente è infatti mutata negli ultimi decenni con l’avvento della società dei consumi, della cultura dei media.
«Oggi – è stato sottolineato -, l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite: sfide coi motorini, assunzione di alcol, droga, violenza gratuita; con un rifiuto netto di tutto ciò che è regola. La causa del disagio – viene rimarcato -, va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano, purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore indossando le vesti della persona aggressiva, menefreghista». Una condotta che si manifesta soprattutto a scuola dove, ad esser preso di mira, è il timido di turno o magari lo studente etichettato come ‘secchione’, o il più sensibile. «Atti di bullismo che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, aggressioni fisiche, furti» che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza.
«Spesso, si parla di cyber bullismo perché tramite sms o filmati video, o foto – ricorda il Commissariato – si ricatta e diffama la vittima. La vicenda del giovane Andrea che indossava i pantaloni rosa e si è suicidato perché ferito dalla cattiveria dei compagni, del “branco”, costituisce un esempio che non ha bisogno di commenti. Occorre un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella “direzione imposta” dal branco, un ripristino dei valori fondanti della vita di ciascuno, quali l’onestà, la libertà, la democrazia, pietre angolari della Costituzione. Occorre una ribellione positiva che faccia diventare tutti dei cittadini attivi, capaci di creare, di trasformare in meglio la società, di reagire alle ingiustizie, di intrattenere relazioni sane con gli altri nel rispetto della diversità, ritornando ai principi basilari della carta costituzionale, specie quelli della libertà e dell’uguaglianza».
Anche per questi motivi è stato attivato un servizio tramite App denominata ‘You-Pol’, scaricabile gratuitamente su sistemi Ios e Android, che consente la segnalazione di episodi di bullismo, spaccio e molto altro.
Il dirigente del Commissariato, infine, ha commentato con i giovani studenti la proiezione di un cortometraggio sul bullismo dal titolo Luce: “Bulli non si nasce, lo si diventa su comando di altri compagni che sono a loro volta estremamente fragili e cercano di mascherare tale loro vulnerabilità, assumendo gli atteggiamenti e le condotte da bulli. Per questo è tempo di cambiare , di scegliere da che parte stare, di ragionare con la propria testa, di coltivare veri ideali senza paura”.
Immancabile la foto finale con docenti e studenti mostratisi particolarmente interessati alla tematica trattata. Un altro incontro per venerdì con le restanti classi prime dell’Istituto.

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