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Maurizio Mangialardi: «Dico sì
all’Area Marina Protetta
e alla stazione marittima»

IL CAPOGRUPPO del Pd in consiglio regionale va contro due importanti punti sostenuti dai colleghi di partito ad Ancona e da tutta la coalizione di centrosinistra alle amministrative di maggio scorso e invita tutti quanti «a rivedere le proprie posizioni». Le sue dichiarazioni sono accolte positivamente da Europa Verde

Il Conero visto dal mare. Tutta la sua area ricadrebbe nell’Amp

di Antonio Bomba

Il porto e l’ambiente marino ancora al centro del dibattito politico. Così è e così sarà a nostro modo di vedere per tanto, tanto tempo.

Soluzioni alternative, aventi loro come oggetto, nascono con l’intento di combattere da un lato l’inquinamento e dall’altro perseguire un valido sviluppo economico e sono quotidianamente proposte da molti politici. Questi finiscono con il trovare pareri favorevoli e contrari dentro e fuori dal proprio partito così come dalla propria area di riferimento.

Ieri abbiamo sottolineato le importanti differenze esistenti tra Regione e Comune di Ancona, entrambe governate dal centrodestra, in tema di banchinamento del Molo Clementino e attracco delle grandi navi da crociera dietro la Fincantieri.

Maurizio Mangialardi, capogruppo del Pd in consiglio regionale

Oggi a tenere banco è invece il centrosinistra con Maurizio Mangialardi, capogruppo in consiglio regionale per il Partito Democratico, il quale si schiera apertamente per l’Area Marina Protetta e chiede ai colleghi di partito dorici di rivedere le proprie posizioni.

Alcune voci in merito erano già uscite negli scorsi giorni. Ebbene Mangialardi, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Marche alle elezioni del 2020, le conferma e, da noi contattato telefonicamente, spiega che: «Sì, sono favorevole All’Amp. E il mio rientra all’interno di un ragionamento più ampio che coinvolge non solo i comuni coinvolti».

A questo punto però serve un piccolo flashback. Ad Ancona la precedente giunta guidata da Valeria Mancinelli si era sempre opposta all’Area Marina Protetta ritenendola poco consona al contesto. La stessa posizione è stata tenuta in campagna elettorale da Ida Simonella, candidata sindaca per il centrosinistra e tutta la coalizione denominata ‘Progetto Ancona’ che aveva nel Partito Democratico la forza di riferimento. Più volte interpellata sul tema, l’ex assessora al porto aveva spiegato come l’Amp era ritenuta «uno strumento non idoneo al contesto antropizzato».

Valeria Mancinelli, per 10 anni sindaca di Ancona

Questo andava specificato in quanto Mangialardi è di parere completamente opposto, tanto da far notare come secondo lui sia stato «un errore durante le ultime elezioni comunali, soprattutto tra primo turno e ballottaggio, non aprirsi al referendum o comunque a un dialogo sul tema, visto che i cittadini avevano già deciso che quella posizione così rigida non andava più bene» e arriva a suggerire che, se proprio non si dovesse giungere all’Area Marina Protetta in quanto strumento non idoneo «Che il dibattito su di essa sia almeno l’inizio di un discorso più ampio e di maggior tutela del nostro ambiente». Anche perché, sempre secondo l’ex sindaco di Senigallia «Occorre far tesoro della sconfitta per ripensare le proprie posizioni. Magari partendo proprio da questo punto» e arriva così a proporre «un referendum che coinvolga i cittadini di tutti i comuni interessati».

Le considerazioni del capogruppo Pd non sono finite qui. Perché Mangialardi si dice favorevole anche alla riapertura della stazione marittima al porto di Ancona: «Ricordo che il punto era nel programma elettorale di Silvetti. Ebbene faccia seguito agli impegni presi e che, personalmente condivido» arrivando poi a spiegare come nella sua visione dovrebbe esserci «una metropolitana di superficie che vada da Pesaro a San Benedetto».

Ida Simonella, candidata sindaca per il centrosinistra alle amministrative dello scorso maggio

Le considerazioni dell’esponente Dem non sono di certo passate inosservate. Tanto che a tal proposito Europa Verde, tramite ben due comunicati stampa che vedono le firme dei co-portavoce Caterina Di Bitonto e Lanfranco Giacchetti e del candidato sindaco alle elezioni comunali dello scorso maggio Roberto Rubegni, sottolinea come, a suo modo vedere, su Molo Clementino e Area Marina Protetta sia in corso «un dibattito politico, fatto di contraddizioni e di spaccature all’interno dei due maggiori partiti delle due coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Entrambi temi di altissimo valore ambientale. I Verdi di Ancona, al di là delle dinamiche politiche tra Regione e Comune, vogliono rimarcare che la cosa importante è quello che verrà fatto per il bene degli anconetani».

Caterina Di Bitonto, co-portavoce per Ancona di Europa Verde

I 3 pertanto proseguono sostenendo come «Sul Molo Clementino ci auguriamo che il sindaco Silvetti riesca portare avanti quanto promesso in campagna elettorale, ovvero una riprogettazione dell’attracco delle grandi navi che non vada a compromettere la qualità ambientale e a inquinare il Porto Antico e il centro cittadino. E se su questo una parte di Fratelli d’Italia, a livello regionale, non gradisce le posizioni anconetane, ci auguriamo rimanga isolata».

Invece «sul Referendum sulla istituzione o meno dell’Area Marina Protetta del Conero, è palese la differenza di vedute del Pd anconetano rispetto alle posizioni a favore espresse dagli esponenti Regionali del partito stesso che ci auguriamo possano prevalere, per ricondurre ad un dialogo costruttivo sull’argomento le varie forze del centro sinistra anconetano» aggiungendo, ad estensione di quanto già detto che, secondo Europa Verde «il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Mangialardi, ha espresso un suo pensiero rispetto alla importanza di riprendere in mano il discorso Area Marina Protetta del Conero, verosimilmente ricominciando dal proporre un referendum che veda partecipi i cittadini anconetani su questo argomento. Percorso questo che per noi Verdi è stato oggetto di confronto approfondito e articolato con il centrosinistra che ad Ancona ha perso le elezioni».

Michele Polenta, ex assessore all’ambiente del Comune di Ancona

Ev prosegue sostenendo come «il referendum sarebbe stato lo strumento per ascoltare i cittadini, avrebbe dato indicazioni precise alla politica rispetto a come procedere sull’istituzione o meno dell’Area Marina Protetta del Conero, avrebbe tenuto assieme le varie anime del centro sinistra rendendolo più forte, così come avrebbe evitato che i Verdi lasciassero la coalizione. Ora però ci auguriamo che il Partito Democratico di Ancona ascolti, rifletta e comprenda rispetto a ciò che viene evidenziato da altri livelli del partito democratico stesso, sarebbe un bel segnale di ascolto innanzitutto verso i cittadini e di nuova sensibilità politica verso la cultura ecologista, insomma un cambiamento ormai necessario per il bene dei cittadini anconetani e non solo».

La loro conclusione è che «noi Verdi, come sempre abbiamo dimostrato, siamo aperti al dialogo sui temi, per arrivare ad un confronto dignitoso, costruttivo e sereno per il bene della comunità».

Tra tutti infine va sottolineata la posizione dell’ex assessore all’ambiente di Ancona Michele Polenta il quale, ben prima delle dichiarazioni di Mangialardi, decide di schierarsi pro Amp in un commento su Facebook fatto sotto a un post di Carlo Pesaresi, leader di Ancona Diamoci del Noi. Dopo aver dibattuto sull’idea di un grande acquario al porto sottolinea come «…L’Area Marina Protetta lo ritengo uno strumento efficace per la tutela del nostro ecosistemi (ecosistema, ndr) marino e di enorme crescita culturale e in chiave turistica». Un parere non da poco, se si considera che, come detto, è stato delegato all’ambiente della Giunta Mancinelli e che a maggio si era candidato nella lista Ancona Futura di Ida Simonella non riuscendo però ad essere eletto.

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