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Il Papa promuove la ricostruzione:
«Apprezzo lo spirito con cui l’affrontate.
Siete attenti a sostenibilità, clima e natura»

UDIENZA IN VATICANO - Il Pontefice ha ricevuto i sindaci dei comuni colpiti dai terremoti del 2016 e 2017: «È confortante vedere come avete saputo impostare la ricostruzione sulla eliminazione degli sprechi, sulla valorizzazione e l’equa distribuzione delle risorse, sulla tutela dei più fragili e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio, specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino»

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L’udienza dal Papa

«Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio, specialmente con il programma NextAppennino con attenzione a sostenibilità, natura e cambiamenti climatici. La via della ricostruzione è lunga e certamente non facile, ma apprezzo tanto il fatto che lo spirito con cui la affrontate è buono, che l’animo è determinato e che le idee sono chiare», sono alcuni passaggi del discorso di Papa Francesco durante l’udienza di oggi in Vaticano con i sindaci dei comuni colpiti dai terremoti del 2016 e del gennaio 2017. Tanti i sindaci delle Marche e del Maceratese presenti.

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L’udienza in Vaticano

«Quella del terremoto è un’esperienza devastante – ha detto il Pontefice -, sia fisicamente che moralmente, perché fa crollare in pochissimo tempo ciò per cui si è lavorato per generazioni, e fa sentire fragili e impotenti. Eppure noi oggi, mentre ricordiamo con dolore la tragedia e le vittime, ai cui parenti voglio rinnovare la mia vicinanza, possiamo, grazie alla vostra perseveranza e lungimiranza, parlare anche di significativi passi avanti nella ricostruzione. In questi anni avete dimostrato che lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, costituendovi «in un “noi” che abita la Casa comune, perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio, specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino, proponendo tre attenzioni molto importanti: alla sostenibilità, alla natura e agli attuali mutamenti climatici.

udienza-papa-2-650x488È confortante vedere come avete saputo impostare la ricostruzione sulla eliminazione degli sprechi, sulla valorizzazione e l’equa distribuzione delle risorse, sulla tutela dei più fragili e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Così, a fronte di una “smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili” per inquinamento, caos, isolamento, emarginazione e solitudine, specialmente per gli anziani e i soggetti deboli, mirate a modelli urbani in cui sia “desiderabile vivere”, integrando le esigenze legate alla crescita economica e allo sviluppo tecnico con quelle di una buona qualità di vita, personale e comunitaria. Significa rimettere la persona al centro della città: è questa la via da seguire. È la via che potrà aiutare anche ad affrontare le crisi dello spopolamento e della decrescita demografica, offrendo la possibilità di vivere in ambienti ricchi di tutto ciò che i padri hanno lasciato, accresciuto e impreziosito da una gestione sapiente per la comunità; il tutto, sempre con la massima attenzione a vigilare sulla legalità degli appalti e delle procedure, e sulla sicurezza nel lavoro».

udienza-papa-3-650x434Sull’attenzione alla natura: «Le regioni da cui venite sono tra le più belle d’Italia e del mondo, conosciute anche a livello internazionale per il fascino dei paesaggi e per la presenza di antichi borghi e cittadine incastonati come piccole gemme lungo le pendici dei monti, sui colli e nelle valli. È un modello di armonia tra l’opera di Dio e quella dell’uomo. Costruire con attenzione all’ambiente, tutelandone la bellezza e la salute, promuovendo “una cultura della vita condivisa e del rispetto per quanto ci circonda”, aiuta a “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio”, ed è questa la nostra missione. Non deturpare il paesaggio con costruzioni eccessivamente invasive e antiestetiche, non inquinare l’ambiente, non alterare gli habitat delle altre specie animali e vegetali, “«ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, piantare alberi”, tutto questo “fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano»”. Vi incoraggio nel vostro proposito di fare della ricostruzione un’opportunità anche in questo senso: per rimediare agli errori del passato e impostare in modo diverso i piani di crescita per il futuro. È un’urgenza, credo, per tutta l’Italia. Accanto all’impegno per la natalità, quello per la sicurezza idrogeologica rappresenta un bisogno vitale ancora più necessario dall’accelerazione dei cambiamenti climatici». E sui cambiamenti climatici. «Non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti. Perciò, è importante da una parte applicare tutti gli accorgimenti necessari per fermare la deriva in corso e dall’altra, preso atto dei cambiamenti già avvenuti, provvedere a farvi fronte, a livello sia globale sia locale. Si tratta, ad esempio, di porre maggiore cura nella pulizia dei boschi e degli alvei di fiumi e torrenti; di ridurre e scoraggiare la cementificazione del territorio; di introdurre nuovi tipi di colture e di specie da allevamento in ambito agricolo, con investimenti appropriati per gli anni a venire. Anche qui è questione di uno sguardo aperto, attento agli altri e a chi verrà dopo di noi; non bisogna lasciarsi scoraggiare dalle critiche o dai malcontenti».

Poi ha concluso: «Sono solidale con la vostra fatica e con le vostre preoccupazioni. Sono vicino a quanti soffrono per la perdita di persone care e di mezzi di sussistenza. La via della ricostruzione post-sismica è lunga e certamente non facile, ma apprezzo tanto il fatto che lo spirito con cui la affrontate è buono, che l’animo è determinato e che le idee sono chiare».

«Il Santo Padre ha rivolto parole di vicinanza e di sostegno nei confronti delle nostre comunità, verso le quali, sin dal 2016, ha manifestato grande vicinanza ed empatia» ha detto il commissario alla ricostruzione Guido Castelli.  «Quella di oggi è stata una giornata davvero speciale, di forte spiritualità che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale. Questa esperienza, che porterò sempre con me, ha reso palese il senso di quel ‘metodo sinodale’, che significa ‘camminare insieme’, attraverso il quale dobbiamo compiere l’opera di ricostruzione e di riparazione dell’Appennino centrale. Dopo undici mesi da Commissario i dati parlano finalmente di un cambio di passo. Vedere riuniti insieme tutti i livelli degli enti locali, dai presidenti delle quattro Regioni del sisma ai 138 sindaci del cratere, i vescovi delle nostre diocesi, i prefetti, i rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche che contribuiscono alla grande opera alla quale siamo chiamati, restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova speranza e di sviluppo per le nostre comunità». Poi ha continuato: «saremo anche noi, così come Papa Francesco, alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale presenterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori. Particolarmente rilevante è il fatto che il Pontefice ha fatto riferimento al Programma NextAppennino, la strategia tesa ad accompagnare il rilancio economico e sociale alla ricostruzione materiale. Le persone che voglio restare, o venire a vivere in queste terre, devono beneficiare di adeguati servizi, opportunità di lavoro e condividere un ambiente comunitario. Attraverso NextAppennino è proprio ciò che stiamo facendo. Il carattere ‘comunitario’ che abbiamo dato a questa ricostruzione è davvero il tratto distintivo che è alla base del cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione».

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